Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 2 nr. 11
marzo 1972


Rivista Anarchica Online

Il bambino al centro della scuola
di Max

Note di pedagogia libertaria

Che libri di testo e manuali siano strumenti vecchi, sostanzialmente diseducativi, irrimediabilmente antidemocratici ed antilibertari, è una cosa ormai riconosciuta da tutti. Ma nonostante la generalità della condanna, la stragrande maggioranza degli insegnanti, con quasi tutti i genitori, è rassegnata a sopportare quel male, quel danno. Anche perché presidi, direttori, provveditori ed ispettori, salvo eccezioni rare, non tollerano il rifiuto dell'adozione dei libri di testo e reprimono sul piano disciplinare ed amministrativo gli insegnanti che compiono tale rifiuto. Chi poi ha l'ardire di spingersi oltre, fino ad arrivare a contestare la legittimità dell'insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole elementari, respingendo il principio dell'obbligo dell'adempimento del servizio militare, respingendo l'uso del registro di classe e l'adozione della pagella scolastica, va incontro alla sospensione cautelare dall'impiego con privazione dello stipendio, con riserva di iniziare il procedimento disciplinare. Il tutto perché non si può permettere al maestro Rizzitiello (1), l'insegnante di San Fedele (Potenza) che è l'oggetto di questo provvedimento della burocrazia scolastica, di riportare nella scuola la sua azione e le sue azioni eversive e libertarie.
Il problema grosso, quindi, non sta nel libro di testo: si potrebbe fare un libro nuovissimo, magari con la collaborazione di scienziati illustri, tecnici, pedagogisti, senza quel fascismo palese o nascosto che ora riempie tutte le pagine e, continuando con la scuola così come ora è organizzata, non cambiare nulla, e al massimo migliorare in efficienza il prodotto di quella catena di montaggio dei cervelli.
Quest'autunno, invece, gruppi di educatori in varie parti d'Italia con il rifiuto della adozione e dell'uso del libro di testo hanno rifiutato anche il metodo della scuola autoritaria selettiva, fondata sulla lezione da studiare e da ripetere, sul voto e sulla bocciatura. Si sono perciò impegnati a lottare per realizzare una scuola diversa (2), che valorizzi l'immenso patrimonio ora sprecato dei talenti individuali da mettere a disposizione degli altri, contrapponendovi all'individualismo egoistico ed alla competitività della scuola e della società attuale, i valori di una società nuova di eguali, senza capi e senza sottomessi, in cui ognuno possa esprimere il meglio di sé a vantaggio di tutti. Per raggiungere questo scopo occorre rompere con i vecchi schemi: deve saltare il rapporto di soggezione nei confronti dell'insegnante, la lezione come trasmissione del sapere ed il voto come motivazione allo studio.
Distruggere la prigione, mettere al centro della scuola il bambino, liberarlo da ogni paura, dare motivazione e felicità al suo lavoro, creare intorno a lui una comunità di compagni che non gli siano antagonisti, dare importanza alla sua vita ed ai sentimenti più alti che gli si svilupperanno (3) queste sono le finalità che la nuova didattica si propone, questi sono gli scopi cui tendono quegli educatori che a questa didattica si richiamano.
Gli strumenti di cui questa didattica si serve sono numerosi e diversi: il testo libero, parlato, scritto e disegnato dai bambini, la corrispondenza con classi di altre scuole che applicano gli stessi metodi, corrispondenza che permette ai bambini di allargare i propri orizzonti, il proprio mondo attraverso l'esperienza di altri bambini come loro, il giornale scolastico, scritto e stampato con apposite attrezzature, che li libera dalla soggezione dalla carta stampata, la ricerca sul campo che li lega, li rende partecipi alla problematica sociale dell'ambiente in cui vivono, la cooperativa scolastica, la biblioteca di lavoro in cui raccolgono i risultati delle ricerche, perché servano agli altri, a quelli che verranno dopo come base di partenza per l'ulteriore lavoro. (4) Sono magari storie atte a stimolare l'inventiva che offrono spunti utili a richiamare l'attenzione critica sui grossi temi di fondo della realtà che li circonda e che debbono cominciare a conoscere e a giudicare: i temi della libertà ed insieme della responsabilità dell'uomo, della non inevitabilità di alcune scelte, della conseguente possibilità di cambiare le condizioni di vita stabilendo rapporti diversi più giusti tra gli uomini.
Così creando attraverso la scuola degli uomini responsabili, pensanti, abituati all'analisi critica e non solo degli automi smarriti, incapaci di cogliere nell'universo sociale e politico i problemi essenziali e le loro soluzioni, che lasciano decidere ad altri del loro destino e le cui convinzioni e i cui slanci possono perciò venire convogliati verso problemi marginali od alienanti (il tifo sportivo, le canzonette, la moda, la spider, ecc.) si possono creare le premesse per mettere l'uomo al centro della società, per realizzare gli ideali di eguaglianza e di libertà, distruggendo quel sistema che si regge sullo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo di cui la scuola autoritaria è strumento politico.

