| Come definire la situazione di 
                  questo gioiello dOriente, che ha affascinato tante generazioni, 
                  a cinque anni dal 1° luglio 1997, data del ritorno alla 
                  madre patria, quando assume il suo secondo mandato il capo del 
                  locale Esecutivo, larmatore Tung Chee Hwa, blandito da 
                  Pechino e unico candidato alla propria successione? Per la maggioranza 
                  degli abitanti di Hong Kong che ho incontrato, è gloomy, 
                  triste. Nonostante le previsioni che prospettavano uno scenario 
                  autoritario allindomani della restituzione (1), 
                  non cè stato né uno scontro politico 
                  violento, né una vera repressione politica e nemmeno 
                  molta censura (2). No: i guai sono 
                  venuti da dove meno ce lo si aspettava, dalleconomia colpita 
                  in pieno dalla crisi asiatica del 1997-1998 (3). 
                  Nel luglio 1997 Hong Kong, diventata Regione Amministrativa 
                  Speciale per un periodo di cinquantanni, dava ancora segni 
                  di una florida salute finanziaria. Settima potenza commerciale 
                  del mondo, settimo mercato borsistico, quinto centro finanziario, 
                  con riserve valutarie stimate a 65 miliardi di dollari americani 
                  (4), primo porto container del mondo, 
                  un reddito medio pro capite di 25.000 dollari, superiore a quello 
                  della ex potenza coloniale, Hong Kong è il cardine incontestato 
                  delleconomia dellarea, in un mondo cinese in piena 
                  espansione (5). È linterfaccia 
                  obbligata, attraverso la quale transita la maggior parte degli 
                  investimenti stranieri in Cina e delle esportazioni cinesi in 
                  tutto il mondo.
 Una delle particolarità del territorio è rappresentata 
                  dal fatto che gli investimenti in conto capitale sono per lo 
                  più indirizzati verso le azioni e i beni immobili. Il 
                  governo, principale proprietario terriero, incoraggia la speculazione 
                  sul mercato immobiliare, mettendo allincanto i lotti migliori, 
                  ma uno per volta, in modo da creare in modo artificiale unofferta 
                  limitata e far lievitare così i prezzi di vendita. Le 
                  entrate in tal modo prodotte alimentano per il 40% il bilancio 
                  locale e permettono così di finanziare gli investimenti 
                  massicci nelle infrastrutture, pur mantenendo al 15% le imposte 
                  sui redditi e sui profitti dimpresa. I privati sono sollecitati 
                  allacquisto grazie a una politica bancaria di facili crediti 
                  e con la prospettiva di rivendere con profitto nel giro di qualche 
                  anno.
 La crisi asiatica ha fatto franare questo edificio, provocando 
                  il crollo del mercato borsistico e fallimenti a cascata, attacchi 
                  speculativi sulla moneta, lo scoppio della bolla immobiliare 
                  sulla quale si puntava per la prosperità del territorio, 
                  e una corrispondente contrazione dei consumi. Se larretramento 
                  è stato limitato nel 1999 grazie alle enormi riserve 
                  finanziarie e in divisa che hanno permesso al governo di rispondere 
                  in modo efficace alle difficoltà della crisi, di sottrarsi 
                  agli attacchi degli speculatori e di proteggere il tasso di 
                  cambio fisso tra il dollaro USA e quello di Hong Kong (6), 
                  al punto da avere addirittura una ripresa nel 2000 grazie a 
                  circostanze esterne eccezionali, nel 2001 cè stata 
                  una ricaduta, con il rallentamento dei paesi sviluppati e la 
                  svolta nel ciclo dellelettronica che hanno comportato 
                  una crescita della disoccupazione e una svalutazione delle attività. 
                  Nel 2002 si assiste a una lieve ripresa, grazie alla forte crescita 
                  (7) del turismo dalla Cina e allaumento 
                  delle vendite al dettaglio, ma la caduta dei prezzi degli immobili 
                  (meno 60% cento rispetto al 1997) e la perdita di valore dei 
                  patrimoni (quando è il momento di rimborsare i crediti), 
                  hanno comportato una contrazione dei consumi, per quanto riguarda 
                  i beni durevoli, nonostante il persistente calo dei prezzi, 
                  mentre la Borsa resta in atonia. Siamo in piena deflazione. 
