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                 Dossier. Al centro di questo numero cè 
                  un dossier antifascista di 24 pagine, 
                  in bicromia. Ne abbiamo fatto stampare a parte alcune migliaia 
                  di copie, pensando alle esigenze di quella che una volta si 
                  chiamava propaganda e che  a prescindere dalle 
                  parole usate  resta, a nostro avviso, di grande attualità. 
                  Ci riferiamo allesigenza di ricordare le nostre radici, 
                  che affondano sì nella Prima Internazionale, nel dibattito 
                  in seno al movimento operaio e socialista di fine 800. 
                  Ma con altrettanta importanza si nutrono della scelta antifascista 
                   una scelta compiuta fin dalle origini del fascismo e 
                  della sua ascesa al potere.  
                  In questi tempi di mobilitazione anti-guerra, vale la pena ricordare 
                  quanto il nostro antifascismo sia sempre stato tuttuno 
                  con lantimilitarismo. Non è un caso che la stessa 
                  svolta di Benito Mussolini, dal socialismo al nazionalismo 
                  (e poi alla fondazione del movimento fascista) sia avvenuta 
                  ai tempi della Prima Guerra Mondiale e proprio in merito alla 
                  questione dellintervento. Così come lepilogo 
                  del fascismo sia iniziato con la partecipazione alla Seconda 
                  Guerra Mondiale, al fianco della Germana hitleriana.  
                  E anche oggi, che insieme a tanti altri dei più diversi 
                  orientamenti, scendiamo in strada a manifestare contro la guerra, 
                  il ribadire la nostra scelta di fondo antifascista ha un senso 
                  preciso: quello di unopposizione radicale alla macchina 
                  del militarismo e del Potere, opposizione ancora più 
                  decisa quando i due si incontrano e fanno sfracelli  comè 
                  proprio in queste settimane.  
                  Il dossier che proponiamo non è nuovo: recepisce in gran 
                  parte lanalogo dossier Gli anarchici contro il fascismo, 
                  uscito dentro il n. 216 (marzo 1995) di A e distribuito 
                  in questi anni in innumerevoli occasioni da tanti compagni e 
                  gruppi. In questa nuova edizione, con otto pagine in più 
                  e stampa in bicromia, si sono aggiunte le schede su tre situazioni 
                  locali, in cui gli anarchici hanno giocato un ruolo particolarmente 
                  significativo (Carrara, Imola, Piombino). In conclusione del 
                  dossier abbiamo aggiunto due begli articoli sul fascismo di 
                  Errico Malatesta (1853-1932), il più moderno ed equilibrato 
                  tra i classici dellanarchismo.  
                  Ricordiamo che la madre di tutti i dossier sullantifascismo 
                  anarchico è stato il n. 20 (aprile 1973) della nostra 
                  rivista, interamente dedicato allargomento  salvo 
                  le ultime due pagine dedicate al caso dellanarchico salernitano 
                  Giovanni Marini. Quelle due pagine vennero stampate a parte 
                  in 50.000 copie e furono uno degli strumenti che gli anarchici 
                  allora utilizzarono nella campagna di contro-informazione su 
                  quella vicenda. Quel numero di A ebbe anche il merito 
                  di essere la prima raccolta di materiali sulla storia del nostro 
                  antifascismo.  
                  Il dossier costa € 2,00. Per ordinazioni da 1a 20 copie, 
                  aggiungere € 2,00 fissi quale contributo per le spese postali. 
                  Per ordinazioni di almeno 50 copie le spese postali sono a nostro 
                  carico e il prezzo scende a € 1,00 luno. Per ordinazioni 
                  di almeno 200 copie scende a 30 cent luno. Ciò 
                  significa che per riceverne 200, basta pagare € 60,00. 
                    
                Bentornato! Con un editoriale contro 
                  il militarismo riprende la collaborazione con A, 
                  dopo oltre un decennio di assenza, Andrea Papi. Nel primo ventennio 
                  della rivista, cioè negli anni 70 e 80, è 
                  stata una delle voci più presenti e vivaci sulle nostre 
                  colonne. È un nostro vecchio amico e siamo contenti che 
                  il suo percorso e le sue riflessioni si incrocino di nuovo con 
                  A.  
                Codice a barre. Da questo numero, in quarta di copertina 
                  fa la sua comparsa il codice a barre. È uno strumento 
                  diventato quasi indispensabile nella distribuzione commerciale, 
                  nel nostro caso nelle librerie. 
                  
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