Rivista Anarchica Online
Anarchici in Olanda
di J. B.
Intorno agli anni '60 il Movimento Anarchico Olandese era come in gran
parte del mondo, in stato di
profonda crisi. Ridotto a due piccoli nuclei con i rispettivi organi di stampa ("Recht voon allen" - Diritto
per tutti - e "De Vrije" Il Libertario -) la sua azione si riduceva alla propaganda spicciola ed a sporadiche
agitazioni contro l'esercito o la monarchia. Si trattava del resto di una crisi che non era prerogativa degli
anarchici, ma caratteristica di tutta la sinistra non riformista. Fu la ribellione giovanile a mettere fine
a questa situazione stagnante, in Olanda come altrove,
provocando la nascita di una miriade di gruppetti dalla varia colorazione politica, dai marxisti
più o meno
ortodossi, ai maoisti, ai libertari, ai vari hippy, beat e provo (quest'ultimi nati e più
compiutamente
espressisi proprio nei Paesi Bassi (1)). Il Movimento Anarchico mantenne e difese (pur assimilando
tutto ciò che di positivo c'era in questi
movimenti - p.e. certe tecniche d'azione "provo" -) la propria linea politica, rifiutando sia le strategie
riformiste, sia quelle neobolsceviche dei vari marx-lenin-maoisti, sia quelle (tentazione più forte)
coreografiche dei Provo e filiazioni varie. Dimostrò di aver preso la posizione più
realisticamente rivoluzionaria: mentre la sinistra
extraparlamentare autoritaria si trovava sempre più invischiata nel carosello di scissioni, fusioni,
scomuniche e recuperi, che ormai la caratterizzavano ovunque; mentre i Provo conoscevano il
travolgente successo del movimento di moda, il caos ideologico sua naturale conseguenza, l'ingloriosa
fine nell'apatia; mentre i Kabouters (1) ne ripetevano l'esperienza riproponendone l'esuberanza fantastica
e la vuotezza ideologica, gli anarchici, lentamente ma sicuramente, riconsolidarono la propria
organizzazione. Punti focali di questa rinascita sono stati: 1) il congresso antiautoritario del maggio '70
che, indetto dalla Federazione Anarchica ed allargato alle organizzazioni studentesche e giovanili che
tentavano una pretesa azione libertaria rifiutando però le analisi e metodologie anarchiche,
permise di
mostrare la sterilità e pericolosità di simili posizioni (2); 2) la fusione, avvenuta
nell'aprile '71 dei due
organi di stampa in uno solo: "De Vrije Socialist". Attualmente il Movimento Anarchico
così rafforzato trova spazio ed occasioni di intervento
principalmente in due direzioni: a) consigli operai; come conseguenza del generale risveglio
dell'opposizione di base, si stanno diffondendo tra i lavoratori forme di organizzazione estremamente
democratiche, tanto da ricordare i tempi migliori dell'anarco-sindacalismo; b) alloggi, caro-vita,
inquinamento; per questi tre problemi sono nati vari comitati che organizzano la lotta (anche di
guerriglia, come nel caso della resistenza agli sfratti e alla demolizione dei vecchi quartieri
popolari). Tutto questo lascia vedere buone prospettive di lavoro per i gruppi anarchici e anche se
tra essi
continuano ad esistere alcune difformità teoriche, abbiamo la convinzione che la lotta pratica
può
dimostrare la possibilità di organizzare una società libertaria, può insegnare che
bisogna lasciar perdere
le discussioni astratte ed entrare di nuovo nell'azione.
J. B.
1) Vedi l'articolo "I Nani provocatori di Amsterdam" su "A" 8. 2) Da allora alcune di queste,
come i Kabouters, stanno evolvendosi in senso anarchico.
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