                  In valore nominale il PIL non ha più raggiunto il livello 
                  del 1997, mentre il tasso di disoccupazione tocca il massimo 
                  picco del 7,4%. Il bilancio di spesa, tradizionalmente in attivo, 
                  vede spuntare il deficit (8) e questo 
                  in modo strutturale, fondandosi su una base fiscale troppo limitata: 
                  dipendenza eccessiva rispetto ai redditi patrimoniali (vendita 
                  di beni immobili e utili dalle riserve fiscali) che continuano 
                  a calare. Questa vulnerabilità delleconomia di 
                  Hong Kong, troppo dipendente dai flussi commerciali e di capitale 
                  internazionali, e troppo dipendente dalle esportazioni (9), 
                  potrà trovare una soluzione nella crescente integrazione 
                  con la Cina continentale, la cui economia avanza a passi da 
                  gigante?
 
  Unintegrazione economica sempre più spinta 
 La crescente importanza delle relazioni reciproche tra la Cina 
                  e Hong Kong non ha aspettato il 1997 e appare oramai un fenomeno 
                  irreversibile. Fin dallinizio dellapertura economica 
                  della Cina, alla fine degli anni settanta, Hong Kong è 
                  stata la punta dello sviluppo infrastrutturale e immobiliare, 
                  prima del sud, e dagli anni novanta in tutto il paese. Nel 1995 
                  più della metà dei venticinque miliardi di dollari 
                  di investimenti provenivano da Hong Kong; lottanta per 
                  cento delle grandi e medie imprese del territorio hanno impiantato 
                  fabbriche soprattutto nel limitrofo Guandong (10), 
                  ma anche nelle altre province, e i grandi magnati, come Li Kashing, 
                  i fratelli Kwok, Lee Shau Kee e Henry Fok (11), 
                  hanno investito massicciamente nel campo delle infrastrutture 
                  e dellurbanizzazione. Per contro, 1.800 imprese del continente 
                  sono già rappresentate nel territorio e i diversi gruppi 
                  della famiglia Deng Xiaoping quotati in borsa rappresentano 
                  un valore di due miliardi di dollari americani. Secondo il rapporto 
                  2001 pubblicato dal Servizio dinformazioni del governo 
                  di Hong Kong, il territorio è attualmente il terzo partner 
                  commerciale della Cina, con l11%, e la Cina il primo di 
                  Hong Kong con il 40%. Cinquanta tra le maggiori aziende di Stato 
                  cinesi sono quotate alla Borsa di Hong Kong e il 75% delle società 
                  private privilegiano Hong Kong come testa di ponte per raggiungere 
                  i mercati esteri e per raccogliere finanziamenti (12). 
                  La Banca di Cina (13) è ormai 
                  il secondo gruppo bancario del luogo e ha il ruolo di banca 
                  di emissione, Cina Resources, diretta emanazione del Ministero 
                  del Commercio estero, controlla più di duecento aziende. 
                  La Cina International Trust and Investment Corporation, è 
                  diretta da Larry Young, figlio di Rong Yiren, protetto di Deng 
                  Xiaoping e vicepresidente della Repubblica Popolare nel 1993. 
                  Larry Young è diventato uno dei dodici amministratori 
                  del Jockey Club, il sancta sanctorum dei manager locali, ed 
                  è presente dappertutto: trasporti aerei (Cathay Pacific, 
                  Dragonair, Cargo Terminal), elettricità (China Light 
                  and Power), telecomunicazioni, distribuzione, credito, immobiliari 
                  (in partnership con Li Kashing), franchising di tunnel eccetera 
                  (14). In sintesi, la Cina è diventata 
                  il primo investitore nel territorio. Per contro, con lammissione della Cina al WTO, la rendita 
                  di posizione di Hong Kong, come porto di accesso al mercato 
                  cinese tende a ridursi sempre di più, e lo stesso vale 
                  quindi per il suo ruolo di intermediazione commerciale. Così, 
                  di fronte a un governo centrale che vorrebbe limitarne la funzione 
                  a quella di un sistema economico regionale con al centro il 
                  Delta delle Perle, con una forte crescita industriale e un ritorno 
                  a un commercio di stoccaggio, Hong Kong cerca di conservare 
                  il proprio ruolo di centro finanziario di fama internazionale 
                  e sogna per sé un futuro di metropoli high-tech.
