Il 
                  numero che apre gli anni Ottanta è il numero 80 
                  di “A”: data “febbraio 1980”. La scritta 
                  “verso il 1984” è incisa in rosso in una 
                  bella fotografia (che continua sul retro) e dà conto 
                  del freddo squallore di un grande edificio protetto, all'esterno, 
                  da poliziotti. Un'immagine cupa ed evocativa della disumanità 
                  del mondo orwelliano che al contempo si stava avvicinando e 
                  si sentiva nell'aria. 
                  Una copia, 44 pagine, costa da questo numero mille lire. Ne 
                  costava 200, di lire, 9 anni prima, quando nel febbraio del 
                  1971 era uscito il n. 1. 
                  Il sommario dà l'idea del contenuto/tipo di un numero 
                  della rivista in quel periodo. Della copertina (e del retro) 
                  abbiamo detto. 
                  Il primo interno di copertina pubblicizza la rivista anarchica 
                  Volontà, che esce da 34 anni, quando Giovanna 
                  Caleffi (vedova di Camillo Berneri) e altri l'avevano fondata 
                  all'indomani della fine della guerra. Il numero pubblicizzato 
                  qui è l'inizio di una nuova esperienza redazionale affidata 
                  a un gruppetto di giovani trevigiani, la redazione è 
                  a Valdobbiadene, una delle capitali del vino italiano. Tra i 
                  redattori di questa rivista trimestrale (ma prima era stata 
                  mensile e poi bimestrale) troviamo Francesco Codello, ai nostri 
                  giorni “guru” della pedagogia libertaria non solo 
                  italiana. Per un periodo Volontà farà parte della 
                  cooperativa Editrice A, che ora pubblica solo la nostra rivista, 
                  ma nel corso dei decenni ha avuto, ciascuna in una sezione indipendente, 
                  la casa editrice Antistato, la casa editrice Eleuthera, appunto 
                  la rivista Volontà, ecc.. 
                  Luciano Lanza si occupa del Medioevo prossimo venturo, Paolo 
                  Finzi intervista l'avvocato anarchico Gabriele Fuga sulla sua 
                  attività professional/militante contro la repressione. 
                  Un box redazionale particolarmente duro contesta all'avv. Marcello 
                  Gentili la difesa di un “pentito” e lo invita a 
                  non collegare la propria attività al nome di Pinelli, 
                  di cui lo stesso Gentili aveva difeso i famigliari e la memoria. 
                  “È una questione di onestà” sotolineava 
                  la redazione. 
                  Una dettagliata analisi della situazione politica nelle carceri 
                  e una drastica presa di distanza dai detenuti marxisti-leninisti, 
                  a partire dalle Brigate Rosse, è sviluppata dall'ergastolano 
                  Gianfranco Bertoli. Il quadro politico internazionale è 
                  esaminato da Roberto Ambrosoli. Un operaio delle Officine Reggiane 
                  parla dello sciopero vigilato. Dieci pagine, con varie interviste, 
                  sono dedicate al congresso della Confederacion Nacional del 
                  Trabajo, cui ha presenziato un redattore di “A”. 
                  Altre dieci pagine sono dedicate a donne, bambini, parto, educazione 
                  libertaria: intervengono varie donne. Un bel servizio curato 
                  da Rosanna Ambrogetti, “la compagna Rosanna Ambrogetti 
                  di Forlì” come si scriveva allora. La quale Rosanna 
                  - amica nostra fin dalla metà degli anni ‘70 - 
                  aveva partorito da un paio d'anni Alice, figlia anche di Franco 
                  Melandri. “Da due anni ho una figlia e tanta voglia di 
                  parlarne” il titolo del suo scritto. Un altro anarchico, 
                  Pippo Tadolini, ginecologo, racconta della propria esperienza 
                  umana e professionale, Laura che lavora in un asilo-nido parla 
                  di genitori, bambini, ecc. 
                  Armonia, in esperanto, si dice Harmonio e questo è il 
                  nome di un progetto per una colonia estiva per bambini: ne riferisce 
                  una delle promotrici. E chiude il piccolo ma interessante dossier 
                  il testo del discorso a un bambino del pediatra Marcello 
                  Bernardi - intervistato in precedenza su “A” quale 
                  più noto pediatra italiano e grande spirito libertario. 
                  Come questo suo discorso conferma. 
                  Stefania Orio ed Enzo Ferraro, sotto il titolo di “Autogestione 
                  e salute”, presentano un'approfondita relazione sulla 
                  situazione sanitaria italiana (altre 8 pagine), proprio agli 
                  inizi della riforma sanitaria nazionale. 
                  Altri comunicati, i soliti “fondi neri”, i nuovi 
                  punti-vendita chiudono le pagine di qusto numero. E al Centro 
                  Studi Libertari “Giuseppe Pinelli” di Milano è 
                  dedicata la terza di copertina. In quarta, come abbiamo detto, 
                  la foto fredda e angosciante delle forze dell'ordine. Il 1984 
                  si avvicina davvero.
                   
              
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