Potrei cantare anch'io le lodi all'arte postale 
                    in quanto forma veramente libera di comunicazione, di arte. 
                    Ma iniziare quest'intervista è forse più facile 
                    se faccio la parte del diavolo...
                    Perché fate gli artisti postali o gli organizzatori 
                    di mail art? Perché inviate lavori a vostre spese in 
                    giro per il mondo senza poterli vendere, senza che vi vengano 
                    restituiti, senza essere sicuri che vadano in un contesto 
                    appropriato, senza alcun tornaconto concreto (cose che si 
                    dice stiano molto a cuore agli artisti "seri")?
                  Enrico: Divertimento, confronto e soprattutto curiosità: 
                    vediamo cosa succede inviando questo mio lavoro, quali saranno 
                    le conseguenze, quali le reazioni.
                    Tutto il resto diventa relativo.
                    Ruggero: Perché voler trovare a tutti i costi 
                    un senso? La mail art è soprattutto una passione! Il 
                    viaggio di un lavoro di arte postale non finisce mai, non 
                    deve finire. La mail art è trasformazione costante 
                    e vibrante.
                  E come si fa ad iniziare?
                  Enrico: Come iniziare... nel mio caso è avvenuto 
                    circa 15 anni fa, quando ho ricevuto da un amico alcuni indirizzi 
                    di persone, a mia insaputa alcuni mail artisti, che raccoglievano 
                    e collezionavano elaborati e produzioni grafiche di ogni genere. 
                    Quasi per curiosità, mandai alcune foto di miei lavori 
                    a questi nominativi, fra cui il giapponese Ryosuke Cohen con 
                    il suo progetto Brain Cell. Ricevetti in cambio un collage 
                    formato A3 in cui erano stati riprodotti tutti i lavori ricevuti 
                    in un certo periodo, accompagnato da un elenco dei vari partecipanti: 
                    fu così che mi ritrovai in qualche modo inserito in 
                    quella che era la mailing list, il network di Brain Cell al 
                    quale "attingevano" altri mail artisti per entrare 
                    in contatto con persone, gruppi ed associazioni. Iniziai quindi 
                    a ricevere inviti per la partecipazione a progetti di arte 
                    postale provenienti da tutto il mondo e riguardanti le tematiche 
                    ed i soggetti più disparati. Iniziai uno scambio di 
                    lavori ispirati ai vari progetti, con collage, fotocopie, 
                    elaborazioni e video generati al computer. A questo punto 
                    decisi di coniare un nome, una sigla identificativa ed adottare 
                    un proprio stile con tanto di logo, timbro e francobollo.
                  Nella mail art si continua ad inviare con mezzi tradizionali, 
                    più costosi, lenti e impegnativi  come vi ponete 
                    nei confronti delle nuove tecnologie? 
                  Ruggero: Io amo la tecnologia e la utilizzo costantemente 
                    nel mio lavoro: installazioni laser e olografiche, lampade 
                    di wood e neon, fax e copy-art, video, ecc.  ma la tecnologia 
                    deve rappresentare solo il mezzo non lo scopo. È in 
                    atto un fantastico e rapido cambiamento tecnologico ma non 
                    concettuale o spirituale.
                    Il computer e internet ecc. sono anche meno democratiche ed 
                    immediate della mail art poiché la necessaria tecnologia 
                    è spesso troppo costosa oppure fuori portata per le 
                    conoscenze specifiche che richiede. 
                    Queste sono le ragioni per le quali penso che la fitta rete 
                    creata da tutti questi messaggi postali della quasi 
                    obsoleta snail-art (snail = lumaca) sarà sempre viva 
                    e ricca di interventi ed azioni poetici.
                    Enrico: Inoltre, ricorrendo alla posta tradizionale 
                    "fisica e concreta" per inviare i materiali prodotti, 
                    la relativa preparazione e il "confezionamento" 
                    offrono spazio alla fantasia e creatività: buste, imballaggi, 
                    timbri, francobolli ed adesivi diventano così parte 
                    integrante dell'opera stessa. E poi, preferisco pensare ad 
                    un tragitto compiuto realmente passando da un mezzo all'altro, 
                    da una persona all'altra, con i suoi tempi e piuttosto che 
                    ad una sterile ed asettica trasmissione di impulsi alla velocità 
                    della luce, o quasi.
                  
