Rivista Anarchica Online
Il kaki e il rosso
In Portogallo si è concluso rapidamente e in maniera ridicola il
contro-golpe diretto - così dicono le fonti ufficiali
- dal generale De Spinola. I militari del M.F.A. hanno colto l'occasione al volo e sull'onda del consenso
per la
"rivoluzione salvata" stanno imprimendo una svolta statalizzatrice all'economia. Le banche e le
compagnie di
assicurazione a capitale portoghese sono già state nazionalizzate e altre misure analoghe sono
previste nei
prossimi tempi. In campo politico e militare si sono assunti ancora più ampi poteri di quanti ne
avevano
all'indomani del colpo di stato dell'anno scorso. Il Consiglio della rivoluzione, formato esclusivamente
da militari,
è l'organo supremo della vita politica del Paese: può emanare leggi e respingere le
decisioni del governo
provvisorio. Si è accentuato ancor più il carattere di regime sotto tutela militare, e
le prossime elezioni saranno fortemente
condizionate dall'ingerenza dei militari che potranno decidere quali saranno i partiti che potranno
parteciparvi.
I militari hanno deciso di mantenere in vita le appena ricostituite istituzioni democratiche per non alienarsi
le
simpatie dei Paesi occidentali (vedi anche la permanenza nella NATO) ma, come è costume di
tutti militari, non
vogliono abbandonare il potere ora che l'hanno conquistato. I partiti politici costituiranno quindi un
comodo e
legalitario paravento dietro il quale il M.F.A. sarà il reale protagonista della politica
portoghese. Alcune incertezze dei militari sono spiegate dal fatto che al loro interno esistono due
tendenze, una più moderata
facente capo al maggiore Melo Antunes, ministro di stato, l'altra, orientata verso un comunismo di tipo
moscovita,
guidato da Vasco Goncalves, presidente del Consiglio generale. La libertà condizionata del
nuovo regime portoghese ha già avuto le sue vittime: sono stati sospesi dalla gara
elettorale sia la Democrazia Cristiana sia due formazioni dell'estrema sinistra, il Movimento per la
Ricostruzione
del Partito Proletario e l'Alleanza operai contadini. Il M.R.P.P. è stato successivamente messo
fuorilegge, con
grande soddisfazione del Partito Comunista che, tramite il suo leader Alvaro Cunhal, ha
elogiato l'operato delle
Forze Armate per avere eliminato un fastidioso concorrente che utilizzava anch'esso il simbolo della falce
e
martello. Un altro "avvertimento" per le forze dissidenti è il decreto che commina pene
detentive fino a otto anni per
chiunque tenterà di "ostacolare e screditare" le elezioni dell'assemblea costituente indette per il
25 aprile, e multe
fino a tre milioni di lire per chi si renderà responsabile di "sabotaggio elettorale". L'astensionismo
degli anarchici
portoghesi e i loro inviti a non votare saranno considerati ostacolo e sabotaggio delle elezioni? La
svolta autoritaria in Portogallo si può spiegare col fatto che all'indomani del "golpe
rivoluzionario" i militari
erano ancora impreparati a gestire direttamente ed esclusivamente il potere (come scrivevamo su A 31)
mentre
oggi stanno recuperando rapidamente il terreno e stanno imponendosi come forza egemone. Un'ultima
osservazione. In una intervista concessa al corrispondente di Le Monde, l'ex ministro degli
esteri e leader
socialista portoghese Mario Soares ha rivelato l'esistenza di un accordo fra i governi di Lisbona e di
Madrid per
controllare e limitare le attività dei rispettivi gruppi sovversivi. In base a questo accordo è
stata subito vietata a
Lisbona una manifestazione di "estremisti di sinistra" indetta in solidarietà con i lavoratori
spagnoli in lotta contro
il franchismo, che - secondo il "compagno" Soares - "avrebbe potuto turbare le buone relazioni con i
nostri vicini
spagnoli". Curiosa concezione dell'internazionalismo socialista: governi di tutto il mondo, unitevi
(per reprimere
i pericolosi sovversivi)!
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