Rivista Anarchica Online
Le terribili giornate del maggio '98
di Marco A.
Le "terribili giornate" del maggio '98 sono quelle della settimana di sangue
voluta dalla classe dirigente italiana,
che volle reprimere con la forza gli spontanei moti popolari contro il caro vita che, nel '98, scoppiarono
in molte
località. I moti, infatti, esplosero un po' dovunque, dal nord al sud, dalle campagne alle
città; iniziati a Molfetta
si propagarono a Bari, quindi a Faenza, Torre Annunziata, Livorno, Pavia, Sesto Fiorentino,
Canicattì, Foggia,
ecc. Ma fu a Milano, sede delle organizzazioni operaie più forti, che la protesta popolare contro
il caro-vita e
contro il governo fu più accesa, provocando una bestiale repressione. In un crescendo di
violenze, la città fu posta
in stato d'assedio, sorsero le barricate, i cannoni spararono a mitraglia: il bilancio degli scontri fu di
centinaia di
morti e molte migliaia di feriti. Nei processi, che si tennero nei mesi successivi contro centinaia di
popolani
milanesi che avevano partecipato alla protesta, furono comminate pene per un totale di 1.330 anni di
reclusione,
207 di sorveglianza speciale e multe per la somma di 33.352 lire (di allora). In tutta Italia i regi tribunali
distribuirono ben cinquanta secoli di galera ai lavoratori che avevano osato insorgere contro il governo
del "re
buono". Due anni dopo l'anarchico Bresci vendicava le vittime del '98. Cronista puntuale delle
"terribili giornate del maggio '98" a Milano fu il pubblicista rivoluzionario Paolo Valera,
il cui libro in proposito (intitolato appunto "Le terribili giornate del maggio '98") è stato
recentemente
ripubblicato dalla De Donato. "Fotoreporter" ne fu Luca Comerio, del quale riportiamo a fianco una
scelta di
foto dell'eccezionale servizio che riuscì a fare.
Marco A.
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