Rivista Anarchica Online
E qui comando io
Comunisti portoghesi
"Questo popolo è uscito dalla lunga dittatura con uno spirito
fortemente libertario; se si vuole, anche anarchico.
Quello che i comunisti gli proponevano non poteva piacergli". Questa una delle motivazioni - secondo
Mario
Soares, leader del Partito Socialista portoghese - che dovrebbero spiegare l'insuccesso dei comunisti alle
elezioni
del 25 aprile, ma che non spiegano però - secondo noi - la forte vittoria dei socialisti (il 38p.c.
dei voti, 115 seggi
su 247) e la grande affluenza alle urne (il 92p.c. degli elettori). A eliminare quanto di libertario
è rimasto nel popolo portoghese, nonostante la quarantennale dittatura fascista,
ci stanno pensando i partiti politici e il Consiglio della rivoluzione composto dai militari. Questi ultimi -
i veri
dominatori della vita politica ed economica - stanno portando avanti il loro programma di statalizzazione
dell'economia (con le ultime recenti nazionalizzazioni, quasi tutti i settori importanti dell'economia sono
in mano
allo Stato) e nonostante i risultati elettorali continuano considerare quale interlocutore privilegiato il
partito
comunista. I militari inoltre, avendo riconosciuto come unico sindacato legittimo
l'Intersindacal (controllato
esclusivamente dai comunisti) hanno chiaramente espresso la loro volontà di voler dare ai
lavoratori una dirigenza
unica e a loro fedele. La via portoghese al socialismo presenta anche aspetti interessanti: tra questi
la fissazione dei salari tra un minimo
e un massimo che impone un rapporto da uno a tre tra i due livelli. Certamente una disparità
economica tra le più
attenuate oggi nel mondo. Ma il futuro dei lavoratori è comunque tutt'altro che roseo,
l'approssimarsi di una molto
probabile crisi economica rimetterà molte cose in discussione ed è facile prevedere che
i militari cercheranno di
ingabbiare, attraverso il sindacato unico, il sorgere di lotte autonome. Il dopo elezioni in Portogallo
è quindi tutt'altro che tranquillo, i militari e i loro alleati comunisti hanno deciso
di non attribuire peso ai risultati elettorali e il primo significativo esempio l'hanno dato il primo maggio
quando
hanno impedito al leader socialista Soares di parlare nello stadio di Lisbona dove si festeggiava la
ricorrenza. Per
Soares e per i socialisti è stato un grosso smacco e ha fatto constatare che il successo elettorale,
se non è
benedetto dai militari è poco significativo. Oggi il partito socialista ripone la speranza di avere
un peso politico adeguato ai voti raccolti nell'ammiraglio Rosa
Continho, antagonista del generale Vasco Gonçalves, capo del governo provvisorio e principale
sostenitore dei
comunisti. Continho, a differenza di Gonçalves, propende per un regime socialista pragmatico
che sia in grado
di inglobare soluzioni politiche ed economiche non univoche, ma articolate. Tutto questo dimostra
comunque che la vita politica in Portogallo viene portata avanti solo in funzione del
rapporto con i militari e che anche le elezioni per il Parlamento che si terranno tra sei mesi non
intaccheranno
minimamente il potere dei governi in divisa.
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