Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 2 nr. 11
marzo 1972


Rivista Anarchica Online

Madrid: ventitré anni di galera all'anarchico Millan
a cura della Redazione

23 anni di carcere. Questa durissima sentenza, inflitta dal tribunale militare di Madrid, ha chiuso un gravissimo caso di montatura poliziesca contro l'anarchico Julio Millan Hernandez. Alcuni avvocati stranieri, presenti al processo, hanno dichiarato che in questo processo sono stati "gravemente violati" i principi della giustizia.
Hernandez è stato condannato sulla base di una "confessione" estorta con le torture e dopo tre giorni e tre notti senza cibo nè acqua, per due attentati, uno contro il Tribunale per gli affari finanziari il 2 dicembre 1962 ed uno a bordo di una aereo delle linee nazionali fra Madrid e Majorca il 4 marzo 1963.
Si noti che il primo attentato provocò solo danni e nessun ferito, ed il secondo fallì completamente.
Hernandez, che è un operaio di 37 anni, venne arrestato il 10 ottobre 1967, quattro anni dopo gli attentati, e su "indicazione" di un prigioniero politico sottoposto a tortura. D'allora fu sempre tenuto in carcere senza alcuna prova, tranne la sua "confessione" che egli ritrattò non appena gli aguzzini lo consegnarono al giudice istruttore.
Un particolare significativo è emerso al processo: la bomba trovata inesplosa sull'aereo scomparve misteriosamente. Anche per questa grave circostanza la difesa ha avuto buon gioco a dimostrare come tutto questo caso non sia stato e non sia altro che una mostruosa montatura. "Buon gioco" fino a un certo punto, però, perché il pubblico ministero (un capitano) ha chiesto la trasmissione al suo ufficio delle dichiarazioni del difensore per una sua eventuale probabile incriminazione.
In un colloquio avuto al termine del processo con gli osservatori stranieri, il ministro della giustizia ha tagliato corto ad un'eventuale constatazione facendo il Ponzio Pilato: ha cioè dichiarato che i tribunali militari non rientrano sotto la sua giurisdizione, per cui... se ne frega.
Da sottolineare il quasi tombale silenzio con cui la grande stampa italiana, moderata, di sinistra o "ultrasinistra", ha seguito questo processo, che dimostra, se non altro, che gli anarchici, ieri come oggi, sono in prima fila nella lotta senza compromessi al franchismo, e conseguentemente sono le prime vittime della brutale repressione di questo regime clerico-fascista.
E questa posizione di punta degli anarchici fa scomodo tanto al regime franchista quanto a chi, (cattolici progressisti, comunisti, ecc.) spera di sostituirsi al generalissimo nella gestione del potere e della repressione antilibertaria.