|  Disarmati!
 Da sempre sono pacifista. Ho vissuto le stagioni 
                    del 68, della guerra del Vietnam, di Martin Luther King. 
                    Sono cresciuto con Bob Dylan e John Lennon, quando mettere 
                    dei fiori nei cannoni era perfino una moda. Poi le mode sono 
                    passate, ma io non sono riuscito a cambiare. Intanto molti 
                    sono tornati a credere che la guerra è una cosa accettabile, 
                    giustificabile. Sono arrivati addirittura a pensarla come 
                    un necessario strumento per imporre la pace. Oggi intravedo 
                    pochi spiragli, poche eccezioni alla logica della guerra. 
                    Uno dei più efficaci e sinceri è Emergency, 
                    lassociazione che ha fondato Gino Strada, un chirurgo 
                    che ha semplicemente messo la sua professionalità a 
                    disposizione delle vittime delle guerre e che pensa che la 
                    guerra sia una cosa inventata dagli imbecilli per risolvere 
                    i propri problemi. Io credo che questo sia vero e che tutti 
                    possiamo fare come lui. Basta che lo vogliamo... (Giorgio 
                    Cordini, dalla presentazione del cd Disarmati). 
                   Un paio di giorni fa ho ricevuto via e-mail un messaggio 
                    in cui mi si anticipava limminente consegna di un cd. 
                    In tutta sincerità non ho riconosciuto il mittente: 
                    mi arrivano quasi quotidianamente per posta elettronica e 
                    tradizionale proposte di collaborazione, cd dimostrativi e 
                    richieste di recensioni, e mè venuto spontaneo 
                    mescolare quel messaggio alla lista lunga e sospirosa dei 
                    vedremo e sentiremo (ascolto praticamente 
                    tutto quello che mi arriva, e nei limiti del possibile cerco 
                    di rispondere a tutti).
 Miracoli della posta prioritaria, è arrivato ieri il 
                    pacchetto col cd. Mi scrive un certo Giorgio Cordini, lo stesso 
                    del messaggio e-mail: faccio mentalmente due più due 
                    e inserisco il cd nel lettore senza fare più di tanta 
                    attenzione alla copertina.
 Sono sorpreso: immaginavo tuttaltra cosa, tuttaltra 
                    musica. Dal cd esce la voce cristallina di una chitarra acustica, 
                    capace di cucire da sola (o quasi, accompagnata da un organetto, 
                    o da un violino) un bel vestito attorno a canzoni ben note. 
                    Sono incuriosito. Lo stile del chitarrista è notevole, 
                    riesce a far decollare tutti gli arrangiamenti giocando sul 
                    ghiaccio sottile della semplicità e tenendosi ben alla 
                    larga dal vano virtuosismo. Un bel lavoro, una bella sorpresa, 
                    insomma.
 Riesco a raggiungere in mezzo al casino stabile e devastante 
                    della mia scrivania la confezione del cd, e mi metto a leggere 
                    linlaycard: qualche nota tecnica essenziale, una poesia 
                    di Igle Saragoza. Poche cose, in caratteri molto piccoli. 
                    Bene in vista, invece, la scritta che informa che parte del 
                    ricavato dalla diffusione di questo cd verrà destinata 
                    ad Emergency (una differenza di corpo tipografico che secondo 
                    me è significativa, quasi a voler mettere da parte 
                    il protagonismo dei musicisti in favore di una Causa Buona 
                    e Giusta). Una foto. Un ricordo improvviso: io sta faccia 
                    lho già vista
 Ma sì, è stato a Carrara lo scorso aprile: Giorgio 
                    Cordini era il chitarrista nel gruppo di Mauro Pagani. E poi, 
                    dai: nel filmato dellultimo concerto di Fabrizio De 
                    André
 Giorgio era uno dei chitarristi del gruppo 
                    (laltro era Michele Ascolese). Per lui larrangiamento 
                    di canzoni dautore è sempre stato un gioco preso 
                    sul serio: già qualche tempo fa aveva pubblicato Chitarre 
                    dAutore, un cd che raccoglie, tra le altre, versioni 
                    personalissime di La canzone di Marinella, Vecchio 
                    frac, Mio fratello che guardi il mondo.
