Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 5 nr. 43
novembre 1975 - dicembre 1975


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La riforma dei managers

Imprese pubbliche

I dirigenti delle principali aziende di stato hanno elaborato un documento per la riorganizzazione delle imprese a partecipazione statale. Questo documento è stato trasmesso alla commissione Chiarelli (incaricata di esaminare il problema delle imprese pubbliche) tramite la Federazione Nazionale Dirigenti Aziende Industriali. In quarantasei fitte cartelle vengono illustrati i mali dell'impresa pubblica italiana e indicate le modalità per la sua riorganizzazione. Esaminiamo brevemente le proposte della tecnocrazia pubblica.
In primo luogo viene richiesta la nazionalizzazione di quelle attività che per le loro caratteristiche non sono omogenee con strutture economiche a carattere privatistico: radio-televisione, telefoni, ecc. La Montedison dovrebbe invece passare nel sistema delle Partecipazioni statali. L'ENI dovrebbe essere finalizzato a quel complesso di attività legate al petrolio, al metano e all'energia nucleare. L'IRI dovrebbe articolare le sue attività nei seguenti settori: della meccanica strumentale, dell'impiantistica ed elettronica industriale, della meccanica di serie e varia, dei trasporti. L'E.F.I.M. dovrebbe occuparsi esclusivamente del settore agricolo-alimentare e della grande distribuzione. L'E.G.A.M. dovrebbe essere sciolto e le sue attività ripartite tra gli altri enti di gestione. Inoltre una profonda ristrutturazione del settore chimico di proprietà pubblica, che dovrebbe comprendere le attività della Montedison, dell'ENI, e dell'E.G.A.M. Il settore bancario e del credito dell'IRI dovrebbe essere scorporato e organizzato in modo autonomo.
Il documento dei managers pubblici pone inoltre l'accento su un'inevitabile cambio della guardia: "Una profonda ristrutturazione negli indirizzi e nelle strutture del sistema delle partecipazioni statali non si può realizzare con gli stessi uomini che sono stati i gestori della crisi del sistema, della degenerazione che si è avuta nell'arco degli ultimi dieci anni".
Si sta dunque preparando una battaglia tecnocratica contro le baronie clientelare?

Anonimo