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			   alle lettrici, ai 
                  lettori   
                 
                  BuonA lettura 
                Grandi opere. Prosegue la serie di articoli, iniziata 
                  sul numero scorso, sulle Grandi Opere (iniziali rigorosamente 
                  maiuscole) che sono uno dei fiori all'occhiello del governo 
                  Renzi. 
                  Dopo il sottoattraversamento del Treno ad Alta Velocità 
                  (TAV) a Firenze (se n'è occupato Tiziano 
                  Cardosi in “A” 405) è ora la volta di 
                  Milano, con un primo provvisorio bilancio di 
                  Expo 2015 tracciato da Alberto “Abo” Di Monte, 
                  che giunge dopo i vari scritti dedicati ad Expo 2015 prima e 
                  durante il suo svolgimento. 
                  Sui prossimi numeri sarà la volta di tre “No” 
                  siciliani: No Muos, No Ponte e No Triv: a coordinare e in parte 
                  a realizzare questo focus sulla situazione nell'isola è 
                  Pippo Gurrieri, editore del mensile “Sicilia libertaria” 
                  e della casa editrice Sicilia Punto L, attivo da decenni. Altri 
                  approfondimenti dovrebbero riguardare la Toem (Tangenziale Ovest 
                  Esterna Milano), il No Triv nell'Adriatico e altre in via di 
                  definizione. 
                  Cogliamo l'occasione per invitare chi sia direttamente impegnato 
                  in questo tipo di battaglie a contattarci, per far sì 
                  che anche mobilitazioni contro altre opere, non necessariamente 
                  grandi ma sicuramente nefaste per l'ambiente e altro, trovino 
                  spazio su “A”. 
                   
                  Giubileo e famiglia. Non pare che al Vaticano stia andando 
                  molto bene come numeri dei partecipanti, comunque il Giubileo 
                  della misericordia prosegue con una serie di iniziative-spot. 
                  Nel nostro piccolo, ce ne occupiamo sistematicamente con la 
                  rubrica di Francesca Palazzi Arduini. 
                  E anche lo scritto di Francesco Codello 
                  su famiglia, obblighi, amore libero, rappresenta un nostro contributo 
                  al dibattito sui temi connessi con la recente approvazione della 
                  legge sulle unioni civili, che tanta mobilitazione contraria 
                  ha provocato nel mondo cattolico. 
                   
                  Migranti. Un altro tema all'ordine del giorno è 
                  quello dei profughi, dei migranti. “Nostra patria è 
                  il mondo intero” recita una vecchia canzone anarchica. 
                  No borders, nessun confine, è la denominazione 
                  scelta da gran parte dei gruppi impegnati nella solidarietà 
                  concreta a queste folle immense che in questi mesi cercano di 
                  attraversare un'Europa che per loro è innanzitutto un 
                  susseguirsi di confini. Alla fortezza Europa, alla sua storia 
                  militare, alle sue politiche sono dedicati gli scritti di Carlotta 
                  Pedrazzini e Nicholas Tomeo. 
                   
                  Genuino clandestino. Uno dei compiti che attribuiamo 
                  a questa rivista è quello di dar conto di sempre nuove 
                  esperienze concrete, sostanzialmente autogestite, che svolgono 
                  un ruolo sociale a partire dal proprio territorio. È 
                  il caso, questa volta, del nodo sardo di Genuino 
                  Clandestino che si definisce “rete territoriale di 
                  contadini, artigiani, studenti, lavoratori delle comunità 
                  rurali e delle città metropolitane, cuochi, attivisti 
                  politici, persone e famiglie che fanno la spesa nei mercati 
                  clandestini.” 
                   
                  Antifascismo. Quasi metà di questo numero è 
                  dedicata all'antifascismo. Ci sono pagine 
                  storiche relative alla partecipazione delle anarchiche e degli 
                  anarchici all'impegno antifascista, dal primo apparire del movimento 
                  fascista nel 1919 fino al 25 aprile 1945. Ma ci occupiamo anche 
                  di lager nazisti, della nuova destra in Italia, ecc.. 
                  C'è - certo - da parte nostra la volontà di ricordare 
                  pagine di storia e vicende umane e politiche di cui si tende 
                  a perdere del tutto la memoria. Ma soprattutto a spingerci periodicamente 
                  alla pubblicazione di simili dossier è la coscienza dell'attualità 
                  di quelle vicende e conseguentemente dell'impegno antifascista 
                  - che non dovrebbe mai venir meno. Così come non vengono 
                  meno, anzi si consolidano nella società, l'ignoranza, 
                  le paure indotte, le chiusure aprioristiche che fanno da humus 
                  e sostengono l'enorme crescita di razzismo, intolleranza, odio 
                  per i diversi, che sempre più ammorbano l'aria. 
                  Prima ancora che un battaglia politica contro il neofascismo, 
                  si tratta di riaffermare quei valori-base etici che dovrebbero 
                  connotare non solo la nostra precisa scelta libertaria e anarchica 
                  nel sociale, ma qualsiasi concezione “umana” di 
                  solidarietà, pacifica convivenza tra persone che, pur 
                  con diversi orientamenti, si riconoscono in un comune senso 
                  umano. Al di fuori e contro qualsiasi esclusione, logica di 
                  potere, intolleranza. 
                  È, il nostro, un antifascismo che ritrova nelle ragioni 
                  di “allora” il motivo per continuare una lotta che 
                  certo non si è conlcusa il 25 aprile 1945, ma continua 
                  giorno dopo giorno contro le ingiustizie e lo sfruttamento, 
                  per aprire sempre nuovi spazi di libertà. 
                  Come sempre, una memoria antifascista e antinazista, che rifiuta 
                  qualsiasi ipotesi di “memoria condivisa” e di abbraccio 
                  con gli aguzzini di ieri e di oggi. Con gli occhi rivolti all'oggi 
                  e al domani.  
                  
              
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