USI 1 
                 
                Buon compleanno USI 
                  
                di Gianfranco Careri 
                   
                 
                Fondata a Modena nel 1912, l'Unione Sindacale Italiana ha festeggiato il suo primo secolo di vita e di lotte: il ruolo di primo piano nel suo primo decennio, poi l'avvento del fascismo, la clandestinità e l'esilio, il secondo dopoguerra, con alterne vicende, e dopo il '68 la ripresa e l'attuale presenza tra le organizzazioni del sindacalismo di base. 
                 
                  
                  Non è certo facile scrivere 
                  della storia di questo sindacato, l'Unione Sindacale Italiana 
                  (USI), che nacque, nel cuore di un'Emilia in rivolta, in un 
                  gelido novembre del 1912. Innanzitutto perché l'USI non 
                  è “solo” un sindacato con un'identità 
                  differente da tutti gli altri (unica struttura che può 
                  definirsi realmente “di base” perché gestita 
                  unicamente dalle libere assemblee dei lavoratori) ma è 
                  anche un organismo rivoluzionario a tutto campo capace di intervenire 
                  nella vertenza quotidiana sul posto del lavoro e contemporaneamente 
                  anche nelle grandi tematiche del nostro tempo, sociali, ambientali 
                  e antimilitariste. Un soggetto con una sua complessiva progettualità 
                  autogestionaria e di trasformazione sociale. 
                  Vi è poi la difficoltà, se non ci si vuole limitare 
                  al periodo più noto (dal 1912 allo scioglimento del 1925) 
                  di dover affrontare una storia lunga e complessa, piena di articolazioni 
                  e di sorprese. Una storia interminabile di uomini, luoghi, eventi 
                  ed episodi che hanno accompagnato cent'anni di vita e di lotte. 
                  Una storia che parte da prima del 1912, dai grandi scioperi 
                  degli inizi del novecento portati avanti dalle Camere del Lavoro 
                  sindacaliste rivoluzionarie e che conclude (negli anni venti) 
                  una prima gloriosa fase con lo scontro terribile che oppone 
                  i lavoratori dell'USI al fascismo attraverso una dinamica che 
                  precede di più di vent'anni la lotta partigiana, lo scontro 
                  diretto con lo squadrismo, la difesa armata delle Camere del 
                  Lavoro dell'USI e la partecipazione alle formazioni degli Arditi 
                  del Popolo. Segue la fase della clandestinità, dell'esilio 
                  e dell'emigrazione. Poi la guerra di Spagna al fianco della 
                  CNT e la resistenza partigiana in Francia e in Italia. Nel dopoguerra 
                  una nuova fase rivede l'USI riattivarsi dal 1950 al 1971 e quindi 
                  l'ultima fase, anche questa ormai piena di storia da raccontare, 
                  dal 1977 ad oggi. 
                  Nell'anno del suo centenario, tra tante iniziative nazionali 
                  e locali per ricordare l'evento, l'Unione Sindacale Italiana 
                  ha curato l'edizioni di due importanti volumi sulla storia dell'USI. 
                  I libri, che percorrono le tappe più significative di 
                  questi cento anni, rappresentano un importante contributo che 
                  riempie un vuoto storiografico sulle tante tematiche sociali 
                  e sindacali che riguardano l'esperienza e l'attualità 
                  di un secolo di sindacalismo rivoluzionario e di anarcosindacalismo 
                  in Italia. L'Archivio nazionale dell'USI-AIT di Ancona ha coordinato 
                  il lavoro di una squadra di studiosi, ricercatori e militanti 
                  sindacali che hanno elaborato profili e schede, reperito documentazione 
                  (a volte anche inedita e sconosciuta) per realizzare il progetto 
                  editoriale del centenario. 
                  Gli autori dei saggi che compaiono nei due volumi sono: Franco 
                  Bertoli (Colby), Roberto Borselli, Gianfranco Careri, Mariella 
                  Caressa, Gabriele Donato, Giorgio Franchi, Gianpiero Landi, 
                  Tobia Imperato, Tomaso Marabini, Enrico Moroni, Sergio Onesti, 
                  Laura Orlandini, Pino Petita, Marco Puppini, Chiara Rosati, 
                  Italino Rossi, Giorgio Sacchetti, Francesco Salton, Giuseppina 
                  Salvemini, Franco Schirone, Antonio Senta, Mario Verzegnassi.
                 