Max

(1) Il maestro Rizzitiello Vincenzo, di Melfi (Potenza), insegnante in una pluriclasse (comprendente tutto il corso elementare) è stato sospeso dall'insegnamento in seguito ad alcune sue prese di posizione nei riguardi dell'attuale impostazione della scuola.
(2) Ricordiamo che le iniziative di didattica libertaria portate avanti in Italia in forma blanda dalle scuole Montessori, ed in forma più decisa e politicamente responsabile dai nuovi educatori, in Inghilterra dalla scuola di Summerhill, erano state studiate ed esperimentate dall'educatore anarchico Francisco Ferrer che fondò la "escuela moderna" alla fine del secolo scorso, e fu poi fucilato dalla reazione spagnola nel 1906.
(3) Da Il paese sbagliato di Mario Lodi, insegnante libertario di Rho di Piadena (Cremona), che fa parte del Movimento di Cooperazione Educativa, un gruppo di insegnanti che hanno elaborato una pedagogia organica fondata sulla cooperazione.
(4) Una serie di 13 monografie è stata pubblicata dall'editore Luciano Manzuoli, via Gustavo Modena, 20-22, Firenze. Tutti possono contribuire con proposte e con l'impegno diretto a perfezionare questo strumento metodologico alternativo alla scuola autoritaria scrivendo all'editore.

Quando leggere è dannoso

Da un'indagine su di un campione di 50 libri di lettura attualmente in uso nella scuola dell'obbligo ("Il leggere inutile" - Indagine a cura di Egidia Barassi, Stefano Magistretti, Gaetano Sansone).
Che cos'è il lavoro? "Potremmo dire che il lavoro è come una grande battaglia che viene combattuta ogni giorno in ogni parte del mondo per vincere le difficoltà della vita, per aumentare il benessere. E proprio come in una battaglia, per conquistare e vincere occorrono bravi soldati e grandi guerrieri". "L'operaio è un po' come il fante nell'esercito dei lavoratori: il suo compito spesso è poco appariscente e molto faticoso, come accade per il soldato semplice. Ma egli sa che senza di lui e senza il suo lavoro le macchine e gli oggetti che usiamo non esisterebbero. Un ingegnere, un architetto, sono, in un certo senso, gli ufficiali nel grande esercito dei lavoratori. A loro spetta infatti il compito di insegnare ai tecnici e agli operai che lavorano alle loro dipendenze in che modo si devono costruire case e ponti, aeroplani e navi, strade e ferrovie. Il loro lavoro non richiede sudore ma la loro responsabilità è gravissima". "È bello amare il proprio lavoro. Sono vecchio e al buon Dio non chiedo che una grazia, quella di poter stare in fonderia fino all'ultimo giorno".
La scuola? "Gesù, fammi obbedire agli ordini dei genitori e dei superiori". "Qual è la cosa più brutta di un ragazzo? - La disobbedienza. - Bravo Bertoldo, hai risposto bene". "Che ti ha detto il maestro? - Che devo obbedire e studiare". "Anche i tuoi superiori sono rappresentanti di Dio. Il Signore te li ha messi vicino perché tu potessi crescere da buon cristiano e da buon cittadino. Essi sono: il Papa, Vicario di Gesù in terra, che ama con predilezione i piccoli e indica a tutti gli uomini le vie della salvezza. Il Vescovo della tua diocesi, successore degli Apostoli, che guida il gregge a lui affidato e organizza con bei programmi la tua vita e quella dei tuoi condiocesani. I sacerdoti, e specialmente il tuo parroco, che ti hanno battezzato, ti insegnano le verità della fede, ti danno Gesù Eucarestia, ti spronano a fare il bene. Il Presidente della Repubblica, il Capo del Governo, i Senatori, i Deputati, il Sindaco, che provvedono con leggi e iniziative a far progredire nella libertà la nostra nazione. Il Maestro, il tuo amico più buono e più bravo, che ti insegna a leggere e a scrivere, che ti segue per molte ore al giorno, che completa l'educazione dei tuoi genitori".
La Patria? "La Patria è come la mamma". "A voi ragazzi nati in Italia Dio assegnava, quasi prediligendovi, la patria meglio definita di Europa". "Sono fiero di essere italiano e ringrazio Dio di avermi fatto nascere in una terra dove è tanto bello vivere".
L'Esercito? "Era un bel soldatino - poco più che un bambino - si abbattè come in croce e non ebbe più voce. - Ma il mondo vuole pace e al Caduto che tace - portando il suo fiore - promette più amore". "I carabinieri vanno sempre in due. Tutti li ammirano e li rispettano perché rappresentano la Giustizia e la Legge. I bambini corrono a vederli e battono le mani. Vorrebbero essere grandi per fare anche essi i carabinieri".
Il Fascismo? "Certo Mussolini era un uomo intelligentissimo, amava il popolo, amava l'Italia. L'ambizione lo condusse a guerre in parte non giuste, forse, ma soprattutto non preparate a sufficienza".
La Resistenza? "Gli italiani vennero trascinati chi da una parte, chi dall'altra, in una triste lotta fratricida".