Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 5 nr. 38
aprile 1975


Rivista Anarchica Online

I dipendenti che comandano

I quarantamila dirigenti industriali italiani hanno un nuovo contratto di lavoro. La cosa in sè non dovrebbe interessarci molto, se non per rilevare i maggiori privilegi, non solo economici e corporativi, che i managers sono riusciti ad ottenere con questo nuovo accordo. Ma c'è invece un aspetto (solo apparentemente contraddittorio) di cui ci preme parlare. I dirigenti hanno ottenuto il riconoscimento di "lavoratori subordinati", ma nel contempo hanno espresso la volontà di partecipare con maggiori diritti e con più ampie possibilità alle scelte aziendali, alla compartecipazione dell'impresa. Si sta quindi istituzionalizzando una nuova figura: il dipendente che decide. I dirigenti italiani, mentre vogliono distinguersi dal capitalista-imprenditore (e giustamente perché in effetti capitalisti non sono), vogliono anche che le massime cariche nell'azienda vengano a loro affidate e vengano rimossi gli ostacoli, tradizionali e clientelari, che si frappongono ad una loro massiccia entrata nei Consigli d'Amministrazione. L'avvento del potere tecno-burocratico in Italia sta oggi cercando una sua codificazione statutaria e legale.
Un passo del nuovo contratto è estremamente significativo: dopo aver stabilito il concetto del dirigente quale lavoratore dipendente, si definisce il manager come colui che svolge "un ruolo caratterizzato da un elevato grado di professionalità, autonomia e potere decisionale ed esplica le sue funzioni al fine di promuovere, coordinare e gestire la realizzazione degli obiettivi dell'impresa".
La spartizione dell'economia è già sufficientemente tratteggiata: agli azionisti i dividendi (quando ci sono), ai managers alti stipendi (sicuri) e il potere sull'azienda.