 A questo proposito, oltre al vantaggio preso da Singapore e 
                  da Taipei nel campo delle nuove tecnologie dellinformazione 
                  e della comunicazione (15), segna anche 
                  il passo il principale progetto in corso (16), 
                  il Cyberport, per un investimento complessivo di 1,7 miliardi 
                  di dollari americani. La commessa è stata assegnata alla 
                  Pacific Century Cyber Works (17) di 
                  Richard Li, Mister Internet, senza che fosse stata 
                  bandita una gara dappalto. La prima tranche del progetto 
                  è stata consegnata nel giro di tre anni, nel luglio 2002: 
                  ci sono uffici e appartamenti (18) dotati 
                  di cavi e connessioni Internet, ma i clienti... se si eccettuano 
                  la stessa PCCW e le società del padre di Richard, Li 
                  Kashing: Fortress, Watson, Parknshop.
 Come centro finanziario, Hong Kong vede spuntare allorizzonte 
                  la minaccia di Shanghai, che da una dozzina danni sta 
                  bruciando le tappe, tentando una marcia forzata per annullare 
                  il ritardo sulla città rivale, rinverdire il lustro passato 
                  e riconquistare il primo posto nel mondo cinese. La messa in 
                  orbita di Shanghai è una scelta strategica del potere 
                  politico (19), che teme una crescita 
                  troppo forte della potenza del sud con il nuovo asse Hong Kong/Shenzhen/Canton. 
                  Lironia della storia è che sono gli stessi cittadini 
                  di Hong Kong, nipoti di quelli di Shanghai che erano fuggiti 
                  nel 1948-49 davanti allavanzata delle truppe comuniste 
                  e che avevano contribuito allimpetuosa crescita del territorio 
                  negli anni cinquanta e sessanta, che oggi investono sempre di 
                  più su Shanghai! Anche se questa città conosce 
                  una crescita impressionante nel campo dei servizi finanziari, 
                  con lapertura della Borsa nel 1990, come in quelli assicurativo 
                  e della distribuzione, il suo PIL di 60 miliardi di dollari 
                  americani, di cui il 47% viene dal settore industriale, è 
                  pari a solo il 37% di quello di Hong Kong, che ammonta a 162 
                  miliardi, con un 85% dal terziario, e una popolazione più 
                  che doppia (20). Anche con un ritmo 
                  di crescita annua del 10-12% non è pensabile che si possa 
                  colmare il divario prima di 15-20 anni. Dato che in Cina la 
                  politica del credito resta ancora ad uno stato embrionale, i 
                  conti delle banche sono gravati da una montagna di crediti dubbi 
                  verso le imprese di Stato, mentre i meccanismi giuridici che 
                  regolano le controversie commerciali sono tuttaltro che 
                  affidabili (21). Invece Hong Kong può 
                  avvalersi di un sistema bancario molto efficiente, di una gamma 
                  ineguagliata di servizi finanziari e di un sistema giudiziario 
                  che si ispira alla Common Law inglese e che funziona con magistrati 
                  la cui indipendenza è garantita dalla Legge fondamentale 
                  del 1990. Ma si può dire che Hong Kong continui a essere 
                  uno Stato di diritto?
  Libertà sempre più minacciate 
 La Legge fondamentale stabilisce, allarticolo 2, che 
                  la Regione autonoma speciale di Hong Kong gode di un potere 
                  giudiziario indipendente, che comprende la facoltà di 
                  giudicare in ultima istanza. Due vicende salite agli onori 
                  della cronaca mettono in dubbio questo principio. Il 12 novembre 1998 Cheung Tse-keung, alias Big Spender, il 
                  capo di una famigerata gang, processato insieme ad altri trentacinque 
                  imputati, è stato condannato a morte dal tribunale popolare 
                  intermedio di Canton per furto, commercio illegale di 
                  esplosivi, contrabbando darmi e di munizioni. La 
                  giustizia cinese si era dichiarata competente per il fatto che 
                  Big Spender era stato arrestato in Cina, pur avendo residenza 
                  fissa a Hong Kong, pur essendo le vittime (22) 
                  di Hong Kong e nonostante il furto fosse avvenuto a Hong Kong. 
                  Benché lo stesso articolo 24 del codice di procedura 
                  penale della Repubblica Popolare Cinese stabilisca che una 
                  causa penale è soggetta alla giurisdizione del tribunale 
                  popolare del luogo in cui è commesso il reato, 
                  il governo di Hong Kong non ha fiatato. Questa vicenda si è 
                  rivelata ancor più grave per il fatto che il tribunale 
                  superiore di Canton ha respinto lappello il 15 dicembre 
                  e Big Spender è stato immediatamente giustiziato, mentre 
                  a Hong Kong non esiste la pena di morte... (23).
