 Che cosa sono gli OGM
 
                    Che cosa sono gli OGM
                  Gli OGM sono nello stesso tempo facili e estremamente complessi 
                    da definire. Le piante, gli animali, noi stessi siamo degli 
                    organismi modificati geneticamente. Noi siamo il prodotto 
                    dei geni combinati dei nostri genitori. Tutto il vivente è 
                    oggi il prodotto di modificazioni genetiche avvenute da quando 
                    le prime forme di vita sono apparse sulla terra. La storia 
                    del vivente dalla prima cellula agli animali e vegetali presenti 
                    oggi sulla terra è la storia delle variazioni genetiche 
                    che la natura, in un modo del tutto casuale ha proposto, e 
                    che, trovando un habitat adatto, si sviluppano dando origine 
                    alle specie conosciute (e non). Per essere più precisi 
                    bisogna dire che la storia del vivente è la storia 
                    degli scacchi delle tante proposte apparse e scomparse dalla 
                    faccia della terra.
                    Per milioni di anni il vivente ha continuato a riprodursi 
                    e a modificarsi sotto la pressione dell’ambiente. A 
                    partire dalla domesticazione – tra i 12.000 e i 15.000 
                    anni or sono – l’uomo ha incominciato a metterci 
                    lo zampino e a giocherellare con il patrimonio genetico. Ha 
                    trasformato il lupo in cane, il muflone in montone, l’aurochs 
                    in mucca ecc. Come: selezionando degli individui che gli sembravano 
                    funzionali ai suoi bisogni (docilità, produzione di 
                    latte e/o carne, funzioni di lavoro, ecc.) e canalizzando 
                    attraverso la selezione artificiale il patrimonio genetico 
                    dei soggetti che meglio corrispondevano ai suoi bisogni creando 
                    così dei fenotipi con le caratteristiche volute e riproducibili 
                    a volontà. È la nascita della razza.
                    Oggi le mucche da latte sono magre con delle mammelle enormi. 
                    Tutte le energie che l’animale assimila sono destinate 
                    alla produzione del latte; la mucca da carne ha invece uno 
                    scheletro imponente ricoperto da una massa muscolare impressionante 
                    (un toro della razza Chinina ha raggiunto il peso di 1.750 
                    kg). Queste specificità sono volute e frutto dell’intervento 
                    dell’uomo.
                    All’interno di una specie, cani canis per esempio, 
                    vi sono un centinaio di razze, come il cane pastore utilizzato 
                    per lavorare con le pecore oppure il cane da caccia la cui 
                    specificità è appunto di aiutare l’uomo 
                    nella caccia (anche se le variabili sono sempre presenti: 
                    il mio setter irlandese Ugo, conosciuto da molti compagni 
                    e recentemente deceduto, aveva orrore dell’erba. Il 
                    suo sogno era di restare sdraiato sul divano, telecomando 
                    della tele in una zampa, una birra nell’altra).
                    Segno della reversibilità del suo patrimonio genetico. 
                    Se mettiamo due individui della stessa specie, di sesso opposto 
                    ma di razza diversa assieme, l’accoppiamento sarà 
                    probabile e il risultato piuttosto fantasioso. Il patrimonio 
                    genetico della specie prenderà il sopravvento e riassorbirà 
                    il fenotipo standardizzato dall’uomo. La razza sparirà.
                  
                   Ma, da qualche anno, grazie alle conoscenze sul genoma e 
                    alle “biotecnologie” l’uomo ha il potere 
                    di manipolare il patrimonio genetico. Se finora aveva la possibilità 
                    di “canalizzarne” certe espressioni – creando 
                    le razze – oggi ha il potere di intervenire nel complesso 
                    processo della selezione naturale e di creare delle specie 
                    mai apparse sulla terra.
                    Voi che mangiate delle fragole, sappiate che probabilmente 
                    avete già mangiato il frutto di una nuova specie, incrocio 
                    tra un vegetale ed un animale. Infatti, al genoma delle fragole 
                    x è stato aggiunto un gene tratto dalla sequenza genetica 
                    del salmone affinché le prime resistano meglio al gelo.
                    L’uomo ha creato una nuova specie la “framona” 
                    (il nome me lo invento io ma la realtà è sempre 
                    quella). Al genoma di certe varietà di granoturco è 
                    stato aggiunto un gene che permette alla pianta (commercializzata 
                    sotto la marca Monsanto BT) di produrre un insetticida contro 
                    la piralide, una farfalla la cui larva scava delle gallerie 
                    nello stelo creando gravi danni alla coltura.
                    Il problema è che, visto che questa pianta di granoturco 
                    è un insetticida, nessuno ha valutato l’impatto 
                    sull’ambiente della tossina autoprodotta. Monsanto ha 
                    da tempo creato una varietà di granoturco resistente 
                    al Roundup, erbicida a largo spettro prodotto dalla stessa 
                    Monsanto.
                    La conseguenza di questa manipolazione genetica è che 
                    l’agricoltore (ma in realtà si tratta quasi sempre 
                    di industriali cerealicoli che coltivano superfici di alcune 
                    centinaia di ettari – in Europa – ma di alcune 
                    migliaia negli USA, in Argentina, in Brasile) per una questione 
                    di facilità, tratta a dosi massicce le colture. I danni 
                    causati dal Roundup utilizzato in Argentina su coltivazioni 
                    di soia manipolato geneticamente si manifestano in particolare 
                    sulla salute dei bambini.
                    Qui in Alvernia, dove vivo e lavoro come contadino, la società 
                    Méristem Therapeutics, filiale di Limagrain, ha seminato 
                    una varietà di granoturco (300 ha) nel cui patrimonio 
                    genetico è stato aggiunto un gene del… cane (sì, 
                    il cani canis, quel fagottino che molti di voi adorano…) 
                    per produrre la lipasi gastrica del cane appunto, un medicinale 
                    che serve ad attenuare i disturbi dell’apparato digerente 
                    nel bambino malato di mucoviscidosi.
                    Alle piante di tabacco è stato aggiunto un gene che 
                    dovrebbe servire a produrre dei medicamenti contro il cancro 
                    (del fumatore?). A pochi chilometri da casa mia, in pieno 
                    campo, ci sono alcune centinaia di migliaia di piante coltivate 
                    all’aria aperta, incrociate con il cane che producono 
                    sperimentalmente un medicamento che è già prodotto 
                    da tempo e senza nessun rischio in luoghi confinati (fermentatori). 
                    Che cosa succede se questo “gracanis” si combina 
                    con una pianta di mais convenzionale? Nella vostra polenta, 
                    oltre ad una buona dose di antibiotici (che sono in genere 
                    utilizzati per “fissare” il gene manipolato) ci 
                    sarà anche il medicamento che allevierà i vostri 
                    problemi digestivi dovuti alla mucoviscidosi.
                    Esempi di manipolazioni genetiche ce ne sono a bizzeffe e 
                    tutte portano alla produzione di aggeggi fantasmagorici che 
                    ricordano più le pratiche magiche che quelle scientifiche. 
                    Il salmone grande quasi come un pesce siluro (Canada), il 
                    maiale una volta e mezza più grosso del nostro, che 
                    pesa il 40% in più, raggiunge queste prestazioni in 
                    meno tempo e, tenetevi bene, mangiando il 20% in meno (USA), 
                    ecc., ecc.
                  
