pedagogia libertaria 
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                Una lavagna piena di proposte 
                  
                di Ginetta Latini 
                     
                  È quella dell'incontro annuale delle scuole democratiche e libertarie d'Europa, che si è svolto quest'estate a Friburgo.  
Ecco il resoconto di una nostra collaboratrice. 
                 
                  
                 
                  This is my head. 
                  I decide what goes into it. Questa è la mia testa. 
                  Io decido che cosa ci va dentro. 
                  Alla Scuola Democratica Kapriole di Friburgo (Germania), dal 
                  28 luglio al 5 agosto si sono incontrate le realtà europee 
                  (e non) che da alcuni anni - molti o in alcuni casi moltissimi 
                  - ribadiscono che bambine bambini ragazze e ragazzi non solo 
                  parlano e agiscono con la loro testa: decidono anche cosa vogliono 
                  metterci dentro, come e quando. Parliamo di educazione e di 
                  scuole democratiche o, come diciamo in Italia, libertarie. Le 
                  esperienze e le sperimentazioni dei vari paesi si sono incrociate 
                  per otto giorni fitti di incontri, laboratori e gruppi di discussione, 
                  con 250 partecipanti provenienti da 29 nazioni: Gran Bretagna, 
                  Irlanda, Spagna, Francia, Italia, Germania, Austria, Polonia, 
                  Ungheria, Olanda, Danimarca, Belgio, Grecia, Romania, Ucraina, 
                  Finlandia... e ancora da Israele e dall'Indonesia; dal Perù 
                  e dal Nepal. Lingua comune l'inglese ma anche quell'intrecciarsi 
                  denso di idiomi raccolti nei tanti momenti informali, preziosi 
                  quanto e più delle proposte organizzate. 
                  Seduti alle panche di legno e ai tavoli sotto l'enorme tendone 
                  destinato alle attività comuni, accoccolati sul bordo 
                  di una sabbiera per bambini grande come un'aula scolastica, 
                  nel giardino della Kapriole si sono sciolti i confini del mondo 
                  in una vivace comunità di ricerca per l'educazione libertaria.
                
 
                   
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 Il cortile della Kapriole e la sabbiera a disposizione dei bambini  | 
                   
                 
                 Questa di Friburgo è stata la quinta Conferenza Internazionale 
                  di EUDEC, acronimo di European Democratic Education Conference 
                  (Conferenza europea dell'educazione democratica): un incontro 
                  per persone coinvolte nelle scuole democratiche (libertarie) 
                  e nei progetti educativi che cercano di promuovere la partecipazione 
                  diretta di studenti, insegnanti, genitori o personale scolastico 
                  in genere alla costruzione di un modello di apprendimento esente 
                  da obblighi e imposizioni. 
                  La conferenza ha avuto sin qui cadenza annuale (Lipsia 2008, 
                  Polonia 2009, Roskilde in Danimarca 2010, Inghilterra 2011) 
                  e mira non solo a sostenere lo scambio di idee tra le scuole 
                  democratiche in Europa ma anche ad offrire ad un pubblico più 
                  vasto di persone interessate l'opportunità di informarsi 
                  in merito a tali progetti. A tale proposito, gli ultimi due 
                  giorni dell'incontro sono state organizzate delle sessioni aperte, 
                  dedicate alla presentazione dell'educazione democratica e delle 
                  sue “buone pratiche” al pubblico interessato, anche 
                  se non direttamente coinvolto in una scuola. Ispiratore di queste 
                  riunioni è l'IDEC, la Conferenza Internazionale di Educazione 
                  Democratica (www.idec2013.org), 
                  che ha avuto luogo ogni anno dal 1993, sempre in una parte diversa 
                  del mondo, ospitata di volta in volta dalle varie scuole democratiche. 
                  I partecipanti a queste riunioni internazionali hanno convenuto 
                  sulla necessità di promuovere riunioni aggiuntive a livello 
                  europeo: cosi è nata l'idea del primo incontro EUDEC 
                  del 2008, ospitato dalla Freie Schule (Libera Scuola) di Lipsia. 
                  Durante l'incontro IDEC del 2005 a Berlino è stata formulata 
                  una definizione esplicativa dei principi comuni ai partecipanti: 
                  “Noi sosteniamo che, in qualsiasi contesto educativo, 
                  i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze abbiano il diritto 
                  di decidere individualmente come, quando, che cosa, dove e con 
                  chi imparare e abbiano il diritto di condividere in modo paritario 
                  le scelte che riguardano i loro ambiti organizzati, in modo 
                  particolare le loro scuole, stabilendo, se ritenuto necessario, 
                  regole e sanzioni”. Passeggiando per i corridoi e gli 
                  spazi della Kapriole e incontrando i ragazzi e gli adulti che 
                  ogni giorno la abitano, abbiamo avuto modo di vedere questo 
                  modello incarnato. Niente aule né banchi come siamo abituati 
                  a conoscerli; nessuna cattedra o simbolo dal significato analogo, 
                  destinato a qualcuno che parla e trasmette conoscenze. 
 
