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                  Amore fra le sbarre 19 dicembre: buon compleanno amore 
                 Questo mese è il compleanno 
                  della mia compagna che mi aspetta da ventitré anni e 
                  mi sono ricordato di un colloquio che ho fatto con lei tanti 
                  anni fa. Ero stato da poco condannato alla “Pena di Morte 
                  Viva” (L'ergastolo ostativo). 
                  Quella mattina ero in ansia. Impaziente. E avevo il cuore pieno 
                  di pensieri. In carcere, il giorno del colloquio è sempre 
                  più lungo degli altri. Ero sdraiato sulla branda a occhi 
                  aperti a pensare. E ad aspettare che le guardie mi chiamassero. 
                  Intanto iniziai a pensare che lei per venirmi a trovare si era 
                  dovuta prendere un giorno di riposo nella lavanderia dove lavorava. 
                  E sicuramente aveva passato la notte in treno per fare più 
                  ore di colloquio. Mi aveva scritto che quella volta sarebbe 
                  venuta da sola. E avrebbe lasciato i bambini da sua madre. Mi 
                  sentivo in colpa. Più però di sentirmi in colpa 
                  non potevo fare. Nei primi anni di carcere avevo fatto di tutto 
                  per convincerla ad abbandonarmi. Lei però non aveva mai 
                  voluto sentire ragioni. E poiché non la potei lasciare, 
                  decisi di amarla ancora di più. Finalmente dal fondo 
                  del corridoio sentì urlare dalla guardia il mio nome. 
                  E scattai come una molla. 
                  Appena la vidi la abbracciai. E respirai il suo amore. Lei si 
                  abbandonò fra le mie braccia. Subito dopo ci distaccammo. 
                  I gesti affettuosi in carcere sono proibiti. 
                   
                  A che ora sei partita?  
                  (Dentro l'Assassino dei Sogni, l'amore è temuto.) 
                  Questa notte. 
                  (Non resistetti.) 
                  Fuori dalla porta ti hanno fatto aspettare tanto?  
                  (E la abbracciai di nuovo.) 
                  Un pochino.  
                  (Lei si fece abbracciare.) 
                  Amore, non ti preoccupare.  
                  (E a sua volta mi strinse in un forte e lunghissimo abbraccio. 
                  Poi la guardia bussò al vetro per invitarci a sederci.) 
                  Ti ho portato due bistecche di carne 
                  disossate, un po' di verdura.  
                  (A malincuore mi distaccai da lei.) 
                  E i carciofi ripieni come piacciono 
                  a te.  
                  (Ogni volta che la vedevo, mi sembrava più bella della 
                  volta prima.) 
                  Il formaggio stagionato con il pepe 
                  questa volta le guardie non l'hanno fatto passare.  
                  (Quel giorno aveva i capelli legati a coda di cavallo.) 
                  Mi dispiace. 
                  (Quella pettinatura la faceva più giovane.) 
                  Non fa niente.  
                  (Sembrava una ragazzina.) 
                  Da vestire ti ho portato un po' di 
                  roba pesante perché qui mi sembra che fa più freddo 
                  di dov'eri prima.  
                  (Aveva un leggero trucco che le nascondeva la stanchezza del 
                  viaggio.) 
                  Ti ho comprato un maglione e un paio 
                  di pantaloni.  
                  (Mi oscurai in volto.) 
                  Quante volte ti ho detto che non voglio che butti via 
                  i soldi per me? Pensa piuttosto ai bambini.  
                  (Indossava un vestito lungo di lana.) 
                  Scusa!  
                  (Con stampato delle belle farfalle blu.) 
                  Appena li ho visti in vetrina ho pensato 
                  che ti sarebbero stati bene.  
                  (Le facevano gambe più lunghe.) 
                  Scusa tu, ma so che fai tanti sacrifici.  
                  (E i fianchi più snelli. Lei sospirò.) 
                  Ti ho lasciato duecentomila lire alla 
                  porta.  
                  (Scossi la testa.) 
                  Non ti preoccupare perché la 
                  lavanderia sta andando bene.  
                  (Chi ama sa cosa pensi.) 
                  Stai tranquillo perché sono 
                  sicura che un giorno uscirai.  
                  (E che cosa provi. Io stetti zitto. Se avessi detto qualcosa, 
                  le avrei tolto quel poco di speranza di cui lei aveva bisogno. 
                  Preferii prenderle la mano. E gliela strinsi. Lei me la strinse 
                  ancora più forte. La lasciai fare. E con l'altra mano 
                  le feci una carezza sul viso. Ci sono cose che si possono vedere 
                  solo quando si ama.) 
                  Tu piuttosto come stai?  
                  (Lei scrollò leggermente la testa.) 
                  Non posso avere i tuoi baci. 
                   
