Rivista Anarchica Online
Kronstadt 1921
Un volantino (inedito in italiano) dei compagni di Pietrogrado durante l'insurrezione di Kronstadt (*)
Dove c'è autorità non c'è
libertà
Cosa succede a Kronstadt? Rivoluzione o controrivoluzione? Insurrezione libertaria o
ribellione zarista? I dirigenti bolscevichi dichiarano: i Kronstadtiani si sono sollevati contro di noi,
hanno lasciato la nostra
strada. La loro nuova via non può che portarli nel campo dei bianchi e della controrivoluzione:
non hanno
altro destino." Ma noi anarchici diciamo: ci sono due vie, di cui una porta all'autorità e l'altra alla
libertà.
Sulla prima camminano i bolscevichi e le guardie bianche, dato che i mezzi e i fini sono gli stessi per i
monarchici, per i pro-Costituente, per menscevichi e per bolscevichi: essi vogliono un potere forte per
irregimentare i lavoratori. Un potere forte ha bisogno di una obbedienza docile, ciò significa che
c'è
bisogno di una obbedienza docile: ciò significa che c'è bisogno di una disciplina di ferro,
di una autorità
repressiva; è più facile governare quando il popolo è incatenato. Noi ne
abbiamo visti i risultati: le requisizioni obbligatorie per i contadini e il lavoro forzato per gli operai.
Un tale potere non esita, col pretesto di concessioni, a vendere ai capitalisti stranieri non solo l'opera degli
operai ma anche la loro libertà, se può così affermare la sua
autorità. Ecco ciò che dichiara Lenin al X Congresso del Partito: "Noi avevamo
orientato la nostra politica
economica secondo le necessità della guerra; noi dobbiamo adesso adattarla alle necessità
della
ricostruzione pacifica. Evidentemente ciò non si può fare senza il potere poiché
il paese è stanco e
impoverito". È la via dei comunisti e quella di tutti gli autoritari. Se i Kronstadtiani si
incammineranno per quella via saranno anch'essi per l'autorità e allora il loro
movimento sarà controrivoluzionario. A proposito della seconda via tutto il mondo tace.
Tutti i governi la dissimulano accuratamente poiché
è la fine di ogni autorità: la società libertaria. Là non ci sono più
né padroni né servi né mercenari del
lavoro né potere. Ciascuno partecipa alla propria vita. L'armata regolare, strumento di
oppressione, lascia il posto ai distaccamenti liberi di partigiani. In luogo
del lavoro forzato c'è il lavoro creativo e libero per tutti. Gli operai si occupano essi stessi della
produzione e della ripartizione dei prodotti. Essi fanno a meno dello Stato, e organizzano un libero
scambio con i contadini. Le questioni e i problemi della vita economica e sociale si risolvono durante
libere assemblee di fabbrica e comuni agricole. I Kronstadtiani hanno sempre amato la libertà:
non
possono volere la controrivoluzione. Essi sono insorti contro l'autorità. La loro insurrezione
è una
rivoluzione. Ma allora voi, pietrogradesi, fino a quando tacerete e non farete niente? La rivoluzione
è là
che vi attende impazientemente. Vi chiama da Kronstadt. Il potere vi ha ingannato e per salvare la
propria
pelle deve schiacciare Kronstadt. Ma chi combatterà contro i marinai di Kronstadt per difendere
il potere?
