Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 1 nr. 5
giugno 1971


Rivista Anarchica Online

Kronstadt 1921

Un volantino (inedito in italiano) dei compagni di Pietrogrado durante l'insurrezione di Kronstadt (*)

Dove c'è autorità non c'è libertà

Cosa succede a Kronstadt?
Rivoluzione o controrivoluzione?
Insurrezione libertaria o ribellione zarista?
I dirigenti bolscevichi dichiarano: i Kronstadtiani si sono sollevati contro di noi, hanno lasciato la nostra strada. La loro nuova via non può che portarli nel campo dei bianchi e della controrivoluzione: non hanno altro destino." Ma noi anarchici diciamo: ci sono due vie, di cui una porta all'autorità e l'altra alla libertà. Sulla prima camminano i bolscevichi e le guardie bianche, dato che i mezzi e i fini sono gli stessi per i monarchici, per i pro-Costituente, per menscevichi e per bolscevichi: essi vogliono un potere forte per irregimentare i lavoratori. Un potere forte ha bisogno di una obbedienza docile, ciò significa che c'è bisogno di una obbedienza docile: ciò significa che c'è bisogno di una disciplina di ferro, di una autorità repressiva; è più facile governare quando il popolo è incatenato.
Noi ne abbiamo visti i risultati: le requisizioni obbligatorie per i contadini e il lavoro forzato per gli operai. Un tale potere non esita, col pretesto di concessioni, a vendere ai capitalisti stranieri non solo l'opera degli operai ma anche la loro libertà, se può così affermare la sua autorità.
Ecco ciò che dichiara Lenin al X Congresso del Partito: "Noi avevamo orientato la nostra politica economica secondo le necessità della guerra; noi dobbiamo adesso adattarla alle necessità della ricostruzione pacifica. Evidentemente ciò non si può fare senza il potere poiché il paese è stanco e impoverito". È la via dei comunisti e quella di tutti gli autoritari.
Se i Kronstadtiani si incammineranno per quella via saranno anch'essi per l'autorità e allora il loro movimento sarà controrivoluzionario.
A proposito della seconda via tutto il mondo tace. Tutti i governi la dissimulano accuratamente poiché è la fine di ogni autorità: la società libertaria. Là non ci sono più né padroni né servi né mercenari del lavoro né potere. Ciascuno partecipa alla propria vita.
L'armata regolare, strumento di oppressione, lascia il posto ai distaccamenti liberi di partigiani. In luogo del lavoro forzato c'è il lavoro creativo e libero per tutti. Gli operai si occupano essi stessi della produzione e della ripartizione dei prodotti. Essi fanno a meno dello Stato, e organizzano un libero scambio con i contadini. Le questioni e i problemi della vita economica e sociale si risolvono durante libere assemblee di fabbrica e comuni agricole. I Kronstadtiani hanno sempre amato la libertà: non possono volere la controrivoluzione. Essi sono insorti contro l'autorità. La loro insurrezione è una rivoluzione. Ma allora voi, pietrogradesi, fino a quando tacerete e non farete niente? La rivoluzione è là che vi attende impazientemente. Vi chiama da Kronstadt. Il potere vi ha ingannato e per salvare la propria pelle deve schiacciare Kronstadt. Ma chi combatterà contro i marinai di Kronstadt per difendere il potere? Il potere ha tirato fuori una favola vecchia e trita: quella della controrivoluzione. Vuole ingannare Pietrogrado, vuole ingannare di nuovo tutta la Russia.
Coloro che conoscono Kronstadt e il suo amore di libertà non possono credere che i marinai si siano accordati con l'"intesa". Solo una piccola parte della gioventù si è lasciata prendere da questa favola. Li hanno fregati, chiamandoli i "valorosi difensori di Pietrogrado"; e sotto il comando degli ufficiali coscienti sono stati mandati a bombardare la rivoluzione. Ecco la verità di questi ultimi giorni.
Sapendo questo, o pietrogradesi, voi tacete ugualmente. Notte e giorno voi sentiti i colpi di cannone e nonostante ciò non vi decidete a intervenire apertamente contro il governo, per rinforzare Kronstadt.
L'affare di Kronstadt è vostro. Non meno dei Kronstadtiani voi avete sofferto del potere bolscevico in questi ultimi tre anni; esso ha ucciso in voi tutto quello che c'era di vivente, ogni pensiero, ogni speranza nella possibilità di una nuova rivoluzione e persino nella possibilità di una prossima emancipazione. I Kronstadtiani sono sempre stati primi nella rivolta: anche ora essi si sono scrollati di dosso il giogo che li incatenava. è per questo che Kronstadt, al di là delle cannonate, accende adesso la vostra libertà. Adesso sta a voi. Dopo Kronstadt deve venire Pietrogrado!
Marinai, soldati russi, operai, sorgete al fianco dei Kronstadtiani e che il potere porti pure le sue bande di Kursantini (cadetti dell'accademia militare - N.d.R.). Vedremo allora chi vincerà la rivoluzione!
Pietrogradesi, vostro primo compito è di sopprimere questo governo, e in seguito di non permettere che se ne instauri un altro. Ogni stato porta con sé, dal primo giorno, la legge, i decreti e i divieti. Solo la libertà anti-autoritaria non vi incatenerà.
Contadini, soldati, operai, organizzate tra di voi un legame, stabilite un'intesa e mettete a punto la vostra azione.
Attaccate tutti i centri burocratici e tutti i depositi d'armi. Il potere vi riceverà a colpi di fucile: è così che ogni potere va in contro alla rivoluzione. E come sempre questo sarà il suo canto del cigno. Che con voi venga l'anarchia.