 
                    Maria Mesch
                  
                  
                     
                      |  
                        
                         Enrico 
                          Ciceri ci ha messo a disposizione il suo indirizzario 
                          per poter diffondere in tutto il mondo il progetto di 
                          arte postale in occasione dei 30 anni di A. Per chi 
                          volesse mettersi in contatto con lui: 
                          Enrico Ciceri, Via S.M. Maddalena 64, 22060 Arosio 
                          (Co) 
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                         arte 
                          postale/mail art 
                        Fin 
                          dagli anni '60 la mail art è una forma d'arte 
                          che travalica molte delle ipocrisie insite nell'arte 
                          cosiddetta ufficiale, superando il mondo dei critici, 
                          delle gallerie, del mercato. Nei progetti di arte postale 
                          tecnica e formati sono generalmente liberi, vengono 
                          accettati ed esposti tutti gli elaborati pervenuti e 
                          a tutti i partecipanti viene inviata documentazione: 
                          dal catalogo, alla fotocopia, al CDRom  contenenti 
                          tra l'altro l'indirizzario completo dei partecipanti. 
                          In questo modo a loro volta i partecipanti entrano in 
                          contatto tra loro, e la rete si infittisce, nascono 
                          progetti nuovi, si creano altre reti, altri progetti 
                          per sintonia di attitudine o contenuto. 
                          Il dilagare a livello mondiale di questo fenomeno ha 
                          contraddistinto inoltre una serie di comportamenti peculiari 
                          degli artisti postali: la ritrosia di fronte a certe 
                          macchinazioni (spesso presenti nel mondo dell'arte) 
                          più o meno fraudolente o la non convenzionalità 
                          nell'accettare le regole imposte dall'imperante establishment 
                          socio-culturale: artisti postali dell'Est Europa che 
                          agirono contro il proprio regime totalitario oppure 
                          la lotta politica di alcuni mail artisti latinoamericani 
                          finiti in prigione per le proprie convinzioni. 
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                         Milan 
                          Art Center 
                        Fondato 
                          e diretto dal 1973 da Ruggero Maggi, da sempre svolge 
                          un intenso lavoro di ricerca e promozione artistica 
                          sia in Italia che all'estero, con mostre come "Monumentalmente 
                          vostro Vanni Viviani" (1975), "Italian Report" 
                          (1992/94), "La linea infinita di Piero Manzoni" 
                          (1993), "Caos italiano" (1998), "Mediale 
                          in Erba" (2001). 
                          Nel '79 ha inizio l'archivio in evoluzione "Amazon", 
                          che ad oggi raccoglie lavori di migliaia di artisti 
                          da tutto il mondo relativi all'Amazzonia ed alla natura 
                          e ecologia in generale, esposti in decine di esposizioni 
                          in vari paesi.  
                          Milan Art Center, via Aprica 2, Milano, tel/fax 02 
                          66805939 
                       | 
                    
                  
                  
                   
                  
                     
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                         anche 
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                          la "a" cerchiata 
                          formato: 
                          illimitato 
                          tecnica: 
                          libera 
                          scadenza: 
                          03.09.2001 
                          inviare 
                          a: Editrice A - c.p. 17120 - 20170 Milano - Italy 
                        La 
                          mostra avrà luogo alla cascina autogestita Torchiera 
                          (Milano, piazza Cimitero Maggiore 18) 
                          dal 27 settembre al 7 ottobre 2001. 
                        documentazione 
                          a tutti i partecipanti, 
                          nessun 
                          lavoro sarà restituito 
                        -copiate 
                          e diffondete- 
                          
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