Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 6 nr. 51
ottobre 1976


Rivista Anarchica Online

Facciamoci capire

Cari compagni,

Abbonato e, quando posso, diffusore di questa nostra rivista, vi scrivo per rendervi note le critiche che mi vengono rivolte proprio durante tale attività. Veniamo accusati di fare del preziosismo linguistico, di scrivere per noi stessi senza preoccuparci di essere comprensibili a tutti e specialmente al mondo dei lavoratori, nostro primario interesse.

La critica a ben guardare è fondata. Scegliendo a caso dall'ultimo numero che ho ricevuto (il 6) nell'articolo intitolato "La libertà come fondamento assoluto" leggo fra l'altro: "... Alla continua rivedibilità perché fondato appunto su un orizzonte permanentemente libero e critico, dall'altra la ragione stessa di questo riflettere, vale a dire, per contro, il tentativo di articolare, in modo teoricamente omogeneo... etc.". Esempi ancora più difficili non mancherebbero, sia in questo che nei numeri precedenti. Io vivo in un ambiente operaio, un ambiente in cui frasi come queste risultano assolutamente incomprensibili, tali da limitare fortemente la diffusione della rivista e offrire pretesto ai borghesi del PCI e agli altri di accuse varie, prima fra tutte quella di essere tagliati fuori dalla realtà. Comprendo benissimo che certi termini sono usati per condensare un concetto che altrimenti porterebbe via molte più righe, ma forse con una migliore distribuzione dei servizi, limitandone alcuni (vedi festival, ben 7 pagine quasi altrettanto incomprensibili) si potrebbe raggiungere una maggiore chiarezza.

Buoni e ben fatti gli articoli di analisi della politica interna italiana e francese, sui gorilla di Berlinguer specialmente. A questi bisognerebbe dare maggior spazio e mostrare di più gli effetti di tale politica sulla tasca del lavoratore perché, credetemi, alla fine è solo questo che purtroppo conta. Spero di non aver scritto troppo perché vorrei che questa lettera fosse pubblicata al fine di suscitare l'attenzione di altri compagni sul problema, veramente importante, della chiarezza.

viva l'Anarchia

Franco Visentin (Torino)