Sète
                  
                  Ero felice e mi riposavo
                    quando uomini cattivi vennero a posare
                    un'ortica bruna sul mio letto
                    il mio piumino di marmo
                    ha fatto da scudo al bruciore
                    ma il geranio impallidì.
                  Sono venuti a posare corone
                    fra il cielo e i miei fili d'erba
                    io sentivo un odore di schiuma
                    quel buon diavolaccio di vento soffiò
                    sulla pietra del mio cuscino
                    per spostare le corolle brune.
                  Il mare se ne restò 
                    impietrito
                    per un istante ho pensato che i gabbiani
                    recitassero la commedia...
                    Erano coglioni muniti d'ortiche
                    ho fatto il morto quando hanno chiesto
                    «chi c'è sotto questo cipresso?»
                  Io sognavo sul mio pedalò
                    dell'autunno, dei cavalli bianchi di Sète
                    delle puttane-marie che ci nascondono...
                    Quando cento sbirri, un vecchio prete
                    e un miliardario tricolorato
                    sono entrati nel cimitero dei poveri.
                  
Le 
                    nuvole del mio tabacco
                    hanno tremato sotto i loro passi
                    carichi di spine e di mazzi di fiori
                    e i miei pacifici baffi
                    hanno risposto ai fiori sporchi
                    la famosa parola di Cambronne.
                  Io mezzo muratore, mezzo italiano
                    legato solo dal meditarreneo
                    fra l'adriatico e la tomba
                    fra Dibango e Léo
                    proprio da loro sbattuto nel lager
                    ed eccoli a dare la caccia alla mia colomba.
                  Tutto felice mi riposavo
                    quando 
                    il mio piumino di marmo
                    ha fatto da scudo al bruciore
                    e un geranio rosso rifiorì.
                  Allain 
                    Leprest