                   Da 
                  De Ambris a Marzocchi 
                  Il primo volume “Le Figure Storiche dell'Unione Sindacale 
                  Italiana” contiene i profili di undici personaggi che 
                  hanno fatto, attraverso percorsi articolati e complessi (non 
                  privi di contraddizioni) la storia del sindacato nelle vari 
                  fasi della sua centenaria vita. Si parte da Alceste De Ambris 
                  (autore Careri), di certo il sindacalista rivoluzionario più 
                  noto ed influente del primo novecento, protagonista delle epiche 
                  lotte della Camera del Lavoro di Parma culminate con il grande 
                  sciopero agrario del 1908. Uno degli artefici della nascita 
                  dell'Unione Sindacale Italiana e dei suoi primi anni di vita. 
                  Con De Ambris vengono affrontati temi “caldi” e 
                  controversi come la scelta interventista, i rapporti con il 
                  primo fascismo, l'impresa di Fiume (e in particolare la sua 
                  angolazione “di sinistra”) e infine la scelta netta 
                  dell'antifascismo e dell'esilio. Su un piano parallelo al percorso 
                  di Alceste è trattata, da Franchi, la figura di Filippo 
                  Corridoni (accumunati dalla scelta “sindacalista rivoluzionaria” 
                  e successivamente dall'interventismo), l'epoca dell'Unione Sindacale 
                  Milanese con le sue storiche lotte operaie, fino alla morte, 
                  volontario al fronte nel macello proletario della prima guerra 
                  mondiale ed il successivo ignobile tentativo del fascismo di 
                  appropriarsi del suo mito. 
                  È Landi a trattare il profilo di uno dei personaggi centrali 
                  nella storia dell'Unione: “Armando Borghi protagonista 
                  e critico del sindacalismo anarchico”. Un saggio che come 
                  scrive Landi non pretende di dire una parola definitiva sulle 
                  tante problematiche che la figura di Borghi apre ma “si 
                  propone di ricostruire le concezioni teoriche e l'attività 
                  politica di Borghi – lungo l'intero arco della sua esistenza 
                  – da un'ottica particolare... quella del suo rapporto 
                  con il movimento operaio e del suo atteggiamento nei confronti 
                  del sindacalismo, così come è venuto configurandosi 
                  nelle varie fasi della sua esistenza”. 
                  Con “Virgilia D'Andrea e l'Unione Sindacale Italiana: 
                  1919-1921” Caressa riporta nella sua giusta dimensione 
                  questo grande personaggio di donna (poetessa e oratrice che 
                  arrivava, come nessun altro, al cuore del popolo) capace di 
                  portare avanti, in un momento terribile di repressione ai danni 
                  del sindacato, la segreteria dell'Unione e la redazione del 
                  suo organo “Guerra di Classe”. Tre profili sono 
                  curati da Marabini e Senta, con le prime due, Clodoveo Bonazzi 
                  e Pietro Comastri, ci fanno entrare nel mondo delle lotte della 
                  Vecchia Camera del Lavoro dell'USI di Bologna proseguendo negli 
                  scenari e le problematiche del dopoguerra, l'allontanamento 
                  dall'anarchismo e la militanza in CGIL e in partiti della sinistra. 
                  Il profilo di Libero Dall'Olio ci fa conoscere un operaio di 
                  Genova che dal 1950 al 1971 lavora con ogni sua forza, con l'incarico 
                  tra l'altro di segretario nazionale della riattivata Unione, 
                  per ridare consistenza, in fabbrica e nel territorio, al progetto 
                  dell'USI. Altri profili che compaiono nel volume sono quelli 
                  di Alibrando Giovannetti, curato da Schirone, il più 
                  formidabile organizzatore sindacalista delle lotte operaie condotte 
                  dall'USI (come quelle dei Metallurgici) e Camillo Berneri, profilo 
                  curato da Sacchetti che ci addentra nei vari aspetti della complessa 
                  figura dell'anarchico italiano che, per conto dell'USI, approda 
                  nella Spagna rivoluzionaria del 1936-'37 per ridar vita a “Guerra 
                  di Classe” e alla colonna dei volontari anarchici italiani. 
                  Di Alberto Meschi, “l'uomo di pietra”, oltre al 
                  profilo scritto da Italino Rossi il libro del centenario pubblica 
                  uno scritto inedito, quanto mai attuale, del sindacalista carrarino: 
                  “Guerra e Sindacalismo”. Con Umberto Marzocchi, 
                  curato da Careri, si analizzano varie fasi che vedono questa 
                  figura protagonista di lotte operaie condotta dall'USI a La 
                  Spezia e Savona, l'esilio, la guerra di Spagna, la resistenza 
                  francese e l'Italia del dopoguerra in cui troviamo Marzocchi 
                  prima nei Comitati di Difesa Sindacale interni alla CGIL e quindi 
                  di nuovo nell'USI dalla fine degli anni sessanta in poi. Vasta 
                  la problematica che si apre sulle scelte sindacali dell'anarchismo 
                  dal 1945 agli anni ottanta.
                 