 A distanza breve, segue ora questo Disarmati (titolo 
                    doppiamente leggibile, con laccento sulla prima a allesortativo 
                    o sulla seconda al participio passato), che offre una selezione 
                    di canzoni particolarmente legate a tematiche pacifiste. La 
                    scelta è chiara: Siamo in clima di guerra, 
                    scrive Giorgio tra le note introduttive, e vuole che il suo 
                    messaggio per la pace, il suo invito a riflettere sullingiustizia 
                    dei soprusi e delle guerre, arrivino insieme alla sua musica.
 La chitarra di Giorgio vola tra composizioni originali dalle 
                    geometrie sonore delicate e fiori incantevoli come Bella 
                    ciao (resa in maniera sorprendente e commovente), Noi 
                    non ci saremo (Francesco Guccini), Heres 
                    to you (scritta da Ennio Morricone per il film Sacco 
                    e Vanzetti) e La ballata delleroe 
                    (Fabrizio De André) consegnandoli tutti ad una primavera 
                    duratura.
 Oltre alla chitarra acustica e al bouzouki dellarrangiatore, 
                    ritroviamo altri strumenti animati dalle abilissime mani di 
                    musicisti deccezione come Mauro Pagani, Riccardo Tesi, 
                    Fabio Treves, Paolo Jannacci, Michele Gazich.
 Particolarmente suggestiva la versione del Girotondo 
                    di De André realizzata con un piccolo coro di bambini, 
                    e la title track in cui Luca Quaia presta la voce a un soldato 
                    che rifiuta gli onori dopo la battaglia: Ho delle 
                    ferite addosso che sanguinano al sentirsi ricordare. No, generale, 
                    vi ringrazio ma non posso far sì che il mio cuore accetti 
                    un dono come ricompensa della mia spada. Perciò lo 
                    rifiuto, e vi chiedo semplicemente la mia parte, quella di 
                    tutti gli altri. Io vi chiedo che questi strumenti che voi 
                    profanate non risuonino mai più. Se le trombe e i tamburi 
                    si dimostrassero adulatori sul campo di battaglia, allora 
                    le città si potrebbero popolare di gente ipocrita, 
                    ruffiana. Quando lacciaio si fa tenero come la seta, 
                    ebbene, serviamoci di questa allora anche per le nostre corazze. 
                    Basta vi dico, basta. Non mi sono lavato il naso che sanguinava, 
                    ho abbattuto qualche debole nemico e per questo voi mi circondate 
                    di acclamazioni smisurate, come se io desiderassi che i miei 
                    meriti meschini venissero nutriti di lodi condite di menzogne. 
                    Io sono nato per condividere lamore, e non lodio, 
                    ma lodio comanda. Il resto è silenzio
 
                    (il testo è tratto dal Coriolano di William 
                    Shakespeare).
 Di questultimo brano il cd offre anche una traccia video 
                    che mostra una sequenza di fotografie che riportano alla seconda 
                    guerra mondiale.
 In copertina limmagine di una marionetta disarticolata 
                    appoggiata su un drappo nero, simbolo dellimpotenza 
                    delluomo di fronte alla guerra, ai soprusi ed alle ingiustizie. 
                    La stessa marionetta appare sul retro, adagiata sullo stesso 
                    drappo scuro ma vestita da soldato, a significare che anche 
                    chi ha in mano il potere non è diverso da chi potere 
                    non ha. Unica differenza visibile la divisa.
 A sottolineare ulteriormente ed esplicitamente la mentalità 
                    e lintegrità radicali che stanno dietro a questo 
                    progetto, segnalo che il cd è completamente autoprodotto 
                    e non è distribuito commercialmente nei negozi, ma 
                    si può trovare solo per contatto diretto, quindi ai 
                    concerti di Giorgio, che immagino ottime occasioni per le 
                    orecchie, la testa e il cuore, e sul web (cliccate su www.giorgiocordini.it). 
                    Alcune copie del cd Disarmati sono disponibili 
                    attraverso Musica per A, grazie alla generosità dellautore.
   Marco Pandin 
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