 La seconda vicenda riguarda un caso di riunificazione familiare: 
                  secondo larticolo 24 della Legge fondamentale, ogni 
                  bambino nato da un residente fisso di Hong Kong, anche fuori 
                  da Hong Kong, ha diritto di residenza. In questo caso 
                  sono trecentomila coloro ai quali la Cina impone la presentazione 
                  presso i servizi di emigrazione di una documentazione che, una 
                  volta accettata, è trasmessa al Dipartimento per lImmigrazione 
                  di Hong Kong. La lista dattesa è tale e la burocrazia 
                  così elefantiaca, che la prima fase richiede anni, visto 
                  che allinizio del 2002 dei trecentomila postulanti solo 
                  ottantamila avevano beneficiato di questo primo nullaosta, mentre 
                  la seconda fase dura al massimo tre mesi. Un certo numero di 
                  candidati è quindi entrato a Hong Kong con un semplice 
                  visto turistico di tre mesi (24) e ha 
                  presentato la sua pratica direttamente al Dipartimento per lImmigrazione. 
                  Questultimo ha respinto le domande così inoltrate, 
                  perché non figuravano nellelenco trasmesso regolarmente 
                  dalle autorità cinesi: sono stati presentati ricorsi 
                  in tribunale e nel 1999 la Corte dAppello Finale, che 
                  giudica in ultima istanza, ha emesso una sentenza favorevole 
                  ai ricorrenti, giudicando possibile inoltrare direttamente le 
                  domande al Dipartimento dellImmigrazione. Temendo un rischio 
                  di forti pressioni sulleconomia che un afflusso del genere 
                  avrebbe comportato, il governo di Hong Kong si è allora 
                  rivolto al Comitato Permanente dellAssemblea Nazionale 
                  Popolare cinese, per una interpretazione della Legge fondamentale 
                  e il Comitato ha decretato che i postulanti dovessero richiedere 
                  un certificato di uscita dal territorio presso le autorità 
                  cinesi prima di rivolgersi al Dipartimento per lImmigrazione 
                  di Hong Kong. Nonostante tutto è stato presentato un 
                  altro ricorso, ma stavolta, nel gennaio 2002, la Corte dAppello 
                  Finale ha dovuto cedere.
 Minacce incombono anche sulla libertà di stampa. Il South 
                  China Morning Post, considerato, al momento della retrocessione, 
                  il giornale di riferimento della colonia, con una fama di indipendenza, 
                  ha dovuto ammainare bandiera in seguito al licenziamento di 
                  due dei suoi giornalisti più in vista, leditorialista 
                  Willy Lam, nel novembre 2000, che aveva osato scrivere che Pechino 
                  aveva convinto i magnati della finanza a sostenere Tung Chee 
                  Hwa, in forte crisi di popolarità, facendo loro balenare 
                  la prospettiva di profitti sul continente, e Jasper Becker (25), 
                  responsabile della redazione di Pechino, nel maggio 2002, per 
                  insubordinazione, perché non sopportava più 
                  le manovre del caporedattore incaricato di coprire la Cina (un 
                  ex redattore del China Daily, il quotidiano anglofono 
                  ufficiale di Pechino), che gli controllava tutti gli articoli 
                  e rifiutava qualsiasi inchiesta riguardo ai conflitti sociali 
                  del nord-est della Cina. Bisogna dire che il proprietario del 
                  giornale, Robert Kwok, è un magnate di origine malese 
                  i cui affari prosperano sempre di più nella Cina stessa, 
                  e questo spiega senza dubbio molte cose!
 Daltra parte, in occasione di una conferenza stampa, nel 
                  novembre 2000 a Pechino, in compagnia di Tung Chee Hwa, il presidente 
                  Jiang Zemin, si era lanciato in una violenta diatriba contro 
                  i giornalisti di Hong Kong presenti, minacciandoli, con lindice 
                  puntato sentenziosamente, di essere considerati responsabili 
                  se le vostre informazioni non saranno esatte, poiché 
                  una giovane reporter di Cable TV aveva osato chiedergli 
                  se aveva emanato un ordine imperiale per rinnovare 
                  il mandato di Tung Chee Hwa nel 2002.
