| Uscita appena in tempo per essere distribuita a Genova il 12 
                  marzo scorso, in occasione del maxi-concerto promosso dalla 
                  famiglia e dalla Fondazione De André al teatro Carlo Felice 
                  (2.000 persone in teatro, 30.000 nell'antistante piazza De Ferrari), 
                  Signora Libertà, Signorina Anarchia sta andando bene. 
                  Le prime 2.000 copie sono volate via: 800 nelle librerie, 200 
                  a Marco Pandin responsabile della "Musica per A", le altre mille 
                  subito richieste (e anticipatamente pagate). Ne abbiamo subito 
                  ristampate altre 2.000 (e abbiamo approfittato dell'occasione 
                  per correggere qualche piccola imprecisione). A queste 4.000 
                  copie di Signora Libertà, Signorina Anarchia si potrebbero 
                  poi aggiungere - in un ideale computo "deandresiano" - le 4.200 
                  copie stampate e (anch'esse in breve tempo esaurite) del numero 
                  252 (marzo '99) di "A" - con la copertina ed un dossier interno 
                  su De André.
 Per chi - come noi - opera nel campo dell'editoria alternativa, 
                  fuori dai "canali ufficiali" della pubblicità e della grande 
                  distribuzione, queste "piccole" cifre sono in realtà significative. 
                  Nell'aprile 1973 - tanto per citare il top della nostra hit 
                  parade - il numero 20 di "A" (interamente dedicato all'antifascismo 
                  anarchico) raggiunse la tiratura di 13.000 copie e le ultime 
                  due pagine, dedicate alla vicenda dell'anarchico salernitano 
                  Giovanni Marini, vennero ristampate a parte in un volantone 
                  distribuito in decine di migliaia di copie. Ma erano altri tempi...
 Il successo di questo nostro "special" su Faber (come De André 
                  era chiamato dagli amici) conferma non solo la notorietà del 
                  cantautore scomparso, ma anche (e soprattutto) l'interesse che 
                  suscita il suo rapporto con l'anarchismo. Non solo perchè Fabrizio 
                  si è sempre dichiarato anarchico; non solo perchè di questo 
                  suo anarchismo c'è traccia importante in tante sue interviste 
                  o canzoni. Ma soprattutto perchè l'intera sua opera poetica 
                  si nutre anche dei valori più alti dell'anarchismo - la solidarietà 
                  in particolare verso i reietti di questo pianeta, la ribellione 
                  all'ingiustizia, il rifiuto del conformismo, la tenace volontà 
                  di andare aldilà e contro le convenzioni, la sottolineatura 
                  della libertà e della responsabilità individuale.
 Non c'è omaggio alla moda, in questa nostra iniziativa editoriale. 
                  Nè maldestro tentativo di "cavalcare" la notorietà del personaggio 
                  per fare cassetta.
 Noi siamo davvero convinti - com'è scritto in uno degli interventi 
                  della monografia - che Fabrizio De André sia una delle voci 
                  più incisive ed originali della cultura libertaria in Italia. 
                  Ed è l'attenzione per questa cultura, prima ancora che l'apprezzamento 
                  per l'opera di De André o l'amicizia personale che ha legato 
                  alcuni di noi a Fabrizio (e viceversa), che ci spinge ad impegnarci 
                  sul "fronte De André".
 Questo spiega anche il prezzo decisamente basso (a noi Signora 
                  Libertà, Signorina Anarchia è costato quasi 2.000 lire a 
                  copia, e lo vendiamo - a chi ne ordina almeno 10 copie - a 2.500 
                  lire). L'impegno che mettiamo nella diffusione di questa monografia 
                  è parte del più generale impegno nella diffusione delle idee 
                  e delle pratiche libertarie.
  
 
                   
                    | Signora 
                        Libertà Signorina Anarchia
  contiene 
                        scritti di Paolo Finzi, Alessandro Gennari, Romano Giuffrida 
                        e Bruno Bigoni (lo trovate ripubblicato in questo numero 
                        di "A" a pag. 38), Mauro Macario, Gianna Nannini, Mauro 
                        Pagani, Marco Pandin, Cristina Valenti. C'è poi un'intervista 
                        (poco conosciuta) a Fabrizio realizzata nel '93 da Luciano 
                        Lanza. E molte foto di Reinhold Kohl. Formato rivista (A4), 24 pagine, stampato in bicromia, 
                        costa 5.000 lire. È distribuita nelle librerie dalla Diest 
                        (via Cavalcanti 11, Torino) oppure può essere acquistata 
                        mediante versamento anticipato del relativo importo sul 
                        nostro conto corrente postale. Non effettuiamo spedizioni 
                        in contrassegno. Non inviamo copie in conto-deposito.
 Chi volesse accelerare i tempi, può inviarci - per posta 
                        o per fax - una fotocopia dell'attestazione dell'avvenuto 
                        versamento.
 Per ogni richiesta inferiore alle 10 copie, chiediamo 
                        di aggiungere un piccolo contributo (almeno mille lire) 
                        per le spese di spedizione postale.
 Chi ne richiede almeno 10 copie, non deve niente per le 
                        spese di spedizione postale. E soprattutto paga ogni copia 
                        solo lire 2.500 (invece di 5.000).
 
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