Il convegno sulle 
                    cucine del popolo si terrà a Massenzatico (terra di 
                    Camillo Prampolini) perché in quella frazione è 
                    stata costruita, nel 1893, la prima Casa del Popolo italiana. 
                    In quel luogo magico, dove materialmente avrà luogo 
                    il convegno, le nostre sorelle e i nostri fratelli del passato 
                    edificarono mattone su mattone il primo spazio di trasformazione 
                    sociale del movimento operaio e contadino. Non cade a caso, 
                    quindi, la scelta del Teatro Artigiano di Massenzatico, costruito 
                    e ridislocato sulle fondamenta di quella Casa del Popolo che 
                    per prima irradiò un futuro di uguaglianza e di libertà, 
                    di sorellanza e fratellanza. 
                    Da quella Casa del Popolo partì un’indicazione 
                    per tutto il movimento sociale tesa a trasformare gli assetti 
                    societari in senso orizzontale e solidarista, che vedeva operai, 
                    contadini e sfruttati muoversi direttamente in prima persona 
                    nella costruzione di un’altra società. 
                    Il richiamo al passato è d’obbligo, nel proposito 
                    di comprendere il futuro più prossimo e la tentazione 
                    di porre domande alla storia in quel luogo così significativo 
                    sarà fortissima. Anche per questa ragione, per potere 
                    e per poterci interrogare sui luoghi topici della nostra storia, 
                    di quella delle nostre madri e dei nostri padri, delle nostre 
                    nonne e dei nostri nonni, siamo approdati a Massenzatico. 
                  
                  
                  La casa del popolo di Massenzatico
                   Siamo sicuri che vivremo insieme una giornata di riflessione 
                    e confronto sulla cucina sociale, che tanta parte ha avuto 
                    nella formazione degli spiriti liberi che hanno animato, fin 
                    dagli albori del movimento operaio, i sogni di libertà 
                    e d’eguaglianza. 
                    Ma sarà soprattutto interessante sapere che cosa mangiavano 
                    e che cosa bevevano i fondatori del socialismo, visto che 
                    sappiamo tutto sui loro atti politici, ma sappiamo poco sugli 
                    alimenti che generarono simili progetti. Sicuramente, una 
                    generazione così effervescente non sarebbe potuta esistere 
                    senza l’apporto di una cucina d’eccezione. 
                    Che cosa avranno mangiato gli internazionalisti bolognesi 
                    alla Trattoria delle Tre Zucchette? Che cosa si beveva nelle 
                    cameracce romagnole? Qual era la cucina dei sindacalisti rivoluzionari 
                    e come funzionavano le osterie senza gli osti? Come erano 
                    i veglioni rossi socialisti? E cosa mangiavano i figli degli 
                    scioperanti nelle mense comuniste? E la finalità del 
                    cappelletto anarchico? Qual era la funzione sociale della 
                    “resdora” nella cucina operaia? Che ruolo avevano 
                    i liquori proletari? E i partigiani come hanno potuto resistere 
                    al nazi-fascismo? Queste sono solo alcune delle domande alle 
                    quali cercheremo di dare risposta domenica 31 ottobre a Massenzatico. 
                    
                    Di più. Proporremo una cucina di classe, per riscoprire 
                    i nostri cibi ad alto valore nutritivo, che resero i nostri 
                    antenati longevi e dinamici, diversi dalla grassa borghesia 
                    appesantita e fiacca, tanto nel fisico quanto nello spirito. 
                    Da qui la necessità di un convegno articolato in tre 
                    fasi, che punti ad un’integrazione completa fra produzione, 
                    saperi e pratica e che trovi il suo momento aggregante nel 
                    menù socialista di un “veglione rosso” 
                    tenuto a Reggio Emilia nel 1903. 
                    Per questo, per altro e per molto di più vi aspettiamo 
                    tutte e tutti a Massenzatico, in attesa… del sol dell’avvenir!