 Ma lattentato più grave, e che coinvolge attualmente 
                  tutti i cittadini, è senza ombra di dubbio quello che 
                  riguarda la libertà di espressione e, per estensione, 
                  la libertà dinformazione, dassociazione e 
                  di manifestazione, con lapplicazione dellarticolo 
                  23 della Legge fondamentale. Ai sensi di questo articolo, infatti, 
                  il governo deve legiferare direttamente per interdire 
                  qualsiasi atto di tradimento, di separatismo, di sedizione, 
                  di sovversione contro il governo centrale del popolo (cioè 
                  di Pechino) o il furto di segreti di Stato. In seguito 
                  a trattative dirette legate alla riconferma del proprio mandato 
                  quinquennale, Tung Chee Hwa ha deciso di emanare una legge antisovversione 
                  basata sul concetto della sicurezza nazionale e, 
                  per definirne la portata, ha aperto nel settembre 2002 una consultazione 
                  di tre mesi tra lopinione pubblica, prima di farla approvare 
                  dal Parlamento (26).
 
  Lapatia della popolazione 
 La maggior parte dei giuristi sostiene concordemente che non 
                  ci sarebbe bisogno di una nuova legislazione e che le norme 
                  esistenti bastano per sanzionare i fatti elencati allarticolo 
                  23. Per lassociazione dei giornalisti di Hong Kong, questa 
                  legge metterebbe un freno allespressione di opinioni differenti 
                  e potrebbe nuocere al ruolo di centro dinformazioni internazionalmente 
                  riconosciuto a Hong Kong. Il separatismo e la sovversione non 
                  sono oggi considerati reati a Hong Kong (27). 
                  La trentina di organizzazioni (28) riunite 
                  nel Civil Rights Human Front vi vede un attentato alla 
                  libertà despressione, dinformazione e di 
                  associazione (29). Gli articoli 
                  sulle attività separatiste nel Tibet o nello Xinjiang, 
                  o una semplice intervista al presidente di Taiwan che si oppone 
                  allapplicazione del principio un paese due sistemi, 
                  potranno essere considerati secessionisti, e i reportage 
                  sullattività del movimento democratico in Cina 
                  sediziosi. I giorni del movimento Falungong (30), 
                  vietato in Cina, sono contati. Conseguenze della nuova legge: 
                  arresti e perquisizioni senza mandato, condanne fino a sette 
                  anni di carcere per chi incita alla violenza o al disordine 
                  pubblico, ergastolo per tradimento. Limpavido 
                  ministro dellInterno, Virgina Hip, trincerandosi dietro 
                  allarticolo 19.3 del Patto Internazionale relativo ai 
                  diritti civili e politici (31), afferma 
                  di non vedere il problema: La semplice espressione di 
                  unopinione non costituisce un atto delittuoso. Bisogna 
                  esaminare lintenzione, soprattutto se è tale da 
                  incitare altri a commettere atti che metterebbero in pericolo 
                  la sicurezza nazionale. (32) Non 
                  latto, lintenzione: siamo nel pieno arbitrio! Siamo 
                  così anche in presenza di un vero e proprio cavallo di 
                  Troia giuridico, perché una volta che la nuova legge 
                  sarà entrata in vigore, il potere cinese potrà 
                  imbavagliare ogni forma di opposizione affermando di sentirsi 
                  minacciato. In effetti non ha mai dimenticato il 4 giugno 1989, 
                  perché nei giorni successivi al massacro di piazza Tienanmen 
                  un milione di persone era sceso in piazza (33) 
                  (un abitante su sei!) e in seguito Hong Kong ha svolto un ruolo 
                  decisivo nella fuga dalla Cina di circa ottocento dissidenti 
                  (34). Ma il verme è già 
                  nel frutto, visto che la Legge fondamentale stabilisce che tutto 
                  ciò che riguarda gli Affari esteri e la Difesa sia di 
                  esclusiva competenza di Pechino, che può così 
                  sospendere lapplicazione delle leggi della Regione Autonoma 
                  Speciale se la Cina è in guerra, o in caso di disordini 
                  sul territorio che rappresentino una minaccia per la sicurezza 
                  nazionale. Lapparente apatia della popolazione potrebbe fare presagire 
                  il peggio. Domenica 28 settembre, nel primo pomeriggio, migliaia 
                  di persone che passeggiavano nelle strade circostanti il Parlamento, 