                    
                      | Tre 
                          domande, tre risposte Le 
                          Piante Geneticamente Manipolate contro la fame nel mondo? Il 
                          riso dorato contenente vitamina A o altre varietà 
                          di riso bisognoso di una minor quantità di acqua 
                          non sono per ora che delle chimere.La fame nel mondo è essenzialmente un problema 
                          sociopolitico. La FAO stima a 10 miliardi il numero 
                          di persone che la terra può nutrire oggi con 
                          l’agricoltura convenzionale. Gli agricoltori dei 
                          paesi in via di sviluppo (lo si spera ancora) hanno 
                          bisogno di stabilità politica, di accesso alla 
                          terra, alle risorse, ai crediti ed ai mercati. Le PGM 
                          non farebbero altro che creare una nuova sorta di schiavitù 
                          che si aggiungerebbe fatalmente a quelle già 
                          subite (presenza di multinazionali che vampirizzano 
                          le risorse naturali, rimborso dei prestiti imposti dal 
                          FMI, ecc.).
 Le 
                          PGM per un ambiente più sano? Il 
                          99 % delle PGM commercializzate nel mondo sono delle 
                          piante come la soia transgenica resistente al Roundup, 
                          che tollerano un erbicida (71%) o che producono un insetticida 
                          (28%) come il granoturco BT. Nel caso del granoturco 
                          BT Monsanto afferma che la tossina dovrebbe eliminare 
                          le larve di piralide che danneggiano la coltura. Non 
                          omologata e prodotta durante tutta la durata di vita 
                          della pianta la tossina BT creerà degli insetti 
                          resistenti richiedendo l’utilizzazione di maggiori 
                          quantità di insetticida. Il sistema più 
                          efficace per evitare i danni della piralide è 
                          la rotazione delle colture.Negli Stati Uniti la Soil Association dopo aver comparato 
                          i dati del Dipartimento Agricoltura US ha messo in rilievo 
                          un aumento del 30% dell’uso di erbicidi sulle 
                          culture PGM. Nello stato del Mississippi sono apparse 
                          erbe transgeniche resistenti al glifosato (Roundup) 
                          che richiedono dei trattamenti da 7 a 13 volte maggiori 
                          di sostanze tossiche.
 Le 
                          PGM sono più redditizie? In 
                          un rapporto pubblicato nel settembre 2002, Soil Association 
                          nota un abbassamento del rendimento del 19% sulla soia 
                          transgenica, del 7,5% sulla colza GM e un leggero (2,6%) 
                          aumento del granoturco che non compensa però 
                          il prezzo d’acquisto delle sementi maggiorato 
                          del 25% (fino al 40% per certe varietà).Se non sono redditizie per il coltivatore, lo sono certamente 
                          per le ditte produttrici. Le multinazionali della transgenesi 
                          incassano profitti giganteschi ad ogni semina. La paura 
                          che il contadino si affranchi dal loro sistema è 
                          tale che fanno intervenire polizie private per verificare 
                          che l’agricoltore non semini una parte del raccolto.
 Nel solo Canada, Monsanto ha trascinato in tribunale 
                          300 agricoltori accusati di “pirataggio di sementi” 
                          dei quali parecchi produttori biologici contaminati 
                          dalle piante transgeniche. Un gruppo di un migliaio 
                          di agricoltori bio chiede risarcimenti a Monsanto per 
                          il danno subito. Il processo è in corso.
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                   Gli agroindustriali
 
