La chiave musicale 
                C'era una volta una nota che si sentiva triste e sola. Aveva 
                  voglia di dare e condividere, e per questo la chiamavano DO. 
                  La nota viveva in un villaggio affacciato sul mare, e un giorno 
                  decise di chiedere consiglio al più anziano dei suoi 
                  abitanti, che viveva talmente in pace con se stesso da chiamarsi 
                  RE.  
                  <Dimmi RE> chiese. <Come faccio ad avere un'amica in 
                  questo luogo così solitario?> 
                  <Ti aiuterò a cercarla> rispose RE. <Ho proprio 
                  voglia di viaggiare un po'> 
                  C'era un'altra nota che viveva lì vicino, ma era difficile 
                  conoscerla perché parlava sempre e solo di sé. 
                  Per questo l'avevano soprannominata MI. 
                  DO e RE si misero dunque in viaggio e arrivarono a casa di MI, 
                  che li accolse con gentilezza senza però mai smettere 
                  di parlare:  
                  <MI è capitato questo... MI è capitato quello... 
                  MI sento felice... MI sento stanca... > 
                  Il RE allora la interruppe: <Senti, volevamo chiederti se 
                  ti va di fare amicizia, e magari cercare altri amici con noi...> 
                  MI rimase per un attimo zitta, poi esclamò: <Ho quello 
                  che ci vuole per me e anche per voi. Un giorno ho dovuto sistemare 
                  il tetto, e - parola mia - non ho mai conosciuto una nota più 
                  operosa di quella che abita lassù in collina. Anche lei 
                  si sente sola, tanto è occupata nei suoi lavoretti. Andiamo 
                  a cercarla insieme. MI farà piacere rivederla> 
                   Quella 
                  nota faceva così tanto che si chiamava FA. E così 
                  andarono in tre a cercarla.  
                  Arrivati in cima alla collina, la videro fuori dalla casa che 
                  stava tagliando la legna mentre fischiettava un motivo fatto 
                  di una sola nota. La sua.  
                  <Ehi> disse FA. <Benvenuti! Qual buon vento vi porta?> 
                  DO, RE e MI intonarono un canto a tre voci e chiesero a FA di 
                  unirsi. Siccome si trattava della nota più laboriosa, 
                  questa propose subito una nuova idea: <Conosco una nota che 
                  risplende di luce: è bella come l'alba, malinconica come 
                  il tramonto. Per questo si chiama SOL. Sarà ben lieta 
                  di fare amicizia con noi> 
                  Ripartirono in quattro e la trovarono proprio in riva al mare, 
                  mentre stava guardando l'orizzonte. SOL fu felice quando le 
                  chiesero di fare amicizia. 
                  <È bello incontrare note diverse e ascoltare nuove 
                  voci. Mi fate giusto pensare a un'amica che non vedo da molto 
                  tempo. Vive in fondo, laggiù oltre la roccia, vedete? 
                  È LA> 
                  <E come si chiama?> chiesero le altre. 
                  <Ve l'ho appena detto> rispose SOL. <Il suo nome è 
                  LA. Andiamo> 
                  Le cinque note s'incamminarono. Presto divennero sei, perché 
                  quando il LA le incontrò, si sentì in buona compagnia 
                  e si unì a loro come una viaggiatrice che, stanca del 
                  solito suono, aveva scelto di scoprirne di nuovi. Mancava però 
                  una nota, osservò il LA, alludendo a un amico sempre 
                  allegro e ben disposto a vivere nuove avventure.  
                  <Non potrà che accettare> spiegò <anche 
                  perché si chiama SI> 
                  E così fu. Il SI disse sì, e indicò LA 
                  per definire una direzione nuova illuminata dal SOL. Il FA fece 
                  strada, e il MI disse al RE: <MI segui?> 
                  <Do la mia casa – disse il DO – così avremo 
                  un posto per suonare la nostra musica> 
                  Come in tutte le case serviva una chiave per entrare. L'ACCORDO 
                  fu immediato. Bastò una chiave di violino, e tutte le 
                  note poterono cantare in armonia. Il loro suono saliva su una 
                  scala che andava oltre il tetto e portava dritto al mondo dei 
                  sogni. 
                  C'era una volta, e ancora c'è. 
Paolo Pasi 
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