                  si sono limitate a osservare il manipolo di militanti di Voice 
                  of Democracy e di Frontier (35) che 
                  si sono recati in corteo alla sede del governo, a cinquecento 
                  metri di distanza, dove il loro portavoce, Lau Sanching (36) 
                  ha simbolicamente dato alle fiamme una copia del promemoria 
                  ufficiale di presentazione del testo della legge dellarticolo 
                  23. Apo Leong (37) spiega questo atteggiamento 
                  indicando la debolezza del movimento sociale: La gente 
                  è preoccupata per la crisi economica: si aggrappa al 
                  proprio lavoro, ha bisogno di soldi per dare da mangiare alla 
                  famiglia e pagare laffitto, e linteresse per i diritti 
                  delluomo passa in secondo piano. Dominique Muller, 
                  responsabile di Amnesty International, si spinge più 
                  in là: La gente fa un confronto tra la libertà 
                  in Cina e a Hong Kong e, visto che qui la situazione è 
                  migliore, se ne accontenta. Si trova più spesso daccordo 
                  con il punto di vista ufficiale, perché è quello 
                  che sempre più esce dai media, e finisce persino per 
                  accettare limitazioni alla propria libertà nellinteresse 
                  del paese. Allavvicinarsi della scadenza, è 
                  emersa una presa di coscienza; il Civil Rights Human Front riunisce 
                  oggi una quarantina di organizzazioni, ogni giorno arrivano 
                  nuovi messaggi di sostegno, gli incontri si susseguono e, secondo 
                  un sondaggio citato sul sito Internet creato dagli oppositori 
                  allarticolo 23 (38), circa due 
                  terzi degli abitanti di Hong Kong vedono oramai in questo progetto 
                  una minaccia per la libertà. Il 15 dicembre 
                  2002 si sono trovati in 55.000 in piazza e la mobilitazione 
                  non accenna a diminuire (39): Tung Chee 
                  Hwa ha preferito rinviare la discussione davanti al parlamento 
                  al luglio 2003. La comunità internazionale resta invece 
                  stranamente apatica e né il governo della patria 
                  dei diritti delluomo (40) 
                  né il Parlamento Europeo hanno fatto sentire la propria 
                  voce.
 Quale che sia lesito della vicenda dellarticolo 
                  23, Hong Kong è già nelle mani della Cina. Ma 
                  da un lato Pechino sa bene che le conviene mantenere la finzione 
                  di un paese due sistemi se vuole raggiungere il 
                  proprio obiettivo principale, il ritorno alla madre patria di 
                  Taiwan. Daltronde, alla fine tutto è possibile: 
                  e se la spina di Hong Kong nel piede cinese lo infettasse spargendovi 
                  il profumo della libertà?
  Jean Jacques Gandini (traduzione dal francese di Guido Lagomarsino)
 Note: 
                   1. 
                  Ph. Le Corre, Après Hong Kong, Autrement, Paris, 
                  1997. 2. Les trois chances de développement 
                  de Hong-Kong, Perspectives Chinoises, n° 
                  64, marzo 2001.
 3. Partita dalla Thailandia, si è diffusa 
                  in tutto il Sudest asiatico con effetti devastanti: un attivo 
                  asiatico valutato 100 dollari USA nel giugno 1997, nellagosto 
                  1998 ne valeva solo 25, cioè un quarto.
 4. Il dollaro americano (US$) va distinto da 
                  quello di Hong Kong (HK$).
 5. Quarantamila imprese di Hong Kong sono delocalizzate 
                  sul Delta delle Perle, la regione limitrofa, e danno lavoro 
                  a cinque milioni di operai cinesi.
 6. Il famoso peg che prevede un 
                  adeguamento del dollaro di Hong Kong al dollaro americano sulla 
                  base di 7,8 HK$ per 1 US$.
 7. In un anno +40%, ovvero più di 4 milioni 
                  di visitatori, la quota di gran lunga più importante, 
                  con una spesa media di 650 US$ per un soggiorno di tre notti/quattro 
                  giorni, la stessa degli americani!
 8. Secondo la South China Morning Post 
                  del 28 settembre 2002, 8 miliardi di US$.
 9. Costituita per l88,5% da riesportazioni 
                  destinate principalmente allentroterra cinese e agli Stati 
                  Uniti.
 10. Gli assegni in dollari di Hong Kong sono 
                  accettati dalle banche di Guandong se provengono da aziende 
                  della Regione Speciale, ma ora possono essere emessi anche dalle 
                  aziende di Guandong ed essere depositati a Hong Kong, ma con 
                  un limite massimo dimporto, per evitare fughe di capitali.
