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                 Lei racconta che quella mattina si sentiva 
                  stranamente euforica... Anche a mettercisi dimpegno, non aveva 
                  davvero lombra di unombra di motivo per esserlo. Tra laltro, 
                  come sempre, appena alzata cominciò a giocare dazzardo 
                  con il tempo degli orologi... doveva essere a lavorare presto 
                  e, prima, aveva un sacco di cose da sbrigare. 
                  Passando veloce in bicicletta... la vide... bella... nel suo 
                  rosso vecchio e un po disfatto. Mentre pedalava in fretta seguendo 
                  il ritmo clandestino della musica nellorecchio, pensò 
                  che forse ricorreva qualche anniversario importante che le era 
                  sfuggito... le date, le ore, i minuti... le sfuggivano da una 
                  vita. Forse al circolo, rimasuglio della casa del popolo, stavano 
                  organizzando qualcosa. 
                  Lei racconta che si perse come sempre nei suoi pensieri, arrivò 
                  grondante di sudore al lavoro e scoprì che lappuntamento 
                  era per il pomeriggio... Che fare? Raccogliendo le sue ultime 
                  risorse di energia si risistemò il look interiore, riprese 
                  la bicicletta e giocò a far finta di essere (... sana) 
                  uscita per una rigenerante passeggiata mattutina. Fischiettando, 
                  percorse con una pacatezza nevrotica le alcune centinaia di 
                  metri trafelati di poco prima e, come un richiamo ammiccante, 
                  stanca ironia di una smemoratezza così ovvia da essere 
                  incomprensibile, la rivide. 
                  Lei racconta che, stralunata ed incredula, si accorse che la 
                  rossa, non era altro che lassurda scenografia di un mucchio 
                  di spazzatura. Allora strinse nelle sue mani i freni, scese 
                  dal suo cavallo paziente e complice e cercò un essere 
                  umano che la potesse illuminare su quel teatro così spudoratamente 
                  simbolico e così disarmante nella sua ingenuità 
                  da chiedere vendetta al primo ignorante che sarebbe passato. 
                  Lo trovò, lumano sintende... e al suo sguardo stralunato, 
                  lui rispose che sì certo, quella era proprio spazzatura, 
                  che sì, stavano buttando via tutto...presto anche la 
                  casa sarebbe stata buttata via, che sì, ma sì, 
                  anche quella era parte del mucchio di spazzatura, e... accipicchia... 
                  averlo saputo (ma chi va a pensare che ci sia gente interessata 
                  a certa roba vecchia...), ne avevano già buttate via 
                  di più piccole, uguali sa? solo più piccole... 
                  Ma... scusi... cè scritto comitato di fabbrica delle 
                  reggiane...?! Sì! Proprio così, stiamo smobilitando...di 
                  buono cerano solo un po di bicchieri... quelli a calice sa? 
                  mica quelli belli eh! quelli un po vecchi. Sa ci trasferiamo 
                  nella sede nuova, tre circoli, in unaltra zona... tutta roba 
                  vecchia... di roba vecchia ce nè sempre troppa! 
                  Lei racconta che lui gliela consegnò... ancora non ci 
                  credeva. Tornò a casa, la lavò subito, quasi a 
                  segnare un territorio prima che qualcuno arrivasse a dire che 
                  No... non crederà che il nostro antico partito disperda 
                  i suoi ricordi consegnandoli alla prima sconosciuta che passa, 
                  non diamo mica le perle ai porci, noi! ci teniamo alla nostra 
                  storia, eh sì (dunque aspetti che apro il cassetto delle 
                  parole adatte... ah sì), la nostra memoria è le 
                  radici che ci permettono di volare alto nel cielo dellutopia 
                  politica ( forse ho un tantino esagerato? boh, vediamo che effetto 
                  fa...), è da lì che veniamo, cosa crede? E poi 
                  lei la conosciamo (e anche se non la conoscessimo potremmo presupporlo)... 
                  le sue simpatie libertarie... che razza di faccia tosta la sua, 
                  sempre pronti gli anarchici ad indebolire la verità, 
                  la politica seria, la sana alternativa, il partito del futuro 
                  (nel senso che sarà lunico perchè ci saranno 
                  finiti dentro tutti... Tutti??! Tutti!), cioè insomma, 
                  Noi. Macchè glielhanno data! non dica assurde bugie, 
                  come? la spazzatura... ma per piacere, cosè fantapolitica? 
                  troppa fantasia! secondo lei buttiamo la nostra storia nella 
                  spazzatura? Sempre disfattisti bugiardi e polemici gli anarchici, 
                  sempre a fare il gioco del nemico (scusi quale nemico? forse 
                  voleva dire possibile alleato...) la nostra memoria in balìa 
                  della raccolta urbana dei rifiuti... mi faccia il piacere! Si 
                  è accorta che abbiamo anche governato nel frattempo (ops! 
                  mi è sfuggito... come ho potuto non accorgermi della 
                  differenza? ah... sì! la differenza, adesso ricordo... 
                  una guerra che così non lavrebbe fatta nessuno!), ma 
                  sa che razza di impegno mantenersi saldi al governo? Può 
                  essere che con tutto quello che cè da fare... il nuovo 
                  che avanza... le responsabilità del potere.. .qualche 
                  distrazione ci possa essere stata... ma lei! approfittarne così! 
                  Poteva anche far finta di niente, passarci sopra... di stoffa 
                  rossa ne vendono ancora, poca è vero, ma qualcosina si 
                  trova, si poteva rifare, più bella, più brillante, 
                  più dignitosa... e magari appenderla alla camera del 
                  lavoro... chi vuole che si accorgesse che non era loriginale! 
                  Già questi sentimentalismi... bisogna essere realisti, 
                  cara mia, anzi sa cosa le dico? se la tenga sta bandiera, sa 
                  quante altre dovremo farne, nuove, ogni volta un nome diverso...e 
                  poi anche il colore, oh vedrà...anche il colore... cambiare... 
                  cambiare... chi si ricorderà più?! 
                  Lei racconta che, sentendo quasi di compir sacrilegio di una 
                  storia non sua, ma certa di una sua certezza antica di viscere 
                  e memoria che quel caso non fosse altro che una sensata coincidenza, 
                  decise di darle asilo politico e tra le pieghe e i buchi di 
                  quella stoffa scucita che riemergeva confortata dalle carezze 
                  dellammorbidente, si prese quella storia e si giurò 
                  che le avrebbe fatto compagnia. 
                  (Pare che da quel momento lei abbia deciso di passar spesso 
                  in bicicletta anche davanti a vecchi circoli anarchici...non 
                  si sa mai... con i tempi che corrono, potrebbero esserci altre 
                  clandestine cui offrire asilo politico...). 
                   
                  Questa storia mi è stata narrata dalla stessa protagonista 
                  che esige lanonimato perchè si dichiara allergica a 
                  qualsiasi tipo di domanda, in particolare se posta da funzionari 
                  di partito ed affini. È tutta proprio proprio vera e 
                  questo dimostra che limmaginazione è una bazzecola rispetto 
                  alla realtà e che la fantapolitica non è che unanticipazione 
                  parziale e un po soft di ciò che sicuramente prima o 
                  poi potrebbe avvenire.  
                  
                    Tina Goldman 
                   
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