Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 8 nr. 65
aprile 1978


Rivista Anarchica Online

Repressione in Germania
a cura della Redazione

A metà maggio si apre a Berlino il processo contro quattro compagni (Jutta Werth, Gerdi Fox, Henning Weyer, Martin Beikirch) membri del collettivo che gestisce la tipografia Agit-Drückerei. Arrestati lo scorso mese di ottobre, i primi tre sono ancora in carcere, mentre il quarto ha ottenuto la libertà provvisoria dietro versamento di una cauzione di oltre quattro milioni. Sono accusati di reati di stampa connessi con la pubblicazione del settimanale INFO-BUG, portavoce dei Gruppi Berlinesi Non-dogmatici (B.U.G.).

La tipografia Agit-Drückerei è stata aperta nel '69 come iniziativa militante, con l'obiettivo di garantire a tutti i settori della sinistra rivoluzionaria non-partitica la possibilità di stampare a buone condizioni economiche e senza condizionamenti politici. In questi anni si sono serviti della tipografia gruppi e movimenti eterogenei, come gruppi di quartiere, circoli giovanili, associazioni di inquilini, gruppi di iniziativa sindacale, collettivi studenteschi, centri femminili, gruppi antiatomici, associazioni di studenti stranieri e perfino piccole comunità religiose.

Dal 1973 vi si pubblica anche INFO-BUG, un giornale programmaticamente "aperto" a tutte le collaborazioni e senza una precisa linea redazionale che non sia quella generica del "movimento". Ciò spiega perché accanto al comunicato del gruppo di quartiere sia apparso il documento della Rote Armee Fraktion, così come accanto alla lettera favorevole alla lotta armata sia apparsa quella contraria. La redazione, per quel poco che esisteva, si limitava a mettere insieme i materiali ricevuti.

Nel clima di "caccia alle streghe" (rivoluzionarie) che caratterizza la Germania da non poco tempo, ciò è stato più che sufficiente per far scattare la repressione, con conseguenti perquisizioni, fermi, arresti. Ed ora inizia il processo contro i quattro compagni della tipografia, colpevoli di non essersi auto-censurati. Sono addirittura colpevoli di un reato d'opinione altrui, di aver cioè permesso che altri esprimessero liberamente la loro opinione. Anche per te sono colpevoli, vero Pecchioli?