Rivista Anarchica Online
La strabomba
(Testo e disegni tratti da un libro della biblioteca
di lavoro curata da Mario Lodi)
Una controfavola antimilitarista
Nella sua fabbrica padron Palanca faceva le bibite con gli scarti del
petrolio. Ma nessuno comprava
quelle bibite perché erano nere e facevano venire il mal di pancia. Allora inventò un bel
carosello per
convincere la gente. Tutti bevevano e lui diventò ricco, ricchissimo, quasi come il re. I ricchi
sono
sempre amici dei re e anche padron Palanca lo diventò. Una sera andò a cena nel suo
castello e gli disse:
"Facciamo una grande guerra! Io ti costruirò la strabomba e tu mi darai cento stramilioni. Io
diventerò
il più ricco del mondo e tu il re di tutta la terra". "Bene" disse il re. "Ma come si fa
convincere la gente a fare la guerra per noi?". "Ci penso io" disse padron Palanca. Diventò
capo della TV e fece un telegiornale bello come carosello
e tutte le sere diceva: "È bello combattere e morire per me e per il re". E la gente credeva
alle sue parole bugiarde come beveva le sue bibite nere. Intanto padron Palanca nella sua
strafabbrica nuova costruiva la strabomba, gli aeroplani, i carri armati,
i fucili, e tutto quello che occorreva per fare la grande guerra. E vendette tutto al re per cento
stramilioni. Il giorno della guerra la gente, in piazza guardava sul teleschermo il re e il generale Palanca.
Il generale diceva: "La guerra è incominciata. Fra poco vedrete l'aereo che sgancia la strabomba
sul
nemico che non sa niente. Noi siamo più forti e vinceremo. Viva me e viva il re". L'aereo
era arrivato sulla città più grande del mondo. Il generale ordinò: "Butta la
strabomba". Il pilota
guardò giù e vide i bambini che giocavano. E pensò: "se sgancio li ammazzo!"
E volava, volava, sulla
città che brillava al sole. E non ubbidiva. "Butta la strabomba sul nemico!" Urlò il
re arrabbiato. Il pilota volava e diceva: "Vedo solo bambini e gente che lavora... il nemico non lo
vedo... il nemico non
c'è". Il re e il generale gridarono:" Sono loro il nemico! Sgancia e distruggili". Ma il popolo
e i soldati
urlarono tutti insieme: "NO!". Urlarono tanto forte che il pilota li sentì. Allora tornò
indietro, volò sul castello e disse al re: "La bomba
la butto addosso a te!". Insieme al generale il re scappò e da quel giorno un'altra storia
incominciò. In tutta la terra una storia senza guerra.
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