Organizzazione Anarchica di Pietrogrado

(*) Kronstadt, un'isola a pochi chilometri da Pietrogrado, già base navale e piazza-forte militare, definita la "gemma rossa della rivoluzione" per l'apporto coraggioso ed entusiasta dei suoi operai, soldati e marinai alle rivoluzioni del 1905 e del 1917, diede nel 1921 l'ultimo grande esempio di socialismo libertario (cfr. "KRONSTADT" su "A" 2), in una Russia avviata verso la dittatura sempre più spietata e controrivoluzionaria di una nuova casta dirigente.
Kronstadt, che aveva dato un appoggio determinante ai bolscevichi nell'abbattimento del governo social-democratico di Kerenski, si ribellò alla fine del febbraio 1921, alla dittatura dei bolscevichi in nome della rivoluzione dell'uguaglianza della libertà, in nome di quello slogan "tutto il potere ai soviet" che Lenin aveva sbandierato ma non attuato.
La rivolta di Kronstadt fu inizialmente pacifica. Assemblee popolari elessero nuovi delegati, venne iniziata la riorganizzazione dal basso della vita politica ed economica, vennero ridistribuiti più equamente gli alloggi eliminando i privilegi dei burocrati bolscevichi... Gli stessi comunisti di Kronstadt, tranne alcuni funzionari di partito, aderirono attivamente alle nuove forme di democrazia diretta.
Ma naturalmente la "dittatura del proletariato", cioè la dittatura di Lenin e del suo partito, non poteva tollerare che il proletariato si autogovernasse, che tutto il potere fosse veramente dei soviet. Perciò, dopo avere isolato politicamente Kronstadt con calunnie inverosimili (quelli che fino a pochi giorni prima erano il "fior fiore dei rivoluzionari russi" vennero definiti guardie bianche e controrivoluzionari...), il 7 marzo 1921 venne scatenato un attacco militare che si concluse dopo undici giorni di accaniti combattimenti, casa per casa, con lo sterminio di migliaia di rivoluzionari.
Gli operai, i soldati, i marinai di Kronstadt si erano difesi come leoni, difendendo non la cittadella, ma l'idea stessa della rivoluzione contro i nuovi padroni.