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                Parola di  Guida Apache 
				 
                Così anche il 2013 se 
                  n'è andato. 
                  Non lo abbiamo rimpianto, noi Guide Apache, perché non 
                  ci ha portato che disastri. Siamo consapevoli che il 2014 sarà 
                  anche peggio, ma ci auguriamo che ci conservi l'acume e l'ironia, 
                  che sono i soli strumenti dei quali abbiamo bisogno per orientarci. 
                  Strumenti preziosi, questi ultimi, anche per chi come noi ha 
                  un po' di anni sul groppone e una tendenza crescente a disorientarsi 
                  in questo mondo che dell'avventura e della cultura ha perso 
                  il bandolo. E tuttavia noi Guide Apache siamo ostinate e coriacee, 
                  ed è proprio difficile ridurci alla resa. Più 
                  facile è condurci a un'osservazione sempre più 
                  ironica del reale, che di certo non produce né fortuna 
                  né denaro, e che obiettivamente non si quota in borsa 
                  né rende bene su Facebook, ma che in tutta onestà 
                  ci ha regalato in questi anni autentici momenti di divertimento. 
                  Potete biasimarci?
                 
                   
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                    |   Nicoletta Vallorani  | 
                   
                  
                  Sono tempi difficili, appunto. E noi Guide Apache abbiamo la 
                  fortuna di non necessitare di denaro (più di quel che 
                  serve per sopravvivere) né di potere (che fatichiamo 
                  anche a capire cosa significhi). Quel che ci serve, soltanto, 
                  è vivere in modo intelligente, ed essere abbastanza liberi 
                  da potersi permettere di ridere di ogni cosa. Certo, il 2013 
                  di occasioni di risate ne ha concesse ben poche. E a conti fatti, 
                  non è stato diverso dagli anni che lo han preceduto, 
                  se non in peggio. Stesse facce in tv e in Parlamento; solo qualche 
                  defezione a lungo sperata, ma certo non definitiva. Scandali 
                  a bizzeffe, ma nessuno di essi mortale per la carriera politica, 
                  letteraria o artistica di nessuno: non abbiamo visto vittime 
                  illustri di linciaggi pubblici o privati. Abbiamo visto invece 
                  scrittori sopravvivere alla vergogna del plagio e dell'errore 
                  ortografico, critici sopravvivere all'onta di aver recensito 
                  se stessi come scrittori sotto pseudonimo, ministri sopravvivere 
                  al guaio di amicizie sconvenienti ed esodati non sopravvivere 
                  affatto, nonostante non avessero nulla da vergognarsi. 
                  Abbiamo avuto un catalogo di donne uccise senza ragione da far 
                  invidia alla tragedia greca, dove almeno Medea faceva giustizia 
                  per tutte. Abbiamo raccolto cadaveri di migranti dal mare intorno 
                  a Lampedusa, e ci siamo addolorati (senza frutto) solo il tempo 
                  necessario per celebrarne i funerali. Dopo di che tutto è 
                  tornato come prima. Abbiamo ascoltato promesse prive di senso 
                  facendo finta di crederci. Perché? Semplice: perché 
                  tutti abbiamo bisogno almeno di illuderci. Visto che non possiamo 
                  avere giustizia, almeno prendiamoci la speranza. 
                  Noi Guide Apache, essendo coriacee e un po' bastarde, non abbiamo 
                  coltivato speranza alcuna, se non quella di farci ancora qualche 
                  risata, affinando un'elementare nozione di esistenza, che è 
                  quella che segue. 
                  Sappiamo, noi Guide Apache, che nella vita è un po' come 
                  in cucina: il bravo chef, in questi tempi in cui esserlo va 
                  molto di moda, non è chi parte da una ricetta, compra 
                  quel che gli serve e combina gli ingredienti nei modi prescritti. 
                  Il vero artista è chi parte da quel che ha per creare 
                  qualcosa di nuovo e adeguato alle risorse disponibili nel suo 
                  frigo, inventandosi un gusto e un aspetto del tutto nuovi senza 
                  caricare troppo il suo portafoglio (né quello del cliente). 
                  A parte che in questo senso, e solo in questo, noi Guide Apache 
                  siamo cuoche meravigliose, mi colpisce come questo ragionamento 
                  si applichi al qui e ora in questo sconclusionato e compromesso 
                  paese. Vediamola così: non ci vuol molto a capire quel 
                  che abbiamo nel frigo ora. Ancor meno a capire che a spremere 
                  sempre lo stesso limone non si cava più nulla. Sappiamo, 
                  noi Guide Apache, che essere in Italia ora è un po' come 
                  trovarsi sull'isola arida e desolata di San Lorenzo, in quella 
                  meraviglia della narrativa contemporanea che è Ghiaccio-nove, 
                  di Kurt Vonnegut: un dittatore, un demagogo e un santone che 
                  predica una religione immaginaria si contendono il possesso 
                  di un territorio senza ricchezza alcuna, dove una popolazione 
                  sovraffollata, negli intervalli tra un delirio religioso e l'altro, 
                  si industria ammirevolmente a morire di fame. E nel frattempo, 
                  i figli ritardati di uno scienziato pazzo ne combinano di ogni 
                  colore, rimpiazzando la genialità del padre con la sregolatezza 
                  della prole. Finché, appunto, il mondo intero si trasforma 
                  in una distesa di ghiaccio. E mentre il nostro Ismaele vonneguttiano, 
                  che all'inizio di questa specifica storia ci ha chiesto di chiamarlo 
                  Jonah, ci racconta la storia di come il mondo sia andato definitivamente 
                  a gambe all'aria, noi comuni lettori leggiamo e rileggiamo la 
                  vicenda di San Lorenzo e ci rendiamo conto che somiglia tristemente 
                  alla nostra. Con l'aggravante che la nostra non finisce, dato 
                  che il ghiaccio-nove capace di congelare ogni cosa all'istante 
                  è una pietosa invenzione narrativa, dunque inapplicabile 
                  al mondo reale. Perciò, ecco, dobbiamo ammettere che 
                  siamo messi peggio degli abitanti di San Lorenzo. 
                  Che fare? È semplice: le Guide Apache non si arrendono. 
                  Consigliano di fare sempre quel che tentano di insegnare agli 
                  studenti e ai giovani in generale. Non interessano le nozioni, 
                  a meno che non siano uno strumento. Interessa la cultura perché 
                  tiene in azione il cervello. Non è bene ripetere quel 
                  che si è imparato, ma usarlo come olio per far funzionare 
                  gli ingranaggi sul cervello. Perché una testa che non 
                  pensa è già schiava, e un paese che colpisce la 
                  cultura è già una dittatura, per di più 
                  senza la coscienza di esserlo. 
                  Parola di Guida Apache.
                 Nicoletta Vallorani
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