Rivista Anarchica Online
Il bambino al centro della scuola
di Max
Note di pedagogia libertaria
Che libri di testo e manuali siano strumenti vecchi, sostanzialmente
diseducativi, irrimediabilmente
antidemocratici ed antilibertari, è una cosa ormai riconosciuta da tutti. Ma nonostante la
generalità della
condanna, la stragrande maggioranza degli insegnanti, con quasi tutti i genitori, è rassegnata
a
sopportare quel male, quel danno. Anche perché presidi, direttori, provveditori ed ispettori,
salvo
eccezioni rare, non tollerano il rifiuto dell'adozione dei libri di testo e reprimono sul piano disciplinare
ed amministrativo gli insegnanti che compiono tale rifiuto. Chi poi ha l'ardire di spingersi oltre, fino ad
arrivare a contestare la legittimità dell'insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole
elementari,
respingendo il principio dell'obbligo dell'adempimento del servizio militare, respingendo l'uso del
registro di classe e l'adozione della pagella scolastica, va incontro alla sospensione
cautelare
dall'impiego con privazione dello stipendio, con riserva di iniziare il procedimento disciplinare.
Il tutto
perché non si può permettere al maestro Rizzitiello (1), l'insegnante di San Fedele
(Potenza) che è
l'oggetto di questo provvedimento della burocrazia scolastica, di riportare nella scuola la sua
azione
e le sue azioni eversive e libertarie. Il problema grosso, quindi, non sta nel libro di testo: si
potrebbe fare un libro nuovissimo, magari con
la collaborazione di scienziati illustri, tecnici, pedagogisti, senza quel fascismo palese o nascosto che ora
riempie tutte le pagine e, continuando con la scuola così come ora è organizzata, non
cambiare nulla,
e al massimo migliorare in efficienza il prodotto di quella catena di montaggio dei
cervelli. Quest'autunno, invece, gruppi di educatori in varie parti d'Italia con il rifiuto della
adozione e dell'uso
del libro di testo hanno rifiutato anche il metodo della scuola autoritaria selettiva, fondata sulla lezione
da studiare e da ripetere, sul voto e sulla bocciatura. Si sono perciò impegnati a lottare per
realizzare
una scuola diversa (2), che valorizzi l'immenso patrimonio ora sprecato dei talenti individuali da mettere
a disposizione degli altri, contrapponendovi all'individualismo egoistico ed alla competitività
della scuola
e della società attuale, i valori di una società nuova di eguali, senza capi e senza
sottomessi, in cui
ognuno possa esprimere il meglio di sé a vantaggio di tutti. Per raggiungere questo scopo
occorre
rompere con i vecchi schemi: deve saltare il rapporto di soggezione nei confronti dell'insegnante, la
lezione come trasmissione del sapere ed il voto come motivazione allo studio. Distruggere
la prigione, mettere al centro della scuola il bambino, liberarlo da ogni paura, dare
motivazione e felicità al suo lavoro, creare intorno a lui una comunità di compagni che
non gli siano
antagonisti, dare importanza alla sua vita ed ai sentimenti più alti che gli si svilupperanno
(3) queste
sono le finalità che la nuova didattica si propone, questi sono gli scopi cui tendono quegli
educatori che
a questa didattica si richiamano. Gli strumenti di cui questa didattica si serve sono numerosi e
diversi: il testo libero, parlato, scritto e
disegnato dai bambini, la corrispondenza con classi di altre scuole che applicano gli stessi metodi,
corrispondenza che permette ai bambini di allargare i propri orizzonti, il proprio mondo attraverso
l'esperienza di altri bambini come loro, il giornale scolastico, scritto e stampato con apposite
attrezzature, che li libera dalla soggezione dalla carta stampata, la ricerca sul campo che
li lega, li rende
partecipi alla problematica sociale dell'ambiente in cui vivono, la cooperativa scolastica, la biblioteca di
lavoro in cui raccolgono i risultati delle ricerche, perché servano agli altri, a quelli che verranno
dopo
come base di partenza per l'ulteriore lavoro. (4) Sono magari storie atte a stimolare l'inventiva che
offrono spunti utili a richiamare l'attenzione critica sui grossi temi di fondo della realtà che li
circonda
e che debbono cominciare a conoscere e a giudicare: i temi della libertà ed insieme della
responsabilità
dell'uomo, della non inevitabilità di alcune scelte, della conseguente possibilità di
cambiare le condizioni
di vita stabilendo rapporti diversi più giusti tra gli uomini. Così creando attraverso
la scuola degli uomini responsabili, pensanti, abituati all'analisi critica e non solo
degli automi smarriti, incapaci di cogliere nell'universo sociale e politico i problemi essenziali e le loro
soluzioni, che lasciano decidere ad altri del loro destino e le cui convinzioni e i cui slanci possono
perciò
venire convogliati verso problemi marginali od alienanti (il tifo sportivo, le canzonette, la moda, la
spider, ecc.) si possono creare le premesse per mettere l'uomo al centro della società, per
realizzare gli
ideali di eguaglianza e di libertà, distruggendo quel sistema che si regge sullo sfruttamento
dell'uomo da
parte dell'uomo di cui la scuola autoritaria è strumento politico.
