Rivista Anarchica Online
La candidatura Valpreda
La redazione
Al momento in cui la rivista sta chiudendo, la proposta del Manifesto a
Pietro Valpreda di includerlo
nelle sue liste elettorali è diventata, da voce, notizia certa. Il Manifesto, dopo qualche falsa
ritrosia, s'è
buttato impudicamente su Valpreda, muovendo i suoi massimi dirigenti Pintor e Caprara, che hanno
avuto con lui lunghi e numerosi colloqui a Regina Coeli. L'insistenza con cui quei signori stanno
cercando di convincerlo a prendere una decisione contraria alle
sue convinzioni anarchiche sta a dimostrare l'importanza che ha PER LORO questa candidatura. Una
importanza che non ha nulla a che vedere con la solidarietà umana e rivoluzionaria, ma solo con
i loro
calcoli elettorali: Valpreda è la loro unica possibilità di racimolare abbastanza voti per
restare in
Parlamento. È significativo il fatto che abbiamo smentito categoricamente di avere mai posto
come
pregiudiziale il parere favorevole del movimento anarchico (in effetti non l'hanno neppure
consultato). Gli anarchici, ad ogni modo, hanno già dichiarato in un
comunicato stampa unitario che essi non
voterebbero per Valpreda né in alcun modo appoggerebbero la sua candidatura, non solo per
coerenza
con il loro programmatico astensionismo ma anche perché nella fattispecie questa
"candidatura-protesta"
è una manovra strumentale del Manifesto che rischia di ritardare a tempo indefinito il processo
per la
strage di stato e la conseguente scarcerazione degli altri compagni, facendo il gioco dello stato e
sconcertando l'opinione pubblica. Essi hanno denunciato con energia la scorrettezza di chi cerca, per
i
suoi fini, di fare leva sulla "comprensibile ansia di vita e di libertà di un uomo malato e detenuto,
innocente, da oltre due anni". Gli anarchici hanno comunque ribadito il loro "fermo proposito di
continuare fino in fondo la loro lotta per dimostrare l'innocenza dei compagni e smascherare i veri
esecutori, i veri mandanti ed i loro complici". Mentre la rivista è già in macchina
apprendiamo che Valpreda ha accettato la candidatura. Non possiamo
che ribadire con maggiore sdegno la nostra condanna al gruppo dirigente del Manifesto. La decisione
incoerente di Valpreda è comprensibile se non sul piano politico perlomeno sul piano umano.
Le
manovre dei politicanti non hanno invece attenuanti.
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