 11. Vicepresidente della Conferenza Consultiva 
                  del Popolo Cinese a Pechino, uno dei simboli dellalleanza 
                  tra i magnati della finanza e i dignitari del PCC: un terzo 
                  dei 94 membri del Comitato incaricato di preparare la restituzione 
                  disponeva di un patrimonio superiore a 1 miliardo di dollari 
                  di Hong Kong.
 12. South China Morning Post del 
                  7 giugno 2002.
 13. Seguita dalla Banca della Ricostruzione, 
                  da quelle dellAgricoltura, del Commercio e dellIndustria.
 14. G. Fabre, Vers un modèle singapourien?, 
                  in Chine, crises et mutations, LHarmattan, Paris, 
                  2002.
 15. Tanto più che occorrono almeno dieci 
                  anni per il ritorno sugli investimenti.
 16. Si prevedono anche un Silicon Harbour 
                  sullisola di Lantau, per sviluppare lindustria della 
                  microelettronica, tenendo conto delle ultime innovazioni, un 
                  Herbal Port Center, porto per la medicina cinese che 
                  sarebbe dedicato alla biotecnologia e allalimentazione 
                  dietetica, e anche un Science Park.
 17. La PCCW ha preso il controllo delloperatore 
                  storico, HK Telecom, grazie a un prestito considerevole della 
                  Banca di Cina. Sostenuta dallondata degli start-up, lazione 
                  è balzata a 28,50 HK$ nel febbraio 2000, per poi precipitare 
                  a 2 HK$ nel dicembre 2001, con una perdita secca di 16 miliardi 
                  di US$!
 18. David Webb, un golden boy ritiratosi 
                  dagli affari, sul suo sito www.webb-site.com 
                  ha denunciato il progetto definendolo una volgare operazione 
                  di speculazione immobiliare, che ha definito Cyber Villas. 
                  Mentre il progetto inizialmente prevedeva che due terzi dei 
                  26 ettari sarebbero stati destinati allo sviluppo del Cyber 
                  Port e un terzo alle residenze di lusso, in realtà il 
                  75% della superficie realmente attrezzata sarà nella 
                  zona residenziale, facendo intravedere alla fine un utile valutato 
                  intorno a 1,2 miliardi di dollari USA, pari al 133% della quota 
                  di Richard Li.
 19. Jiang Zemin, presidente della Repubblica 
                  ed ex segretario generale del PCC, e Zhu Rongji, ex Primo Ministro, 
                  sono stati entrambi sindaci di Shanghai.
 20. Portraits comparés de Hong 
                  Kong, Shanghai et Singapour, seminario PFCE del 4 giugno 
                  2002; www.tresor-dree.org/Chine.
 21. Cosa che aumenta il costo delle transazioni 
                  per gli investimenti stranieri. Così il Tribunale Marittimo 
                  di Shanghai, dove si discutono le controversie più importanti 
                  tenendo conto del valore dei carichi, delibera quasi sempre 
                  secondo linteresse nazionale.
 22. Per onore di cronaca, ma anche per spiegare 
                  la severità della sentenza, le due persone derubate erano 
                  Victor Li, il figlio maggiore di Li Kashing (1,3 miliardi di 
                  dollari di Hong Kong di dote), e Walter Hwok (0,6 miliardi). 
                  Non si tocca impunemente chi appartiene allambiente dellalta 
                  finanza...
 23. Hong Kong: laffaire Big Spender, 
                  Perspectives Chinoises, n° 51, gennaio 1999.
 24. E già, anche se Hong Kong è 
                  tornata nel grembo della madre patria, i cinesi del continente 
                  che desiderano andarci non lo possono fare senza visto, come 
                  se andassero allestero.
 25. Autore di La grande famine de Mao: 30 
                  à 40 millions de morts, ed. Dagorno, 1998, e di Famine 
                  en Corée di Nord: un peuple se meurt, ed. LEsprit 
                  Frappeur, 1998.
 26. Dove sarà approvata senza problemi, 
                  dato che sui 60 seggi del Legislative Council, solo 24 sono 
                  soggetti al suffragio universale diretto e, se 15 di questi 
                  appartengono al Partito Democratico di Martin Lee e dei suoi 
                  alleati, gli altri 36 sono assegnati a un Comitato elettorale 
                  di 6 membri e 30 rappresentanti di collegi socio-professionali 
                  dove i favorevoli a Pechino sono in larga maggioranza.
