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                  dossier Georges 
                    Brassens 
                  Vivere 
                    per delle idee 
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                  Di 
                    sicuro ci sarà chi storcerà il naso, o peggio, 
                    nel vedere che un numero di una seria rivista anarchica è 
                    dedicato per più di metà a una sola persona, 
                    perdipiù a un cantautore. La rivista è questa 
                    – “A” – e il cantautore (perdipiù 
                    francese) cui dedichiamo pagine e pagine è un anarchico. 
                    O meglio, tale si è definito quando ha accettato di 
                    darsi un'etichetta. E tale è stato per un congruo numero 
                    di anni anche sul piano concreto, militante, lavorando nel 
                    settimanale anarchico francese e continuando – anche 
                    dopo il definitivo abbandono di una qualsiasi dimensione militante 
                    – a mantenere numerosi rapporti con anarchici e a restare 
                    “fedele” (mai termine fu più inappropriato!) 
                    a quel patrimonio di idee strane, dissacranti, fuori-dalla-norma 
                    che chiamiamo anarchismo. 
                    L'idea di questo dossier è venuta a due amici e compagni 
                    scigheriani, che cioè militano nel circolo ARCI “La 
                    Scighera”, nel quartiere periferico della Bovisa, a 
                    Milano. Tra “A” e Scighera c'è stato fin 
                    dalla nascita del circolo, sei anni fa, un feeling particolare 
                    che ha portato (quasi) a una coppia di fatto: una coppia aperta, 
                    anzi apertissima. 
                    Lo scorso autunno/inverno alla Scighera hanno organizzato 
                    una serie di iniziative musicali, spettacolari, culturali, 
                    dedicate a Georges Brassens, nel 30° anniversario della 
                    sua morte (che coincideva con il 90° della sua nascita). 
                    E dai ricchi materiali venuti fuori da quelle partecipatissime 
                    serate, dalle cantate, dai dibattiti, dall'entusiasmo suscitato 
                    e vissuto con tanta gente è venuta fuori l'idea di 
                    questo dossier. A Laila Sage e a Lorenzo Valera il merito 
                    della primogenitura del progetto. 
                    L'abbiamo realizzato insieme, questo dossier, e in tanti ci 
                    hanno dato una mano. Qui ci limitiamo a ringraziarne uno, 
                    quello che per primo ci ha fatto conoscere Brassens, il suo 
                    giudice, le sue idee, il suo graffio, il suo anarchismo. Uno 
                    che si chiamava Fabrizio. 
                    
                     la redazione di “A” 
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