con questa lettera voglio esprimere innanzitutto il mio consenso con l'impostazione generale della rivista, che trovo molto varia ed attuale, senza peraltro abbandonare (giustamente) articoli teorici, storici e filosofici: vedi la Spagna, la liberazione sessuale, l'occupazione delle case, il numero dedicato a Bakunin e il parco Lambro, tavola rotonda meditate e calibrata, anche se non è risultata essere contemporanea alla festa (ma forse è meglio così). In particolare voglio scrivere due parole sulla rubrica di critica cinematografica di Rozac, iniziativa simpatica che completa ancora di più l'insieme della rivista.

Ho visto alcuni film presentati dal compagno e sono pienamente d'accordo su ciò che il compagno Rozac ha scritto, tanto per citarne alcuni, su "Nashville" (vero disastro cinematografico) e "Qualcuno volò sul nido del cuculo" (forse il più bel film che abbia mai visto e per il quale sorge anche in me il sospetto che i critici americani non ne abbiano compreso appieno il vero significato). Voglio però aggiungere a queste parole di approvazione anche un piccolo appunto: ho notato che mancano dalla rubrica di Rozac film più strettamente politici. Attendo di leggere parole di critica o di elogio su "L'ultima donna", "Novecento", "Sotto il selciato c'è la spiaggia", "L'Agnese da morire", ecc., ed invito tutti i compagni a collaborare aprendo dibattiti sui film recensiti.

Fraterni saluti,

Silvana B. (Milano)