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                  Carrara, 1° maggio/ Quell'inchino
                  del corteo anarchico
              Come ogni anno, si è tenuta a Carrara
              la commemorazione del Primo Maggio
              anarchico. Il comizio è stato tenuto da
              Dario Antonelli, della Federazione Anarchica Italiana di Livorno, con interventi
              di Donato Landini, Urbano (sulle lotte
              contro il Terzo Valico e la discarica in
              Val Bormida) e di un cavatore dei Cobas-marmo (che ha denunciato la situazione del settore, all'indomani della morte di due cavatori in un "incidente" sul lavoro).
              Dopo il comizio si è svolto per le vie della città il corteo, che si è fermato davanti a varie lapidi e al monumento ad Alberto Meschi, in piazza d'Armi. Qui si a accia, al primo piano di un edi cio, l'abitazione del compianto Mauro Franchini, cavatore, anarchico, militante della Federazione Anarchica Italiana, morto 4
              Claudio Neri
              anni fa. Il corteo, come è ormai diventata un'abitudine, ha sostato davanti all'abitazione, al cui balcone la vedova Mariella aveva appesa due bandiere anarchiche. L'anziana donna, commossa, ha mostrato brevemente ai partecipanti al corteo l'urna con le ceneri di Mauro. E il corteo l'ha salutata con a etto.
              Un saluto di tipo particolare, in un'Italia abituata a ben altri "inchini".
                 
              
              
                  
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                      |   Carrara, 1 maggio 2016 - Mariella, vedova di Mauro Franchini  | 
                   
               
              
           
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