Rivista Anarchica Online
Parigi: La sinistra rivoluzionaria non è
morta (forse).
a cura della Redazione
Venerdì 25 febbraio un giovane militante maoista, Pierre
Overney, veniva assassinato davanti alle officine
Renault (un'azienda, detto per inciso, di proprietà statale) da un guardiano di fabbrica. La
risposta delle organizzazioni rivoluzionarie e del sindacato metallurgico CFDT (una specie di
C.I.S.L.) È stata rapida: convocazione di una manifestazione al metrò
Charonne per lunedì 28 febbraio
con la parola d'ordine "denuncia della polizia padronale". Le riunioni preparatorie si sono svolte in un
quadro unitario, cosa che non succedeva dal '68. Vi hanno preso parte diverse organizzazioni trotzkiste
e marxiste-leniniste delle diverse tendenze, la sezione CFDT della Renault e l'Organizzazione Anarchica
Rivoluzionaria (O.R.A.). Quanto alla C.G.T. (La C.G.I.L. francese) ed il Partito Comunista Francese,
il loro atteggiamento è stato scopertamente indecente: condanna contemporanea della polizia
di fabbrica
e dei "provocatori" maoisti, accomunati in uno stesso "complotto reazionario). Il segretario del P.C.F.
si metteva addirittura, nel suo furore anti-rivoluzionario, a destra del gollista Edgar Faure (che ha avuto
parole di comprensione per la rabbia "gauchiste"). La manifestazione non veniva autorizzata
ufficialmente ma il governo, comprendendo che sarebbe stato
impossibile impedirla, decideva di "tollerarla". Le organizzazioni rivoluzionarie comunque avevano
deciso di fare la manifestazione ad ogni costo. La manifestazione è riuscita oltre le
previsioni: vi hanno partecipato 50 mila persone (secondo Le Monde
30 mila; il comunista Humanité non ha dato cifre, per non smentire il P.C.F. il
quale afferma che il
movimento rivoluzionario è in decomposizione). Il settore anarchico del corteo (2.000
compagni), in cui sventolavano le bandiere rosso-nere della
O.R.A., ha dato una forte impressione di serietà e maturità politica. Al contrario, un
gruppo di pseudo-anarchici folcloristici, manipolati da provocatori della polizia, è caduto nel
gioco della provocazione,
fracassando vetrine e saccheggiando un negozio al grido di "anarchia-libertà". La giornata
del 28 febbraio ha segnato un grave scacco per il governo e per il P.C.F., che non si
attendevano una tale dimostrazione di forza. Il P.C.F. schiumava di rabbia ed ancor più
schiumava la
settimana successiva, quando ai funerali di Overney partecipava, ad onta delle sue scomuniche, una folla
di oltre centomila persone: più operai che studenti e, tra gli operai, numerosissimi, i lavoratori
stranieri,
che costituiscono la categoria più sfruttata in Francia. I comunisti avevano sconfessato la
"provocazione" degli estremisti e sono stati a loro volta sconfessati
dai lavoratori. Centomila provocatori?
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