Max
(1) Il maestro Rizzitiello Vincenzo, di Melfi (Potenza), insegnante in una pluriclasse (comprendente
tutto
il corso elementare) è stato sospeso dall'insegnamento in seguito ad alcune sue prese di
posizione nei
riguardi dell'attuale impostazione della scuola. (2) Ricordiamo che le iniziative di didattica libertaria
portate avanti in Italia in forma blanda dalle scuole
Montessori, ed in forma più decisa e politicamente responsabile dai nuovi educatori, in
Inghilterra dalla
scuola di Summerhill, erano state studiate ed esperimentate dall'educatore anarchico Francisco Ferrer
che fondò la "escuela moderna" alla fine del secolo scorso, e fu poi fucilato dalla reazione
spagnola nel
1906. (3) Da Il paese sbagliato di Mario Lodi, insegnante libertario di Rho di Piadena
(Cremona), che fa parte
del Movimento di Cooperazione Educativa, un gruppo di insegnanti che hanno elaborato una pedagogia
organica fondata sulla cooperazione. (4) Una serie di 13 monografie è stata pubblicata
dall'editore Luciano Manzuoli, via Gustavo Modena,
20-22, Firenze. Tutti possono contribuire con proposte e con l'impegno diretto a perfezionare questo
strumento metodologico alternativo alla scuola autoritaria scrivendo all'editore.
Quando leggere è dannoso
Da un'indagine su di un campione di 50 libri di lettura attualmente in uso nella scuola dell'obbligo
("Il
leggere inutile" - Indagine a cura di Egidia Barassi, Stefano Magistretti, Gaetano Sansone). Che
cos'è il lavoro? "Potremmo dire che il lavoro è come una grande battaglia che viene
combattuta ogni
giorno in ogni parte del mondo per vincere le difficoltà della vita, per aumentare il benessere.
E proprio
come in una battaglia, per conquistare e vincere occorrono bravi soldati e grandi guerrieri". "L'operaio
è un po' come il fante nell'esercito dei lavoratori: il suo compito spesso è poco
appariscente e molto
faticoso, come accade per il soldato semplice. Ma egli sa che senza di lui e senza il suo lavoro le
macchine e gli oggetti che usiamo non esisterebbero. Un ingegnere, un architetto, sono, in un certo
senso, gli ufficiali nel grande esercito dei lavoratori. A loro spetta infatti il compito di insegnare ai tecnici
e agli operai che lavorano alle loro dipendenze in che modo si devono costruire case e ponti, aeroplani
e navi, strade e ferrovie. Il loro lavoro non richiede sudore ma la loro responsabilità è
gravissima". "È
bello amare il proprio lavoro. Sono vecchio e al buon Dio non chiedo che una grazia, quella di poter
stare in fonderia fino all'ultimo giorno". La scuola? "Gesù, fammi obbedire agli ordini dei
genitori e dei superiori". "Qual è la cosa più brutta di
un ragazzo? - La disobbedienza. - Bravo Bertoldo, hai risposto bene". "Che ti ha detto il maestro? - Che
devo obbedire e studiare". "Anche i tuoi superiori sono rappresentanti di Dio. Il Signore te li ha messi
vicino perché tu potessi crescere da buon cristiano e da buon cittadino. Essi sono: il Papa,
Vicario di
Gesù in terra, che ama con predilezione i piccoli e indica a tutti gli uomini le vie della salvezza.
Il
Vescovo della tua diocesi, successore degli Apostoli, che guida il gregge a lui affidato e organizza con
bei programmi la tua vita e quella dei tuoi condiocesani. I sacerdoti, e specialmente il tuo parroco, che
ti hanno battezzato, ti insegnano le verità della fede, ti danno Gesù Eucarestia, ti
spronano a fare il bene.
Il Presidente della Repubblica, il Capo del Governo, i Senatori, i Deputati, il Sindaco, che provvedono
con leggi e iniziative a far progredire nella libertà la nostra nazione. Il Maestro, il tuo amico
più buono
e più bravo, che ti insegna a leggere e a scrivere, che ti segue per molte ore al giorno, che
completa
l'educazione dei tuoi genitori". La Patria? "La Patria è come la mamma". "A voi ragazzi nati
in Italia Dio assegnava, quasi
prediligendovi, la patria meglio definita di Europa". "Sono fiero di essere italiano e ringrazio Dio di
avermi fatto nascere in una terra dove è tanto bello vivere". L'Esercito? "Era un bel
soldatino - poco più che un bambino - si abbattè come in croce e non ebbe più
voce. - Ma il mondo vuole pace e al Caduto che tace - portando il suo fiore - promette più
amore". "I
carabinieri vanno sempre in due. Tutti li ammirano e li rispettano perché rappresentano la
Giustizia e la
Legge. I bambini corrono a vederli e battono le mani. Vorrebbero essere grandi per fare anche essi i
carabinieri". Il Fascismo? "Certo Mussolini era un uomo intelligentissimo, amava il popolo, amava
l'Italia.
L'ambizione lo condusse a guerre in parte non giuste, forse, ma soprattutto non preparate a
sufficienza". La Resistenza? "Gli italiani vennero trascinati chi da una parte, chi dall'altra, in una
triste lotta fratricida".
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