                    Gli agroindustriali
                  Limagrain, Monsanto, Sygenta, Pioneer: ma che interesse hanno 
                    in questa vicenda?
                    Come sottolinea bene Jean Ziegler, sociologo svizzero oggi 
                    relatore per le Nazioni Unite sui problemi della fame, il 
                    capitalista vede il vivente con diffidenza poiché la 
                    vita ha la brutta abitudine, dal suo punto di vista, di riprodursi 
                    da sola. Per restare nel settore agricolo, per millenni il 
                    contadino ha tenuto una parte del raccolto da riseminare al 
                    momento opportuno. È quella che si chiama l’indipendenza 
                    alimentare. Un contadino indipendente è un contadino 
                    felice che non si fa spremere dal capitale.
                    Ma cosa succede se Monsanto crea, tramite una manipolazione 
                    genetica una nuova specie di pianta alimentare? La brevetta! 
                    Quella specie gli apparterrà per x anni, nessuno potrà 
                    usarla senza aver pagato le royalties. Per la prima volta 
                    nella storia dell’umanità qualcuno potrà 
                    dire: questa parte di natura mi appartiene. Li vedete gli 
                    interessi in gioco?
                    Per restare nel settore agricolo ciò rappresenta la 
                    fine pura e semplice dell’indipendenza alimentare, il 
                    contadino diventa schiavo dell’industria agroalimentare.
                    Le manipolazioni genetiche permettono a poche persone di appropriarsi 
                    del vivente. Fantascienza? Assolutamente no. D’altronde 
                    le enormi pressioni fatte dalle lobby pro OGM sui governi 
                    illustrano bene la posta in gioco.
                    Il Congresso degli Stati Uniti ha votato nel 2003 una legge 
                    che subordina l’aiuto alimentare ai paesi in via di 
                    sviluppo all’accettazione di prodotti geneticamente 
                    manipolati. Sempre gli USA hanno ottenuto dalla Commissione 
                    Europea la fine della moratoria per l’importazione di 
                    sementi OGM provenienti dagli Usa o dal Canada. Parallelamente 
                    la CE, per cercare di rassicurare un’opinione pubblica 
                    oggi ostile agli OGM (75% dei cittadini europei non vogliono 
                    OGM né nella natura, né nella loro alimentazione) 
                    ha deciso di etichettare gli alimenti contenenti OGM a partire 
                    da una soglia di 0,9%, che, per inciso, significa la fine 
                    dell’agricoltura biologica e di qualità. Sempre 
                    sotto la pressione delle lobby pro OGM. Barroso e compagnia 
                    hanno rifiutato di segnalare al consumatore il fatto che oggi 
                    una gran parte degli animali allevati in un sistema integrato 
                    sono nutriti con alimenti a base di OGM. L’uomo si situa 
                    alla fine di una catena alimentare all’interno della 
                    quale si sono concentrate una serie di sostanze allergeniche, 
                    mutagene, cancerogene tra cui gli OGM.
                    La Francia non sfugge a queste pressioni in particolare poiché 
                    è la sede di Limagrain, uno dei 5 giganti agroindustriali 
                    che fanno il bello e il brutto tempo sulla terra. La sua sede 
                    madre è in Alvernia, a pochi chilometri da casa mia. 
                    Da piccola cooperativa agricola, grazie ad una politica indirizzata 
                    unicamente alla produzione industriale di cereali (ipersovvenzionata 
                    dalla PAC), in pochi anni è diventata un gigante tentacolare.
                    Non poteva quindi non interessarsi alle manipolazioni genetiche: 
                    sul granoturco resistente alla piralide, sul granoturco resistente 
                    allo stress idrico, sulle piante che producono “medicinali”, 
                    ecc. Malgrado le resistenze della popolazione ha iniziato 
                    la coltivazione di queste Piante Geneticamente Manipolate 
                    (PGM) in campo aperto.
                  
                  Valdivienne, 
                    2004 – CRS schierati a difesa degli interessi delle 
                    multinazionali degli OGM
                    Le lotte iniziano
 
                    Le lotte iniziano
                  Fin dall’inizio queste sperimentazioni hanno diviso 
                    il mondo scientifico. I ricercatori legati al settore privato 
                    hanno evidentemente sostenuto le tecniche della transgenesi 
                    mentre il settore della ricerca pubblica si è espresso 
                    con cautela o chiaramente contro. Nel testo di un appello 
                    apparso nel 2000, 650 scienziati chiedono “a tutti i 
                    governi di considerare le prove scientifiche ora sostanziali 
                    dei pericoli sospetti e reali legati alle tecnologie OGM e 
                    di molti dei suoi derivati (e chiedono) di imporre una moratoria 
                    immediata sulle eventuali coltivazioni in campo aperto in 
                    accordo con il principio di precauzione e con la scienza”.
                    Tra i firmatari di questo appello vi sono ricercatori quali 
                    Jacques Testard, il padre della prima bambina concepita in 
                    provetta, Dominique Belpomme, oncologo di fama mondiale e 
                    promotore dell’appello di Parigi, ecc.
                    Il tempo passa ed il mondo politico, egocentrico come sempre, 
                    è più preoccupato delle elezioni presidenziali 
                    che della tutela della salute dei suoi cittadini. La Confédération 
                    Paysanne – sindacato agricolo piuttosto libertario – 
                    associazioni come ATTAC, le Associazioni dei Consumatori, 
                    i Verdi, Greenpeace ed altri si fanno i portavoce della contestazione 
                    anti-OGM. Tramite le strade classiche delle petizioni, comunicati 
                    di protesta, ecc., cercano di sviluppare un dibattito di fondo 
                    – etico, tecnico e scientifico – sull’utilizzazione 
                    di organismi geneticamente manipolati e soprattutto cercano 
                    di impedire la messa in coltura delle PGM. Gli OGM in genere 
                    malgrado le allarmanti prese di posizione di numerosi scienziati, 
                    restano confinati nella cerchia di qualche specialista, di 
                    qualche contadino bio, qualche raro politico e qualche anarchico.
                  
