Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 3 nr. 18
febbraio 1973


Rivista Anarchica Online

Anarchici nell'URSS
di K.

Al recente convegno annuale degli ex-prigionieri sionisti (un'organizzazione di ebrei russi in Israele), tenutosi in una località vicina a Tel Aviv, accanto ai soliti discorsi biecamente anticomunisti dei leaders dello stato di Israele e del movimento sionista, si è levata una voce polemica.
Contro la politica autoritaria e reazionaria del "boicottaggio" degli Stati in funzione antisovietica, un ex prigioniero in Russia, la signora Tevye Weinberger, ha indicato come unico metodo di lotta valido l'azione diretta all'interno della Russia; naturalmente la sua proposta è stata definita provocatoria dai burocrati sionisti che hanno cercato di farla tacere.
Interrogata da un giornalista, la signora Weinberger ha ripetuto di aver appreso il metodo dell'azione diretta nei lager dell'URSS, dagli anarchici.
"I prigionieri anarchici in Russia - ha detto testualmente - si riuniscono e lottano per affermare le loro idee, per cambiare il sistema. Essi non riusciranno mai ad ottenere ciò per cui lottano, ma per noi, che da quel sistema vogliamo soltanto scappare, il successo è possibile.... Ho trovato nei campi di concentramento trotzkisti, socialisti ed anarchici. Ricordo in modo particolare, in un lager, un gruppo di donne anarchiche di ogni età, giovani studentesse e nonne, che erano relegate là dentro fin da prima di Stalin...". Quest'ultima affermazione è quasi incredibile: pare improbabile che degli esseri umani possano essere sopravvissuti per oltre cinquant'anni nei campi di prigionia sovietici!
Resta comunque questa ulteriore conferma che l'anarchismo è sempre vitale nella terra di Bakunin e di Kropotkin, se dei giovani anarchici vengono tuttora incarcerati. Nonostante i tragici massacri di cui è stato vittima, il movimento anarchico russo continua a vivere e soprattutto a lottare nella clandestinità impostagli dalla dittatura rossa.
Le informazioni al riguardo sono scarse e frammentarie (vedi "Una emittente radio anarchica in Russia" su A 1), ma confermano che la "gramigna" dell'anarchismo non può essere estirpata nemmeno dallo stato più tirannico e dalla polizia più potente.

K.