Lo straniero domani
                  Non ti vogliono del gregge
dispone certa nuova legge
dello Stato – che c’è di strano? –
che difende a tutto spiano
chi paura più non regge
il confronto fra il nostrano
e il barbaro forano…
                  Sì...lo straniero… il tipo alieno,
  lo zingaro, il rom, il rumeno.
  Quello dei bambini sulla strada
  ché il lavoro non gli aggrada
  e le donne tiene a freno
  per far mostra nel reame
  quanta forza maschia vale.
                  Che non ha fissa dimora,
  né un reddito, un qualcosa,
  per riuscire a dimostrare
  d’esser lui pure normale
  a menar vita assai tignosa,
  fra bollette, tasse e mutui
  per tacer di altri effluvi.
                  Perché la colpa, clandestino,
  di non esser onesto cittadino
  più di ogni vacua lagnanza
è il tuo sorriso di speranza
  in un futuro ormai vicino
  senza questa vita grama
  del presente che non t’ama.
                  Quel futuro che ti arride
  mentre qua tutto stride
  di vecchiume e intemperanza
  perché ormai fredda pietanza
è il benessere di chi vive
il domani come l’attesa
  col carrello della spesa.
                  Jules Èlysard