Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 5 nr. 37
marzo 1975


Rivista Anarchica Online

Liberiamo Marini

Il 2 aprile si aprirà al Tribunale di Salerno il processo d'appello contro l'anarchico Giovanni Marini. Ritenuto responsabile della morte dello squadrista fascista Carlo Falvella (avvenuta a Salerno il 7 luglio 1972 nel corso di una aggressione fascista contro tre giovani anarchici, fra i quali Marini), il nostro compagno è stato condannato in prima istanza a 12 anni di carcere ed a non meno di tre anni di libertà vigilata. Il primo processo, iniziatosi il 28 febbraio dello scorso anno, dimostrò fin dalle sue prime battute quanto inconsistenti fossero le "prove" addotte dalla pubblica accusa e dalla parte civile (rappresentata da avvocati fascisti, fra i quali il famigerato De Marsico) per sostenere la colpevolezza di Marini. Grazie al fiero comportamento dell'imputato ed alla difesa "politica" dei suoi avvocati emerse invece chiaramente un impressionante quadro delle violenze fasciste a Salerno, dei finanziamenti al MSI da parte dei massimi industriali ed agrari locali, delle solite connivenze delle autorità statali con la teppaglia in camicia nera. Messa in difficoltà anche dalla massiccia mobilitazione di piazza a sostegno di Marini (scioperi, cortei, occupazioni dell'Università, presenza militante di centinaia di anarchici ed extra parlamentari di fronte al Tribunale, ecc.) la Corte preferì sospendere il processo e riprenderlo poi due mesi dopo nella sede distaccata di Vallo della Lucania, un centro sperduto fra i monti del Cilento, sperando così di stroncare la mobilitazione popolare e di intimidire Marini. Centinaia di compagni, però, continuarono a sostenere il nostro compagno anche a Vallo, mentre una dopo l'altra cadevano le restanti "prove" dell'accusa. La dura condanna contro Marini, assurda dal punto di vista processuale, può essere spiegata solo come un tentativo della Magistratura e dello Stato di colpire l'antifascismo militante. Pur avendo sempre sostenuto la sua innocenza per il reato contestatogli, infatti, Marini non ha tralasciato occasione per confermare che rispondere con la violenza alla violenza dei fascisti e dello Stato è diritto-dovere di ogni rivoluzionario. In vista del processo di aprile si sta intensificando in queste settimane la campagna per la liberazione di Marini, che vede i gruppi ed i comitati anarchici in prima fila nel tentativo di coinvolgere tutti gli antifascisti contro l'infame sentenza di primo grado.

La Redazione