| L'artista Dark o Maver e il 
                  Vaticanodi Maria Mesch
  E se il falso fosse un falso falso? 
                  Cioé se alla fine risultasse vero? Avete mai la sensazione di 
                  essere imbrogliati? Il caso Darko Maver 
 06.02.2000, COMUNICATO DI RIVENDICAZIONELA GRANDE TRUFFA DELL'ARTE
 Avete mai la sensazione di essere imbrogliati?
 Una rivendicazione di Luther Blissett e 0100101110101101.ORG""
 "Il seguente comunicato rivendica e ricostruisce nei dettagli 
                  una beffa ai danni del mondo dell'arte contemporanea, protrattasi 
                  per oltre un anno, nella quale sono caduti quasi tutti i più 
                  grossi papponi della Critica, pseudo-esperti che di persona 
                  o dalle pagine delle loro riviste hanno millantato la conoscenza 
                  di un artista in realtà mai esistito."
 "Dichiaro di aver inventato la vita e le opere dell'artista 
                  serbo Darko Maver, nato a Krupanj nel 1962 e morto nel Carcere 
                  di Podgorica il 13 gennaio 1999."
 "Darko Maver, vero nome di un noto criminologo sloveno, é una 
                  creatura mediatica. Costruito nei dettagli per penetrare le 
                  difese immunitarie del sistema artistico, novello cavallo di 
                  Troia, Darko Maver non ha fallito."
  Il progetto Darko Maver è un'opera collettiva, un'opera che 
                  critica il sistema dell'arte, ne utilizza i meccanismi per renderli 
                  evidenti. Ma è un peccato che l'approccio ingenuo da parte degli 
                  autori stia focalizzando tutta l'attenzione sui riconoscimenti 
                  ufficiali ottenuti da quest'artista inesistente. Il lavoro presentato, 
                  per quanto composto da immagini raccolte un po' dovunque e con 
                  il preciso intento da parte degli autori ad ingannare il pubblico, 
                  è stato capace di trovare riscontro utilizzando al meglio i 
                  parametri di comunicazione dell'arte e facendo leva sull'attualità 
                  della situazione in Ex-Yugoslavia. Da questo punto di vista 
                  è stato comunque in grado di far riflettere.  "Quest'ultimo atto della 'vita' di Maver ha trovato eco 
                  in un lucido e pungente articolo, "Manichini di guerra", apparso 
                  su "Modus Vivendi" (n. 6, luglio/agosto '99) che illustra puntualmente 
                  come Darko Maver, le sue opere e la sua storia, potessero essere 
                  lette come una critica alla realtà mediatica e alla strumentalizzazione 
                  delle immagini delle vittime del conflitto bellico."  Questa capacità di appropriarsi di codici di comunicazione 
                  altrui è evidente anche in un altro progetto di 0100101110101101.org, 
                  meno conosciuto: la pagina www.vaticano.org (mantenuta in rete 
                  da 0100101110101101.org per un anno, fino a quando il server 
                  non ha disdetto il contratto, cedendolo ad un'associazione non 
                  meglio identificata di Roma...) presenta un'ipotetica pagina 
                  del vaticano, con testi/immagini/suoni su sfondo color carta 
                  pergamena. Chi non è stato messo all'erta, o chi ha seguito 
                  la chiesa cattolica solo a distanza impiegherà non poco a rendersi 
                  conto dello scherzo. Ci sono sicuramente parecchi cattolici 
                  che non subito (o mai) si sono accorti di incoerenze rasenti 
                  il cabaret, disponibili nelle principali lingue oltre che in 
                  italiano prendendo i testi per comunicazioni vaticane. "Questo numero di "Tertium Millennium ", che esce stranamente 
                  in coincidenza con il ventesimo anniversario dell'elezione di 
                  Giovanni Paolo II al Pontificato, vuol essere insieme un omaggio 
                  all'ansia del Santo Padre che incredibilmente guida la Chiesa 
                  verso la Porta Santa del 2000 o forse più, e una documentazione 
                  del magistero del Papa sul Giubileo. La parte più significativa 