                  Marsat, 
                    2004 – I “Faucheurs” in azione
                   Le sperimentazioni in serra ed in campo aperto continuano. 
                    Interessi corporativi, la voglia di restare comodamente seduti 
                    nelle poltrone del potere, la presunzione sul fatto di essere 
                    gli unici rappresentanti della volontà popolare, ecc., 
                    fanno sì che il politico si disinteressi. Sul terreno, 
                    la gente ha incominciato a capire che, se voleva veramente 
                    fermare il processo di produzione di PGM doveva cambiare tattica 
                    ed usare altri metodi di lotta.
                    I contadini della Confédération Paysanne, rappresentati 
                    allora dal mediatico José Bové, decidono di 
                    passare alle azioni dirette penetrando nelle serre dei laboratori 
                    di ricerca e nei campi aperti, sradicando le piante geneticamente 
                    manipolate e piantando al loro posto delle sementi biologiche. 
                    Queste prime azioni attirano la simpatia della popolazione 
                    e mettono in difficoltà il governo socialdemocratico/rosso/verde 
                    di Jospin nel cui governo siede Dominique Voynet, verde e 
                    ministro dell’ambiente (la prima ad aver autorizzato 
                    la coltivazione di Monsanto BT).
                    Le azioni, diurne, popolari e festose, fatte sotto l’occhio 
                    goloso delle telecamere, si concentrano su appezzamenti relativamente 
                    piccoli – poche migliaia di m2. I media presenti, mettono 
                    a nudo le pratiche finora piuttosto segrete dei laboratori 
                    di ricerca privati. La polizia non si muove, la giustizia 
                    neppure. Le multinazionali sono in difficoltà, investono 
                    milioni in ricerche che, sul piano scientifico, hanno enormi 
                    lacune, accumulano ritardi e spazientiscono gli azionisti 
                    che non vedono una ricaduta a breve termine dei loro investimenti. 
                    L’opposizione della gente si consolida. Le azioni dei 
                    contadini militanti della Conf – attivi e radicali su 
                    tutti i problemi ambientali che toccano la nostra professione 
                    (erbicidi, nitrati, pesticidi...) si radicalizzano e si estendono.
                    L’introduzione di OGM e la coltivazione di PGM in Francia 
                    sembrano destinati allo scacco.
                    Nel 2002 la socialdemocrazia di Jospin è umiliata (presenti 
                    al secondo turno Chirac e il fascista Le Pen) e battuta da 
                    una coalizione di destra/destra estrema incarnata da Raffarin 
                    e dall’ultraliberale Sarkozy. Immediatamente il MEDEF 
                    presieduto dal barone Sellière prende le redini del 
                    paese e detta le sue richieste ad un governo autista e provocatore. 
                    Le conquiste sociali del dopoguerra sono smantellate, il budget 
                    della nazione è amputato profondamente nei settori 
                    dell’educazione e del sociale e nell’agricolo 
                    il governo fa dei regali ai ceti più abbienti. Berlusconi 
                    in versione francese insomma.
                  
                    
                      | Il 
                          mais OGM Mon 863 Il 
                          mais OGM Monsanto 863 è uno dei più controversi 
                          fra gli organismi geneticamente modificati. Questo studio 
                          condotto per la Monsanto ha rilevato, a dispetto delle 
                          conclusioni, che gli animali nutriti con mais Mon 863 
                          mostrano una serie di anomalie non riscontrate sui ratti 
                          nutriti con mais convenzionale. Gli esperti di Greenpeace 
                          sottolineano che le differenze osservate tra i due gruppi 
                          di ratti, nutriti con mais OGM e non, durante i test, 
                          sono preoccupanti ed è sorprendente che la Monsanto 
                          non abbia svolto ulteriori indagini.Il mais Mon 863 è un mais geneticamente modificato 
                          che contiene una tossina Bt (la tossina Cry3Bb1). Questa 
                          tossina, che deriva dal micro-organismo Bacillus thuringiensis, 
                          dovrebbe proteggere il mais dalla diabrotica – 
                          un insetto parassita di origine americana capace di 
                          arrecare danni alle piante di mais quando la coltura 
                          viene ripetuta nello stesso appezzamento per due o più 
                          anni di seguito. Il Mon 863 è differente rispetto 
                          ad altri tipi di mais modificati già immessi 
                          sul mercato dalla Monsanto (Mon 810, Bt11, Bt 176) i 
                          quali invece producono un’altra tossina, la Cry1Ab, 
                          che dovrebbe proteggere le piante del mais dalle larve 
                          di piralide (Ostrinia nubilalis).
 Questo documento è uno stralcio di uno studio 
                          sperimentale datato dicembre 2002 condotto dalla Monsanto 
                          sui ratti per valutare gli effetti sulla salute (e l’eventuale 
                          pericolosità) di un’alimentazione a base 
                          di Mon 863.
 I ratti, divisi in gruppi, sono stati sottoposti a regimi 
                          diversificati di alimentazione per un periodo di tredici 
                          settimane. Durante i 90 giorni di trattamento si è 
                          proceduto a monitorare le condizioni fisiche delle cavie 
                          tenendo sotto controllo, tra le altre cose, il peso, 
                          i livelli di assunzione di cibo, i valori ematologici, 
                          le urine, l’integrità dei tessuti e degli 
                          organi interni.
 Le conclusioni dello studio redatte da Monsanto vorrebbero 
                          affermare che tutti i topi hanno dato risposte simili 
                          a prescindere dal tipo di alimentazione e che, pertanto, 
                          non ci sono particolari controindicazioni alla commercializzazione 
                          del Mon 863.
 Ma la realtà è diversa.
 Ci sono almeno due ragioni per considerare affrettata 
                          questa conclusione:
 
                          Le 
                        differenze registrate in questo studio di breve durata 
                        tra i topi nutriti con mais Mon 863 e i gruppi di controllo 
                        alimentati con mais convenzionale sono ragioni più 
                        che sufficienti per rifiutare l’autorizzazione alla 
                        commercializzazione di questo mais transgenico. I potenziali 
                        effetti negativi sulla salute dei topi destano inoltre 
                        forti preoccupazioni se si pensa alle possibili interferenze 
                        che il mais Mon 863 potrebbe avere anche sul metabolismo 
                        di esseri umani e di altri animali.I 
                            ricercatori stessi ammettono alcune anomalie nei risultati, 
                            ma invece di effettuare accertamenti, considerano, 
                            in maniera molto sbrigativa, tali anomalie irrilevanti 
                            sul piano statistico, di scarsa entità e di 
                            fatto trascurabili, in quanto registrate non alla 
                            fine, ma soltanto nel corso dell’esperimento. 
                             