                   Un 
                  progetto tripartito 
                  Il secondo volume, “Almanacco di Guerra di Classe 1912-2012” 
                  riprende il titolo da quell'Almanacco, pubblicato nel 1923 a 
                  Parigi dall'USI in esilio (e diffuso clandestinamente in Italia) 
                  che racconta la storia e le lotte del sindacato, delle sue Camere 
                  del Lavoro, la sua resistenza al fascismo, le sue scelte internazionali. 
                  Il lavoro editoriale parte quindi dal primo novecento e arriva 
                  ai giorni nostri.
                 
                 L'opera, formata da saggi, schede e foto si articola su tre 
                  piani. Il primo (“dagli inizi del novecento alla resistenza”) 
                  comprende questi argomenti: 
 
                  - Le lotte sindacaliste rivoluzionarie del primo novecento fino 
                  alla nascita dell'USI nel 1912;
                  
 - Giugno 1914, Settimana Rossa prospettive, rivendicazioni ed 
                  orizzonti di uno sciopero generale rivoluzionario. Il ruolo 
                  dell'USI;
                  
 - Interventismo contro antimilitarismo, lo scontro interno e 
                  la scelta dell'USI;
                  
 - 1919: vittorie dell'Unione Sindacale Italiana, i minatori 
                  del Valdarno e la conquista delle 6 ore e mezzo;
                  
 - Il biennio rosso e l'occupazione di terre e fabbriche;
                  
 - Tra Mosca e Berlino, la collocazione internazionale dell'USI;
                  
 - L'Unione Sindacale Italiana tra esilio e clandestinità: 
                  1923-1945;
                  
 - L'U.S.I., gli anarchici italiani e la rivoluzione spagnola.
  
                  La seconda parte del libro prende in esame la storia di alcune 
                  delle più note Camere del Lavoro e Sindacati dell'USI:
                  - L'Azione Diretta nella Camera del Lavoro di Parma;
                  
 - Camera del Lavoro Sindacalista di Modena e Provincia;
                  
 - Camera del Lavoro di Genova Sestri Ponente;
                  
 - la Camera del Lavoro di Piombino;
                  
 - Storia dell'USI Milanese;
                  
 - L'esperienza dell'USI in Carnia;
                  
 - la Camera del Lavoro di Carrara e le succursali di Seravazza 
                  e Viareggio;
                  
 - l'USI a Torino.
  
                  L'ultima parte analizza la storia più recente, fino a 
                  quella attuale, dell'USI “dal dopoguerra al nuovo millennio”:
                  - Anarchici e Sindacato in Italia: 1944-1956;
                  
 - l'USI a Carrara 1964-1970;
                  
 - L'esperienza dell'USI Milanese nell'Autunno Caldo;
                  
 - USI la riattivazione: 1977-1983;
                  
 - Storia e lotte dell'USI Sanità;
                  
 - Storia e lotte dell'USI 1989-2012.
  
                  Il centenario è arrivato trovando una USI molto vitale 
                e tutt'altro che “antica” o ferma al suo passato. 
                L'Unione ha intrapreso, col suo 20° congresso celebrato a 
                marzo di quest'anno proprio a Modena, una ancor più marcata 
                progettualità anarcosindacalista registrando una fase di 
                nuova crescita all'interno di una situazione sociale e conflittuale 
                veramente drammatica (disoccupazione, miseria, diritti cancellati, 
                repressione di ogni forma di dissenso, ecc.). Una più radicata 
                presenza nel territorio (con la costruzione di nuove sezioni) 
                e le lotte condotte in varie aziende (dagli ospedali di Milano 
                S.Raffaele, S.Paolo, S.Carlo al Careggi di Firenze, dall'intervento 
                nel precariato, tra i lavoratori delle cooperative in varie regioni 
                fino alla creazione di nuclei metalmeccanici aderenti all'USI). 
                Ma l'aspetto più interessante di questo nuovo-vecchio sindacato 
                è di essere al fianco delle fasce più deboli della 
                società, di chi lavoro non ha e forze non avrà, 
                degli immigrati e degli emarginati. Durante e dopo il terremoto 
                che ha colpito l'Emilia l'USI ha creato una rete di solidarietà 
                che si è tradotta con l' invio e la distribuzione di aiuti 
                autogestiti di ogni genere per le popolazioni colpite (specie 
                nel basso modenese, dove ancor più drammatica è 
                la situazione di chi non ha casa ne prospettive) rappresentando 
                un'alternativa concreta a quella militarista e settaria della 
                protezione civile. Questo è un buon centenario, USI, avanti 
                così! 
                  
                  Gianfranco Careri 
                  responsabile dell'Archivio Storico dell'USI-AIT
 
                   
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                        Il 
                          costo di ogni libro è di 15,00 euro a copia, 
                          per richieste da 5 copie in su si applica uno sconto 
                          e il costo è di 11,00 euro a copia. 
                         
                          Vanno aggiunti 3,00 euro per le spese di spedizione. 
                         
                          Per richieste e pagamenti utilizzare la email pinlova@libero.it 
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