                  (Da una parte all'altra.) 
                  E non posso essere sfiorato dalle tue carezze.  
                  (Poi la fermò.) 
                  Sento però lo stesso la tua presenza insieme all'energia 
                  del tuo amore.  
                  (Mosse la labbra.) 
                  Tesoro. 
                  (E mi mandò un bacio.) 
                  Ti aspetterò.  
                  (Dopo mi guardò fisso negli occhi.) 
                  Sappi che non mi stancherò mai 
                  di aspettarti.  
                  (E mi sorrise con lo sguardo. Poi abbassò il tono della 
                  voce.) 
                  Le nostre due anime sono unite da un 
                  unico destino.  
                  (Adesso le sue parole erano lente.) 
                  Amore.  
                  (E scivolavano più piano.) 
                  Non smettere mai di lottare perché 
                  se lo farai, smetterò anch'io.  
                  (La voce era più calda.) 
                  Ho bisogno della tua forza.  
                  (Affettuosa.) 
                  Nei momenti brutti, ricordati che solo 
                  l'amore vince sempre.  
                  (Tenera.) 
                  Anche a costo della vita.  
                  (Impastata d'amore.) 
                  E solo l'amore dà un significato 
                  all'esistenza.  
                  (E silenziosa come un battito di ali. 
                  Lei continuava a parlarmi senza fermarsi.) 
                  Non dobbiamo mai perderci d'animo perché 
                  se ci arrendiamo, è finita.  
                  (E a guardarmi negli occhi.) 
                  Amore... ho bisogno di te... delle 
                  tue carezze... della tua voce... dei tuoi baci... ma non ho 
                  bisogno del tuo amore... perché quello è già 
                  dentro il mio cuore.  
                  (Io la ascoltavo in silenzio.) 
                  Ti amerò per l'eternità. 
                   
                  (Lei intuiva i miei pensieri.) 
                  L'amore non ha bisogno della vita perché 
                  io continuerò ad amarti anche da morta.  
                  (Ed io intuivo i suoi. Poi lei smise di parlare. E iniziai a 
                  farlo io.) 
                  Amore, non ti nascondo che a volte mi sento stanco di 
                  sperare.  
                  (La mia voce era malinconica.) 
                  E soprattutto di farti sperare.  
                  (Indecisa.) 
                  Quando si ama è più facile conoscere se 
                  stessi ed io sono sicuro che non smetterò mai d'amarti. 
                   
                  (Timida.) 
                  Solo l'amore è certo nel mio cuore e nella mia 
                  vita.  
                  (E fatalista. Dopo scrollai la testa.) 
                  Tutto il resto però non dipende più da me. 
                   
                  (Emisi un grosso respiro.) 
                  Amore...  
                  (E allungai la mano verso il suo viso.) 
                  Purtroppo a volte penso che la “Pena di Morte Viva” 
                  sia molto più forte di noi.  
                  (Le accarezzai una guancia.) 
                  Ho paura che con il passare degli anni non potrai amare 
                  più me, ma solo la mia ombra perché io diventerò 
                  solo quella.  
                  (E poi le sfiorai le labbra con le dita. All'improvviso lei 
                  scoppiò a piangere.) 
                  Amore... 
                  (Chiusi un attimo gli occhi.) 
                  Non fare così.  
                  (Scossi la testa.) 
                  Se piangi mi fai stare male.  
                  (Non riuscivo vederla piangere.) 
                  Tesoro... 
                  (Riaprii gli occhi.) 
                  L'altra notte ho pensato alla prima volta che ti ho visto. 
                   
                  (Abbozzai un sorriso.) 
                  Da quel giorno mi hai rubato il cuore, il respiro e il 
                  sonno.  
                  (E provai a consolarla.) 
                  Amore ti amo.  
                  (C'era una profonda e stanca dolcezza nella mia voce.) 
                  Tutto il resto non m'interessa.  
                  (E iniziai a sussurrarle parole dolci.) 
                  Non so come e quando, ma riuscirò a farti felice. 
                   
                  (E affettuose.) 
                  Recupereremo il tempo perduto.  
                  (Con gli occhi.) 
                  Non posso passare la mia vita senza di te.  
                  (E con il cuore. Lei nel frattempo aveva smesso di piangere.) 
                  Amore  
                  (Tirò su con il naso.) 
                  Ti aspetterò.  
                  (Prese un fazzoletto.) 
                  Non mi stancherò mai di farlo. 
                   
                  (Se lo passò negli occhi.) 
                  Mi viene facile aspettarti. 
                   
                  (Poi lo strinse nelle mani.) 
                  Ho te e mi basta.  
                  (E iniziò a sorridere.) 
                  Sei tutto il mio universo.  
                  (Il suo era un sorriso disarmante. E sereno. In quel sorriso 
                  c'era amore. Tutto il resto non importava. Ci baciammo sulle 
                  labbra. E quel bacio sapeva di speranza. Poi i suoi occhi scintillarono.) 
                  Se ti accadesse qualcosa, per me sarebbe 
                  impossibile vivere.  
                  (E la sua voce vibrava.) 
                  Il resto non conta perché ti 
                  starò accanto per tutta la vita.  
                  (Le sue parole si posarono sul mio cuore.) 
                  Sarò l'ombra della tua ombra. 
                   
                  (Mi fecero inumidire gli occhi.) 
                  Il nostro amore sarà sempre 
                  più forte che qualsiasi altro dolore.  
                  (E me li asciugai prima che lei se ne accorgesse.) 
                  Ti amo.  
                  (Poi le allungò una mano. Fino alla follia. E mi arruffò 
                  i capelli.) 
                   
                  All'improvviso la guardia entrò ad annunciare che il 
                  tempo era scaduto. Io e lei ci alzammo in piedi. Le passai un 
                  braccio intorno alla vita. E per un attimo la strinsi sul petto. 
                  Lei si fece abbracciare come una bambina. Poi la lasciai di 
                  scatto. Alzai una mano. E le accarezzai il viso. Subito dopo 
                  mi voltai. E uscii dalla porta della sala colloquio senza voltarmi. 
                 Carmelo Musumeci 
                  www.carmelomusumeci.com 
                  carcere di Padova 
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