                          Il 
                            disegno sperimentale adottato dai ricercatori della 
                            Monsanto ha secondo Greenpeace almeno due punti deboli: 
                            90 giorni di trattamento sono pochi per valutare correttamente 
                            gli effetti a medio e a lungo termine dell’assunzione 
                            di Mon 863; i dati forniti sono poco attendibili perché 
                            nella valutazione dei risultati sono stati usati come 
                            valori di riferimento dati estrapolati da altri contesti 
                            sperimentali, secondo una metodologia che difficilmente 
                            può essere giustificata da un punto di vista 
                            scientifico. 
                         Tratto dal sito di Greenpeace Italia 
                          alla pagina: www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/rapporto-Mon863. | 
                  
                    Il governo si inchina
 
                    Il governo si inchina
                  Ben presto la Conf si rende conto che la lotta contro gli 
                    OGM è lungi dall’essere terminata. Tra il 2002 
                    e il 2003 il dibattito interno si concentra sulla definizione 
                    di OGM e – visto che il termine include molte cose – 
                    a quali OGM attaccarsi. Bisogna vietare tutti gli OGM o ce 
                    ne sono di “accettabili”? Esistono OGM utili? 
                    Da 25 anni l’insulina indispensabile alle persone diabetiche 
                    è ottenuta da batteri geneticamente modificati allevati 
                    in fermentatori all’interno di laboratori specializzati. 
                    Bisogna condannare anche queste pratiche? Evidentemente siamo 
                    lontani dalle “framone”, dal “gracanis” 
                    coltivate all’aperto. Dunque la lotta si concentra solo 
                    sulle PGM coltivate in pieno campo poiché toccano direttamente 
                    l’agricoltore ed il consumatore e poiché una 
                    contaminazione d’altre specie animali o vegetali è 
                    provata ed avrebbe effetti irreversibili sull’ambiente.
                    Le multinazionali agroindustriali ordinano al “loro” 
                    governo di proteggere la ricerca OGM. Il governo si inchina 
                    con piacere. I media sono distratti.
                    Raffarin, primo ministro (un ex di Occidente) continua la 
                    sua politica al servizio del padronato. Attorno alla Conf 
                    si cristallizza una parte del movimento sociale che vuole 
                    dei cambiamenti immediati – la rivoluzione? –. 
                    La Conf organizza nell’estate del 2003 un incontro sulle 
                    terre del Larzac, quello stesso Larzac che ha visto nascere 
                    negli anni ‘70 una forte opposizione al militarismo, 
                    la nascita di un movimento di occupazione delle terre e la 
                    creazione di cooperative di produttori ed allevatori.
                    Gli organizzatori si aspettavano 20/30.000 persone. Dovranno 
                    organizzare la presenza di 300.000 militanti – la polizia 
                    ad un certo punto ha chiuso gli accessi all’altopiano 
                    – giovani e anziani pacifisti, ecologisti, no-global, 
                    i quali, solo dopo aver pazientato ore e ore incolonnati sotto 
                    il sole, hanno potuto partecipare ai vari dibattiti, concerti, 
                    ecc. Folta la presenza degli anarchici con riviste, bancarelle 
                    ed idee.
                  
                  Marsat, 
                    2004 – Dopo la “trebbiatura” del granturco 
                    OGM
                   La lotta contro gli OGM si organizza. Nascono in quei tre 
                    giorni due associazioni: quella degli “amici della Confédération 
                    Paysanne” (il sindacato è aperto ai soli contadini 
                    o operai agricoli) che intende riunire tutti i simpatizzanti 
                    e i militanti che vogliono lottare accanto alla Conf; e quella 
                    dei “Falciatori Volontari” (Les Faucheurs Volontaires) 
                    che intende riunire tutti coloro i quali vogliono passare 
                    alle azioni di sradicamento delle PGM dalla campagna francese. 
                    Sia la Conf che queste due associazioni hanno una struttura 
                    organizzativa orizzontale, le decisioni si prendono all’unanimità, 
                    non ci sono capi ma solo portavoce, queste cariche sono a 
                    rotazione e la pratica di lotta più diffusa è 
                    l’azione diretta.
                    La nascita del gruppo dei “Faucheurs” che conta 
                    all’inizio 2.000 aderenti (6.000 oggi) dà un 
                    nuovo impulso alla lotta e le azioni continuano sempre in 
                    un ambiente piuttosto festoso.
                  
                    
                      |  Le 
                          azioni della Confédération Paysanne Il 
                          Regent Fine 
                          2003. La Commissione Europea ordina il ritiro dal territorio 
                          francese del Regent TS commercializzato sotto il nome 
                          di Gaucho. Questa molecola, insetticida prodotta da 
                          Monsanto (chi si rivede!) è destinata alla lotta 
                          contro i topi che si nutrono dei semi appena interrati. 
                          Il Regent é stato messo sul mercato senza i necessari 
                          studi d’impatto ambientale e ben presto si rivela 
                          tossico per le api e sospetto di cancerogenità 
                          per gli uomini. Il ministro dell’agricoltura dell’epoca, 
                          Gaymar, sospende la commercializzazione del Regent TS 
                          ma autorizza le società produttrici e gli agricoltori 
                          a terminare gli stock. Un gruppo di una cinquantina 
                          di contadini militanti della Confédération 
                          Paysanne decide di agire per attirare l’attenzione 
                          della popolazione sull’incongruenza della scelta 
                          governativa. “Prelevano” da una cooperativa 
                          agroindustriale dell’Aveyron qualche sacco di 
                          Gaucho e li consegnano al Prefetto mostrandogli in quel 
                          modo l’unica via possibile per tutelare la salute 
                          pubblica.La cooperativa sporge denuncia per furto – volore 
                          della merce ca. 2.000 euro – e una parte dei sindacalisti 
                          viene condannata dopo un processo militante, a 3 mesi 
                          di prigione sospesi con la condizionale e a forti multe.
 Il 
                          latte Le 
                          centrali lattiere per garantirsi maggiori profitti da 
                          alcuni anni riducono il prezzo d’acquisto creando 
                          gravi pregiudizi finanziari in particolare ai piccoli 
                          produttori. La sezione lattiera della Conf ha stimato 
                          in 35 giorni di lavoro il danno subito ogni anno. Alcuni 
                          sindacalisti della Conf hanno deciso di passare all’azione 
                          contro il gruppo Lactalis “prelevando” alla 
                          centrale Valmont il dovuto sotto forma di prodotti lattieri 
                          trasformati distribuendoli poi nei quartieri in difficoltà. 
                          Forte mobilitazione, processo, condanne. | 
                  