                  del fascicolo è dunque costituita dalla catechesi cristologica 
                  di Giovanni Paolo II: i testi integrali delle milleseicentoquarantadue 
                  meditazioni che il Papa ha fatto incidere su lastre di granito 
                  per decorare l'interno della sua camera da letto, dedicato all'Anno 
                  di Cristo fra il novembre 1997 e il maggio 1998. Segue poi un'ampia 
                  scelta degli interventi pubblici del Papa sui temi giubilari, 
                  pronunciati negli incontri con il Comitato Centrale, nelle Udienze 
                  ai Vescovi e alle Conferenze episcopali, nei pellegrinaggi apostolici, 
                  negli Angelus e negli incontri con i fedeli di tutte le nazionalità 
                  nelle varie zone ricreative in montagna e al mare. Infine, pubblichiamo 
                  i testi delle preghiere composte da Giovanni Paolo II per i 
                  tre anni di immediata preparazione al Più grande Giubileo del 
                  2000."  
 0100101110101101.org gioca con quest'inerzia ricettiva che 
                  porta persone a considerare informazioni, fatti o cose passivamente 
                  in base alla loro collocazione, al loro contesto, senza applicare 
                  uno spirito critico proprio. Il potenziale di sovversione è 
                  in questo punto, non tanto nella semplice (e scontata) accusa 
                  al sistema dell'arte, che anzi va troppo nella direzione della 
                  critica populista contro la supposta mancanza di serietà della 
                  stessa. Una serietà che rilegherebbe l'arte nuovamente alla 
                  creazione di capolavori generalmente riconoscibili come tali, 
                  con artisti/artigiani impiegati diligentemente nella produzione. 
                  Produzione rigorosamente propria, come se le opere collettive 
                  anonime di Luther Blissett non fossero mai esistite e come se 
                  le intenzioni dell'artista non potessero essere né ironiche 
                  né portatrici di dubbi."La presenza di Maver alla biennale veneziana rappresenta 
                  senz'altro il massimo obbiettivo perseguibile nel lungo processo 
                  dimostrativo della permeabilità di un sistema come quello dell'arte."
 0100101110101101.org sbaglia a confondere il sistema dell'arte 
                  con altri sistemi di potere. Può avere senso cercare di dimostrare 
                  che si possa accedere alle banche dati della NASA, ma non è 
                  tanto il caso dell'arte contemporanea che almeno a parole è 
                  alla ricerca di novità. In fondo proprio Darko Maver dimostra 
                  come chi riesce ad incontrare interesse, a coinvolgere altri 
                  artisti e critici, possa riuscire a dare visibilità al proprio 
                  lavoro senza essere necessariamente legato ad una galleria, 
                  cosa che invece viene spesso portato in accusa ad istituzioni 
                  come la Biennale. È un peccato che letture superficiali abbiano 
                  limitato il tutto alla semplice dimostrazione di supposta incapacità 
                  di esperti senza considerare in alcun modo che proprio questa 
                  dimostrazione dell'evidente apertura del mondo dell'arte ne 
                  qualifica i rappresentanti. Darko Maver ha riconfermato l'esistenza di un luogo di libertà 
                  dove per quanto esistano ingombranti strutture economiche e 
                  di potere è ancora possibile giocare e farsene gioco. E come 
                  dietro ad una risata si possono nascondere angosce profonde, 
                  anche questo gioco può essere serio.
  Maria Mesch
    
                   
                    | Maria Mesch 
                      è un'artista che ha lo studio vicino alla nostra redazione. Per il Bloom di Mezzago (MI) si occupa anche di progetti 
                      internazionali nell'ambito di TransEuropeHalles, network 
                      europeo di centri culturali indipendenti.
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