 27. South China Morning Post del 
                  26 settembre 2002.
 28. Organizzazioni di difesa dei diritti umani, 
                  attivisti politici, gruppi studenteschi, avvocati, giornalisti, 
                  sindacati, associazioni benefiche, Partito Democratico e suoi 
                  alleati eccetera.
 29. Il 1° ottobre, giorno della festa nazionale 
                  cinese, 500 adepti del Falunglong hanno manifestato davanti 
                  al Convention Center dove si svolgevano le cerimonie ufficiali, 
                  sopra un tratto di marciapiede delimitato da barriere metalliche, 
                  e vi sono rimasti tutto il pomeriggio, nonostante la pioggia 
                  battente, circondati da numerosi poliziotti. I dimostranti brandivano 
                  cartelli che definivano boia Jiang Zemin e denunciavano la politica 
                  di repressione e le violenze inflitte ai propri fratelli 
                  nel continente, prima di andarsene come se niente fosse.
 30. Pur stabilendo come regola la libertà 
                  di espressione, permette certe restrizioni, in particolare per 
                  la salvaguardia della sicurezza nazionale.
 31. South China Morning Post del 
                  28 settembre 2002.
 32. E non basta: il 4 giugno 2002 erano ancora 
                  in più di quarantamila a manifestare al Victoria Park.
 33. Come Han Donfang, fondatore, nel maggio 
                  1989, dellUnione Autonoma dei Lavoratori di Pechino, che 
                  tiene ogni giorno su Radio Free Asia una trasmissione radiofonica 
                  destinata alla Cina continentale e molto seguita, nella quale 
                  denuncia tutti gli attacchi ai diritti sociali nelle imprese 
                  del socialismo di mercato (si veda anche il sito 
                  www.china-labour.org.hk). 
                  Gli ho chiesto se non temesse per la sua sicurezza e mi ha risposto 
                  con un certo sarcasmo: Spero di tornare in Cina... un 
                  giorno, ma intanto rimango a Hong Kong, che resta il posto migliore 
                  per lavorare sulla Cina. Quello che faccio qui non lo potei 
                  mai fare in nessuna città cinese e ringrazio quindi il 
                  governo di avermi espulso nel 1993!
 34. Anche se il numero limitato era una scelta 
                  degli organizzatori, perché per le manifestazioni di 
                  più di 30 persone bisogna farsi registrare con almeno 
                  sette giorni di anticipo presso la polizia e ricevere un permesso 
                  di nullaosta, sapendo che si dovrà seguire un percorso 
                  strettamente controllato e essere circondati dalle forze dellordine 
                  che filmano e fotografano in continuazione. Due responsabili 
                  studenteschi che non avevano rispettato queste disposizioni 
                  sono già stati condannati a tre mesi di arresto.
 35. Voice of Democracy è il corrispondente 
                  del Chinese Democratic Party la cui sede è a San Francisco 
                  e che auspica un cambio di regime nella Cina popolare. Frontier 
                  è una scissione del Partito Democratico, giudicato troppo 
                  accomodante.
 36. Lau Sanching, che avevo già incontrato 
                  nel mio precedente soggiorno prima della restituzione (Hong 
                  Kong, 1° juillet 1997: et après?, in J.J. Gandini, 
                  Chine fin de siècle II: China Incorporated, ACL, 
                  Lyon, 2000), si definisce un attivista, Negli anni 
                  ottanta ha scontato dieci anni di laogai (Dix ans dans les 
                  champs chinois, 1981-1991, ed. Dagorno, 2002) per essere 
                  entrato clandestinamente in Cina per sostenere finanziariamente 
                  i partigiani della primavera di Pechino e per avere 
                  portato a Hong Kong per diffonderli gli stampati vietati in 
                  Cina.
 37. Capo redattore di Asian Labour Update 
                  pubblicato dallAsia Monitor Resource Center, unorganizzazione 
                  che si batte per il rispetto dei diritti sociali: www.amrc.org.hk.
 38. Vedi il sito www.article23.org.hk.
 39. Erano ancora 55.000 il 4 giugno 2003, per 
                  commemorare al Victoria Park il massacro di Tienanmen, che resta 
                  un tabù nella Cina continentale.
 40. Bisogna dire che con la legge sulla 
                  sicurezza interna, in linea con la precedente legge 
                  sulla sicurezza quotidiana, la Francia non ha proprio 
                  lezioni da dare...
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