                    Il clima è cambiato
 
                    Il clima è cambiato
                  A partire dall’azione di Marsat, località nei 
                    pressi di Clermont-Ferrand, la situazione incomincia a cambiare. 
                    Le multinazionali ed una parte dei media accusano il governo 
                    di inazione e di non difendere la proprietà privata 
                    (i loro campi). La reazione si organizza. Nel Puy-de-Dôme, 
                    il dipartimento il cui capoluogo è Clermont-Ferrand, 
                    nel 2004 ci sono due appezzamenti che attirano l’attenzione 
                    dei Faucheurs. Una a Cendre ed un’altra a Marsat, ad 
                    una ventina di chilometri una dall’altra. Il sabato 
                    i faucheurs lanciano l’appello al falciaggio ed il luogo 
                    di ritrovo è fissato alle 15.00 alla sala polivalente 
                    del comune di Cendre. Dal luogo di ritrovo all’appezzamento 
                    PGM ci sono 5 km circa. L’appezzamento di Cendre è 
                    protetto da alte griglie di ferro, all’interno vi sono 
                    per la prima volta delle milizie private della multinazionale 
                    Limagrain ed all’esterno ci sono degli impressionanti 
                    cordoni di CRS armati di tutto punto. La tensione sale all’arrivo 
                    dei nostri avvocati che organizzano una permanenza giuridica 
                    e attirano l’attenzione sui rischi.
                    Tutti capiscono che il clima è cambiato e che l’azione 
                    non sarà facile. Partiamo con un centinaio di auto 
                    ma invece di dirigerci come la polizia aveva previsto sull’appezzamento 
                    di Cendre, filiamo a tutta birra su quello di Marsat. Siamo 
                    in territorio urbano e ad ogni incrocio ci sono dei militanti 
                    della Conf che fermano il traffico e ci danno la priorità.
                    I CRS, troppo numerosi, appesantiti dalle loro tenute antisommossa, 
                    trasportati su grossi autocarri dell’esercito, non fanno 
                    in tempo a reagire. In poche decine di minuti siamo nelle 
                    vicinanze del campo che intendiamo diserbare (in modo del 
                    tutto ecologico). Siamo circa 400 e il centinaio gendarmi 
                    – in tenuta normale – non sembra molto motivato. 
                    Superato questo primo ostacolo e l’alta recinzione con 
                    tanto di filo spinato, cadiamo sulle milizie Limagrain armate 
                    di manici di piccone.
                    Le piante di mais sono sradicate in un baleno ma per la prima 
                    volta abbiamo parecchi feriti, 17 e una decina di arresti. 
                    Noi siamo disarmati e pacifici ma “l’incontro” 
                    è stato duro.
                  
                  Valdivienne, 
                    2004 – Manifestanti anti-OGM in azione
                   Poche settimane dopo è prevista un’azione, 
                    sempre diurna e a viso scoperto a Valdivienne nelle vicinanze 
                    di Poitiers. Siamo in tanti venuti da tutta la Francia, vi 
                    sono deputati al parlamento, deputati europei, sindaci, molti 
                    giovani ma anche molte persone di una certa età che 
                    pensano ai loro nipoti.
                    La gente del paese è solidale e ci offre da bere. I 
                    CRS ci bombardano di granate lacrimogene e granate offensive. 
                    Un elicottero coordina i tiri. Malgrado tutta la buona volontà 
                    non riusciamo nemmeno ad avvicinarci al campo. Un compagno 
                    che ci riesce è risucchiato letteralmente dal muro 
                    nero dei CRS e viene risputato quasi subito. Sembra un’immagine 
                    da cartone animato. Il lancio di granate incendia la sterpaglia 
                    e i CRS bombardano i pompieri giunti sul posto per spegnere 
                    l’incendio ed evacuare i feriti, una cinquantina.
                    Decidiamo saggiamente di ritirarci e di ritornare due o tre 
                    notti dopo per finire il lavoro. Il 2004 si chiude cosi, con 
                    un’escalation della violenza poliziesca e il cambiamento 
                    della nostra tattica. Finite le belle passeggiate diurne, 
                    in famiglia, a viso aperto, si lavora di notte in piccoli 
                    gruppi ma con l’appoggio di tutto il movimento.
                    Nel 2004 su 7 ettari seminati a PGM 6 e mezzo sono stati neutralizzati. 
                    Si trattava di piccoli appezzamenti sperimentali disseminati 
                    su tutto il territorio francese. Il governo centrale è 
                    sempre più chiuso e continua la sua politica di austerità 
                    facendo pagare ai poveri e alla classe media i regali fatti 
                    ai ricchi. La gente, stanca, alle elezioni regionali elegge 
                    in 20 regioni su 22 delle coalizioni rosa/rosso/verde.
                    Un vento di ottimismo soffia sul granoturco biologico! Alcune 
                    regioni si mobilitano contro gli OGM, molti sindaci emanano 
                    divieti contro le colture GM sui loro territori (3.500 sindaci 
                    ) che regolarmente il prefetto, su ordine del governo centrale, 
                    annulla. Il presidente socialista del dipartimento dello Gers 
                    vuole organizzare un referendum popolare sulla questione ma 
                    il prefetto ne ordina l’annullamento. Raffarin istituisce 
                    una commissione parlamentare sugli OGM che, nel mese di aprile 
                    2005, pubblica un rapporto nel quale chiede al governo l’instaurazione 
                    di una moratoria in attesa di studi più approfonditi. 
                    Artisti, intellettuali, politici gente comune si appropriano 
                    delle problematiche legate all’uso delle PGM.
                    La primavera 2005 ci trova piuttosto sonnolenti. Le lotte 
                    sono state dure, abbiamo avuto molti feriti e molti arrestati. 
                    L’organizzazione dei processi ci prende molte energie 
                    anche perché durante i processi, fuori dai tribunali 
                    si organizzano dibattiti, volantinaggi, concerti, ecc. Ai 
                    compagni inquisiti si aggiungono alcune centinaia di militanti 
                    che rivendicano l’azione e che chiedono di essere processati 
                    con gli arrestati. L’obiettivo è di destabilizzare 
                    la giustizia francese con processi di massa. Ma nell’insieme 
                    ci sembra di aver dato un duro colpo ai pro-ogm e tutti si 
                    aspettano per davvero la moratoria sulle piantagioni.
                  
