| Questo numero. 
                  L’argomento di copertina non è certamente nuovo. 
                  Ce ne siamo occupati spesso negli ultimi tempi e di sicuro vi 
                  ritorneremo anche nel prossimo futuro. Il fatto è che 
                  razzismo, legislazione “eccezionale”, immigrazione, 
                  “carcerizzazione” della vita sociale, ecc. sono 
                  tra i segni di questa epoca non certo entusiasmante. Questo dossier, ma anche l’articolo 
                  di Fabrizio Dentini, si occupa di tematiche analoghe) è 
                  il frutto dell’impegno di alcuni compagni, stimolati e 
                  coordinati dall’infaticabile Maria Matteo. Dopo aver lasciato 
                  dopo molti anni il gravoso impegno di coordinamento della redazione 
                  del settimanale anarchico Umanità Nova (espressione 
                  della Federazione Anarchica Italiana), Maria è impegnata 
                  da mesi – con le compagne e i compagni della Federazione 
                  Anarchica Torinese e nell’ambito di una più generale 
                  mobilitazione antirazzista – in una pratica di iniziative 
                  sia in positivo sia di contrasto ai comportamenti sempre più 
                  repressivi adottati dalle autorità nazionali e locali.
 A lei abbiamo proposto (e lei ha subito accettato) di curare 
                  un dossier che, senza alcuna pretesa esaustiva, analizzasse 
                  alcuni degli aspetti principali di questa stretta securitaria.
 Sul Medio-Oriente avevamo previsto – facili profeti – 
                  l’apertura di un dibattito. La posizione della redazione, 
                  tradizionalmente critica con le posizioni perlopiù acriticamente 
                  filo-palestinesi presenti nella sinistra e anche in ambiti libertari, 
                  e i vari interventi finora pubblicati non potevano non suscitare 
                  repliche e dibattito. Interviente questa volta Claudio 
                  Strambi, Il dibattito prosegue.Un’altra tematica che negli ultimi tempi ha fatto spesso 
                  capolino su queste pagine (in realtà, è da sempre 
                  uno dei nostri cavalli di battaglia) è l’anticlericalismo, 
                  che noi intendiamo innanzitutto come una denuncia delle ingerenze 
                  clericali nella società italiana – la più 
                  sfortunata del mondo, dato il “privilegio” di avere 
                  in casa, praticamente da sempre, le massime autorità 
                  della Chiesa Cattolica, a cominciare dal papa. Cerchiamo di 
                  portare avanti un discorso anticlericale “alto”, 
                  che eviti quelle cadute di tono e di buon gusto che spesso – 
                  in passato – sono sconfinate nel disprezzo totale e senza 
                  eccezioni di tutto quanto attiene alle concezioni religiose.
 I fatti sono fatti, i numeri numeri. E quelli che evidenzia 
                  la nostra vaticanologa (eh sì, anche una rivista anarchica 
                  può averla, come i grandi quotidiani) Francesca 
                  Palazzi Arduini nel suo scritto dimostrano che, aldilà 
                  delle grandi parole, alla Chiesa interessano molto molte cose 
                  biecamente terrene. Non che questa sia una novità, ma 
                  riparlarne non fa male.
 Sempre l’ingerenza clericale è al centro dell’interventodel 
                  Gruppo anarchico “Alfonso Failla” di Palermo-Trapani. 
                  Il “caso Eluana” è l’ultima vicenda 
                  (ultima per ora, fino alla prossima) ad evidenziare la pervasività 
                  e la ferocia dell’attacco vaticano alle libertà 
                  individuali e sociali, in un’ottica di completo asservimento 
                  della società civili ai valori del cattolicesimo militante.
 Un'ultima annotazione. Con questo numero riprende la sua collaborazione 
                  con “A” uno che ne è stato tra i fondatori 
                  nel 1971 e nella redazione per il primo decennio. Dopodiché 
                  ha saltuariamente collaborato, concentrandosi però sulla 
                  responsabilità redazionale di Volontà 
                  prima e di Libertaria dopo. Si tratta di Luciano 
                  Lanza, autore del bel libro “Bombe e segreti” 
                  sulla strage di piazza Fontana e dintorni. Non a caso per questa 
                  sua ripresa di regolare collaborazione ha scelto di recensire 
                  ll recente libro di Adriano Sofri “La notte che Pinelli”. Buona lettura! 
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