Il potere ha tirato fuori una favola vecchia e trita: quella della controrivoluzione. Vuole ingannare
Pietrogrado, vuole ingannare di nuovo tutta la Russia. Coloro che conoscono Kronstadt e il suo
amore di libertà non possono credere che i marinai si siano
accordati con l'"intesa". Solo una piccola parte della gioventù si è lasciata prendere da
questa favola. Li
hanno fregati, chiamandoli i "valorosi difensori di Pietrogrado"; e sotto il comando degli ufficiali coscienti
sono stati mandati a bombardare la rivoluzione. Ecco la verità di questi ultimi
giorni. Sapendo questo, o pietrogradesi, voi tacete ugualmente. Notte e giorno voi sentiti i colpi di
cannone e
nonostante ciò non vi decidete a intervenire apertamente contro il governo, per rinforzare
Kronstadt. L'affare di Kronstadt è vostro. Non meno dei Kronstadtiani voi avete sofferto
del potere bolscevico in
questi ultimi tre anni; esso ha ucciso in voi tutto quello che c'era di vivente, ogni pensiero, ogni speranza
nella possibilità di una nuova rivoluzione e persino nella possibilità di una prossima
emancipazione. I
Kronstadtiani sono sempre stati primi nella rivolta: anche ora essi si sono scrollati di dosso il giogo che
li incatenava. è per questo che Kronstadt, al di là delle cannonate, accende adesso la
vostra libertà.
Adesso sta a voi. Dopo Kronstadt deve venire Pietrogrado! Marinai, soldati russi, operai, sorgete al
fianco dei Kronstadtiani e che il potere porti pure le sue bande
di Kursantini (cadetti dell'accademia militare - N.d.R.). Vedremo allora chi vincerà
la rivoluzione! Pietrogradesi, vostro primo compito è di sopprimere questo governo, e in
seguito di non permettere che
se ne instauri un altro. Ogni stato porta con sé, dal primo giorno, la legge, i decreti e i divieti.
Solo la
libertà anti-autoritaria non vi incatenerà. Contadini, soldati, operai, organizzate tra
di voi un legame, stabilite un'intesa e mettete a punto la vostra
azione. Attaccate tutti i centri burocratici e tutti i depositi d'armi. Il potere vi riceverà a colpi
di fucile: è così che
ogni potere va in contro alla rivoluzione. E come sempre questo sarà il suo canto del cigno. Che
con voi
venga l'anarchia.
Organizzazione Anarchica di Pietrogrado
(*) Kronstadt, un'isola a pochi chilometri da Pietrogrado, già base navale
e piazza-forte militare, definita
la "gemma rossa della rivoluzione" per l'apporto coraggioso ed entusiasta dei suoi operai, soldati e
marinai
alle rivoluzioni del 1905 e del 1917, diede nel 1921 l'ultimo grande esempio di socialismo libertario (cfr.
"KRONSTADT" su "A" 2), in una Russia avviata verso la dittatura sempre più spietata e
controrivoluzionaria di una nuova casta dirigente. Kronstadt, che aveva dato un appoggio
determinante ai bolscevichi nell'abbattimento del governo social-democratico di Kerenski, si
ribellò alla fine del febbraio 1921, alla dittatura dei bolscevichi in nome della
rivoluzione dell'uguaglianza della libertà, in nome di quello slogan "tutto il potere ai soviet" che
Lenin
aveva sbandierato ma non attuato. La rivolta di Kronstadt fu inizialmente pacifica. Assemblee
popolari elessero nuovi delegati, venne iniziata
la riorganizzazione dal basso della vita politica ed economica, vennero ridistribuiti più equamente
gli
alloggi eliminando i privilegi dei burocrati bolscevichi... Gli stessi comunisti di Kronstadt, tranne alcuni
funzionari di partito, aderirono attivamente alle nuove forme di democrazia diretta. Ma naturalmente
la "dittatura del proletariato", cioè la dittatura di Lenin e del suo partito, non poteva
tollerare che il proletariato si autogovernasse, che tutto il potere fosse veramente dei soviet.
Perciò, dopo
avere isolato politicamente Kronstadt con calunnie inverosimili (quelli che fino a pochi giorni prima erano
il "fior fiore dei rivoluzionari russi" vennero definiti guardie bianche e controrivoluzionari...), il 7 marzo
1921 venne scatenato un attacco militare che si concluse dopo undici giorni di accaniti combattimenti,
casa per casa, con lo sterminio di migliaia di rivoluzionari. Gli operai, i soldati, i marinai di Kronstadt
si erano difesi come leoni, difendendo non la cittadella, ma
l'idea stessa della rivoluzione contro i nuovi padroni.
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