                    
                      | Occhio 
                          a Monsanto! Monsanto 
                          ha ottenuto da un tribunale la condanna della Confederation 
                          Paysane al pagamento di 200.000 euro a titolo di danni 
                          ed interessi. La Conf evidentemente ha rifiutato e Monsanto 
                          è riuscita ad ottenere il blocco dei conti del 
                          sindacato. Ma 
                          chi è Monsanto? I 
                          compagni già un po’ in là con gli 
                          anni che non si siano ancora bevuti completamente il 
                          cervello si ricordano di Monsanto. Questa multinazionale, 
                          che oggi pretende di combattere la fame nel mondo, si 
                          è arricchita in particolare con le guerre.Durante la seconda guerra mondiale Monsanto fornisce 
                          all’esercito americano un cocktail di molecole 
                          erbicide ( il 2/4-D e il 2/4/5-T) da usare sulle colture 
                          di riso per affamare la popolazione giapponese. È 
                          la nascita dell’agente Orange, un defoliante utilizzato 
                          più tardi nella guerra del Vietnam (e sui paesi 
                          limitrofi). Un sottoprodotto che si forma durante il 
                          processo di produzione del defoliante è la diossina 
                          – vi ricordate di Seveso – sostanza chimica 
                          conosciuta per la sua altissima tossicità.
 Lo scopo? Distruggere la foresta che dava rifugio ai 
                          combattenti vietnamiti e distruggere le campagne per 
                          affamare la popolazione civile.
 Il 12 gennaio 1962 è l’inizio della più 
                          grande guerra chimica della storia dell’umanità. 
                          Da allora e per dieci anni, l’aviazione americana 
                          ha versato sull’Indocina 72 milioni di litri di 
                          erbicida.
 Il bilancio umano è impossibile da valutare, 
                          ma ancora oggi le regioni irrorate restano duramente 
                          colpite e le popolazioni sono costrette a subire forme 
                          tumorali, malattie degenerative, malformazioni legate 
                          direttamente all’esposizione con le tossine prodotte 
                          da Monsanto. Il bilancio ecologico è evidentemente 
                          altrettanto disastroso. Il governo americano e Monsanto 
                          sono direttamente responsabili di uno dei più 
                          gravi crimini commessi contro l’umanità.
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                    Azioni notturne
 
                    Azioni notturne
                  In primavera si diffonde la notizia secondo la quale il governo, 
                    malgrado tutte le proteste, ha autorizzato la coltivazione 
                    all’aperto di 300 ettari di PGM di cui 30 in Alvernia. 
                    La decisione governativa è vissuta come una vera e 
                    propria provocazione tanto più che con i 100 ettari 
                    del Puy-de-Dôme non si è più nella fase 
                    di sperimentazione ma si è passati alla fase di produzione 
                    di granoturco “farmaceutico”.
                    La lotta riprende e i collettivi di Faucheurs decidono all’unanimità 
                    di darsi a una relativa clandestinità e di dare la 
                    priorità alle azioni notturne, largamente più 
                    efficaci sul piano della distruzione delle PGM.
                    Ben presto constatiamo come i campi, recintati, siano sorvegliati 
                    notte e giorno da guardie private “armate” di 
                    Rottweiler, affiancate dalla Gendarmeria e da squadroni di 
                    CRS.
                    Gli elicotteri pattugliano costantemente il cielo.
                    I collettivi si organizzano e riprendono l’informazione 
                    presso le popolazioni dei comuni colpiti ma, per evitare che 
                    le multinazionali possano riseminare, dobbiamo aspettare la 
                    metà di luglio prima di occupare il terreno.
                    La tensione è talmente alta che il solo fatto di passeggiare 
                    nei comuni interessati o peggio di cercare di avvicinarsi 
                    agli appezzamenti, ormai ben identificati, attira pattuglie 
                    di gendarmeria e si è immediatamente arrestati e schedati. 
                    La gente ne ha piene le scatole e si rende ben conto delle 
                    cifre enormi che il governo investe a difesa di interessi 
                    ultraminoritari. I consigli comunali o i sindaci hanno dichiarato 
                    illegali le coltivazioni sui loro comuni. A metà luglio 
                    le azioni clandestine riprendono. Le informazioni necessarie 
                    all’azione sono trasmesse brevimano per evitare fughe 
                    di notizie, solo il collettivo locale sa quale sarà 
                    l’appezzamento designato tenendosi aperte delle opzioni 
                    in funzione delle osservazioni fatte sul terreno. Ai raduni 
                    notturni sono presenti alcune centinaia di persone che si 
                    riconoscono tra loro grazie a codici prestabiliti. I militanti 
                    più agguerriti partono poi a piedi in direzione di 
                    appezzamenti spesso lontani parecchi chilometri. Un gruppo 
                    si tiene a disposizione per un eventuale sostegno, gli altri 
                    fanno la lepre e portano a spasso la polizia. L’estensione 
                    degli appezzamenti (a Issoire ce n’é uno di 16 
                    ha (160.000 m2) ci crea evidentemente un problema, ma lo crea 
                    anche a chi deve sorvegliarle.
                    Le azioni notturne si susseguono e verso la metà di 
                    settembre abbiamo sradicato circa la metà della superficie 
                    coltivata a PGM nei vari dipartimenti.
                    Ci resta ancora molto da fare, in particolare nella regione 
                    di Issoire. A Nonette, le Broc, Nescers ci sono coltivazioni 
                    di Méristem Thérapeutics, la filiale farmaceutica 
                    di Limagrain. Più le azioni notturne sono efficaci, 
                    più la tensione aumenta, la sorveglianza si rafforza, 
                    i media pro Limagrain si scatenano, il territorio è 
                    ancor più strettamente sorvegliato. Decidiamo così 
                    di organizzare un’azione diurna.
                    Luogo d’incontro Montpeyroux, a una trentina di chilometri 
                    dal luogo previsto. 400 Faucheurs giungono sul posto con un 
                    certo anticipo sull’orario convenuto. Mettiamo sulle 
                    auto le decorazioni da corteo di nozze e partiamo in tromba. 
                    Giunti sui luoghi siamo inseguiti da una pattuglia della Gendarmeria. 
                    Ci inoltriamo in una stradina collinare, ci fermiamo, sgonfiamo 
                    le gomme della vettura dei gendarmi e ripartiamo in direzione 
                    della pianura dove un impressionante dispositivo poliziesco 
                    ci attende. CRS, cani, elicotteri, tutto il patapum.
                    Ci spostiamo continuamente nella pianura per alcune ore costringendo 
                    il dispositivo poliziesco a dispiegarsi da una parte all’altra. 
                    Di colpo ci scindiamo in tre gruppi ed ognuno parte con il 
                    proprio obiettivo.
                    L’appezzamento di Nescers è rasata in poco tempo. 
                    Ci spostiamo su quella di Nonette dove un altro gruppo è 
                    già in azione ma viene bombardato da un elicottero 
                    armato di lancia granate, è inseguito da frotte di 
                    CRS e dalle milizie di Limagrain armate di manici di piccone. 
                    Amici del proprietario del campo aggrediscono un compagno 
                    andicappato, tagliano i pneumatici delle auto dei compagni 
                    e le danneggiano con i trattori gettandole poi nel fossato. 
                    La guerra civile insomma.
                    Ci sono molti feriti (ossa rotte, lacerazioni del cuoio capelluto) 
                    e una quindicina di arresti. In segno di solidarietà 
                    il sindaco del paese ci porta da mangiare e da bere. Viene 
                    insultato pesantemente dalla polizia. È ormai notte, 
                    dobbiamo occuparci degli arrestati, dei feriti, delle auto 
                    danneggiate. Organizziamo un presidio durante il week-end 
                    a Clermont Ferrand per sostenere i compagni arrestati che 
                    sono presentati già il lunedì davanti al tribunale.
                    La mia qualità di segretario provinciale della Conf 
                    mi permette di assistere al processo con una trentina di compagni 
                    ed una ventina di agricoltori legati a Limagrain. All’entrata 
                    in aula gli arrestati sono accolti da un applauso tumultuoso 
                    che dura un buon quarto d’ora. Il processo viene aggiornato.
                  