                   
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                    David Gribble, storico fondatore della Sands School, in un gruppo di discussione  | 
                   
                 
                   Parola 
                  d'ordine: scegliere 
                  Ciò che colpisce di più è la presenza 
                  ovunque, dove lo spazio lo consente, di bacheche, lavagne, espositori, 
                  cartelloni: la comunicazione dappertutto. Per lo più 
                  si tratta delle “offerte” di attività proposte 
                  all'interno della scuola dagli adulti, che vengono chiamati 
                  accompagnatori o facilitatori, più che insegnanti. Alle 
                  bacheche vengono affisse le “open schedule” per 
                  proporre un argomento per un corso o un seminario, e vengono 
                  apposti titolo, orario e luogo d'incontro. 
                  Ecco che la parola centrale diventa: “scegliere”. 
                  In questo modo si fa esperienza di cosa significhi poter scegliere 
                  tra diverse lezioni senza obbligo! Questa è la struttura 
                  di una scuola democratica, dove ogni giorno i bambini decidono 
                  cosa e se seguire, dove farlo con chi e quando. Noi partecipanti 
                  alla Conferenza abbiamo fatto la medesima esperienza: le lavagne 
                  si riempivano la mattina di bigliettini con le offerte di gruppi 
                  di discussione: era specificato l'argomento, l'ora e il luogo, 
                  la persona che lo proponeva. Era consultabile in ogni momento 
                  così che chiunque potesse decidere cosa seguire. I temi 
                  proposti e affrontati sono stati di vario genere: la presentazione 
                  delle scuole nel mondo, le modalità di conduzione dell'assemblea; 
                  ricerca, valutazione e incontri con ex studenti di scuole democratiche; 
                  tecniche di insegnamento e un laboratorio di costruzione di 
                  bamboline dell'Ucraina; come muoversi per aprire una scuola 
                  libertaria e come difenderla quando c'è, come ha descritto 
                  Peter Hartkamp dall'Olanda, rappresentando la scuola De Koers 
                  and De Kampanje chiusa dal Ministero dell'Educazione. EUDEC 
                  ha, tra i suoi scopi, la tutela legale delle scuole e dei membri 
                  aderenti. David Gribble, fondatore della Sands School nel Devon 
                  in Inghilterra e autore di numerosi libri, ha offerto gruppi 
                  di discussione molto partecipati sulla scuola autoritaria e 
                  sul “catalogo dei danni”. Ramit Avidan e Meital 
                  Hershkovich, israeliane, hanno raccontato del “fenomeno 
                  educazione democratica” nel loro paese: 30 scuole finanziate 
                  dal Ministero, un Istituto superiore universitario con programmi 
                  accademici di formazione. Il primo incontro IDEC è nato 
                  proprio lì, per impulso di Yakov Hecht, fondatore della 
                  scuola di Hadera e promotore dell'educazione democratica in 
                  Israele e nel mondo.
                 
                   
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                    l tepee della scuola e l'area destinata alle attività conviviali  | 
                   
                 
                 Alla conferenza noi italiani eravamo, dopo i tedeschi, il 
                  gruppo più numeroso: 47 persone rappresentative di realtà 
                  in partenza, di collettivi, o semplicemente di se stessi; segno 
                  di un interesse vivo e del desiderio concreto di avviare esperienze 
                  significative anche in Italia oltre alle due scuole già 
                  esistenti: la Kiskanu di Verona e Saltafossi di Bologna. 
                  Irene Stella e Colin Hirsch erano presenti per la Rete Italiana 
                  per l'Educazione Libertaria. Irene è autrice, insieme 
                  a Francesco Codello, del libro Liberi di imparare, Colin 
                  partecipa e promuove le attività di EUDEC in Italia, 
                  dove si sta considerando per la Rete, visti i simili intenti, 
                  l'opportunità di diventare ufficialmente membro EUDEC. 
                  Arrivederci all'anno prossimo, in Olanda! 
    
                  Ginetta Latini  |