                  Valdivienne, 
                    2004 – Un ferito durante gli attacchi della CRS viene 
                    portato via
                   Le prospettive
 
                    Le prospettive
                  Questi mesi di lotta sono stati mesi intensi, talmente intensi 
                    che ve ne parlo al presente. Oggi sono in corso diversi processi 
                    in vari punti della Francia coordinati da un collettivo di 
                    sostegno. Parecchi ricercatori si mettono a disposizione per 
                    testimoniare davanti ai giudici la pericolosità della 
                    tecnologia PGM in campo aperto.
                    Malgrado la qualità della difesa e dei testimoni i 
                    tribunali pronunciano delle condanne, per ora piuttosto miti.
                    Tre faucheurs del gruppo di Nonette sono stati assolti per 
                    vizio di forma – la polizia non li aveva informati dei 
                    loro diritti – gli altri sono stati condannati ad un 
                    mese di prigione sospeso condizionalmente. Negli altri tribunali 
                    c’é la stessa tendenza con una certa qual frustrazione 
                    del procuratore pubblico e delle parti civili che chiedono 
                    delle pene esemplari.
                    Per noi questi processi sono momenti importanti di agitazione 
                    e d’informazione dei cittadini. L’immagine veicolata 
                    dalle multinazionali e dalla loro stampa, secondo la quale 
                    noi faucheurs volontaires saremmo dei gruppi un po’ 
                    anarchici e oscurantisti contrari a qualsiasi progresso scientifico, 
                    è finita. Oggi molti ci definiscono come dei risvegliatori 
                    di coscienze e le tematiche (ed i rischi) legate all’uso 
                    degli OGM sono usciti dal cerchio dei pochi illuminati.
                    Le pressioni a livello mondiale fatte dall’OMC, l’incapacità 
                    della Commissione Europea di far coincidere le produzioni 
                    agricole e la salute della popolazione, gli enormi interessi 
                    in gioco (né più né meno che la brevettabilità 
                    del vivente), un governo centrale francese assolutamente succube 
                    del capitale, fanno sì che le prospettive a medio termine 
                    non siano rosee. Ci sono poi i soliti problemi contingenti; 
                    raccogliere i soldi per la difesa dei compagni e per pagare 
                    danni e interessi chiesti dalle multinazionali (chiedono milioni 
                    di euro ma per il momento i tribunali ne accordano “solo” 
                    qualche migliaia), ritrovare forze fresche ed entusiaste per 
                    le azioni nei campi e poi le superfici sempre più grandi 
                    da “falciare”. Per il 2006 sembra che nella sola 
                    Alvernia Limagrain intenda seminare non meno di 500 ettari 
                    di PGM.
                    La lotta è stata finora pacifica, intelligente, efficace, 
                    senza capi né padroni. L’autunno e l’inverno 
                    ci daranno la possibilità di riflettere, organizzarci 
                    e allargare le nostre azioni su altri fronti.
                    Quello delle centrali d’acquisto degli ipermercati e 
                    direttamente nei supermercati con azioni d’informazione 
                    e di etichettaggio e di « eliminazione » delle 
                    merci contenenti OGM.”.
                    Più il tempo passa più gli esperti e/o la realtà 
                    ci danno ragione.
                    Non so in Cina ma in Francia il 2006 sarà “l’Anno 
                    del Granoturco”.