Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 27 nr. 239
ottobre 1997


Rivista Anarchica Online

Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

&ragni velenosi...

"...Le carovane dei nomadi d'oriente trasportavano kurkuma ed altre spezie, ma con tappeti e tessuti pregiati portavano anche musiche, ricette, riti e costumi ed al loro passaggio contaminavano le tradizioni arcaiche dei popoli che visitavano. Attraverso il mare diverse culture entrarono in contatto arrivando per amore o per forza ad un'inevitabile fusione, non solo musicale. I risultati di questo processo evolutivo sono tuttora molto evidenti, essendo diventati parte integrante delle cosiddette culture tradizionali...".

Mi piace questo album, mi piace davvero. E' un lavoro strano e assai diverso dalle cose che adesso si sentono in giro. E' un lavoro magnetico, attraente: ogni piega delle musiche, ogni ritornello delle canzoni di cui è fatto alimenta la mia curiosità. La sua caratteristica fondamentale è la semplicità: in questo album non sono rivelati i risultati di chissà quali esperimenti elettronici, nè i musicisti dispiegano strumentazioni da fantascienza. Rischio di sprecare ogni respiro, ogni manciata di suoni: cosa succederà adesso? E che cosa accadrà dopo?
L'ho ascoltato un sacco di volte, mai stanco di frugare tra i suoni.
Questo è un posto nuovo dove stare. Roba da non crederci: è appena a due passi da casa, eppure fino a poco fa era un luogo irraggiungibile. E' vicino alle radici, vicino al cuore e alla testa. E' proprio qui, fra me e te.

"...Il percorso rivoluzionario non può che essere frutto di un'evoluzione dove i singoli individui innestano per propria scelta un'insurrezione interiore, seguendo un percorso che trae origine dalla propria etnia e dalla propria cultura, ma anche dall'incontro di queste ultime con altre culture e con idee innovatrici. Tutto ciò mi ha portato a considerare la musica popolare non -come qualcuno vorrebbe- un valore da conservare immutato per salvaguardarne l'identità, ma un cammino perpetuo, un'evoluzione, se pur carica di scontri ed incomprensioni, spesso inconscia ma in continua mutazione, una forma di rivoluzione permanente...".

E' un posto nuovo, dicevo, lontano dai palchi dei megaconcerti da cinquantamilalire e dei megaraduni pubblicizzati alla televisione. Lontano dal clamore delle recensioni della stampa specializzata e del circuito delle fanzines compiacenti e sponsorizzate. Lontano dai negozietti del centro, due-metri-per-due-metri fintopoveri e fornitissimi e carissimi che hanno preso il posto delle bancarelle traballanti dell'estate punk, lontano dalle discoteche allestite come centrisociali e dai centrisociali allestiti come discoteche.
"Kurkuma" dimostra che è possibile, qui, adesso, inventare nuove strade e nuove situazioni: questi compagni ci sono riusciti con pochi mezzi tecnici forse, ma dando prova di grande disponibilità, apertura, senso di collaborazione e di appartenenza. "Kurkuma" è un luogo dalle molte contraddizioni sonore, ed è un bene soprattutto perchè sta a dire a voce alta e senza vergogna che è un lavoro spontaneo e collettivo sul serio, un'idra dalle molte teste e dalle altrettante bocche e voci.

"...Non proponiamo musica popolare nel senso completo del termine, perchè la musica popolare è legata ad un popolo ed è riconosciuta da questo come propria. Semplicemente, si propone musica pensata in maniera popolare, con l'aiuto di melodie e ritmi del passato facenti parte della tradizione contadina, fondendoli e confondendoli tra loro, contaminandoli con sonorità e contenuti che sentiamo nostri perchè li viviamo, suoniamo e ascoltiamo tutti i giorni... Non si tratta dell'opera di un unico autore, se non per quanto riguarda i testi e le scelte di alcune melodie di base, peraltro tradizionali. Dal punto di vista compositivo ogni strumentista o cantante ha contribuito con le proprie idee e la propria esperienza alla stesura dei brani...", scrive Salvatore Corvaio - che dell'intero progetto è l'ideatore ed il riferimento - nelle note introduttive.
A Salvatore e a tutti i compagni direttamente coinvolti nella realizzazione di queste musiche e canzoni -noti e sconosciuti, non importa - va un sincero ringraziamento per aver aperto una finestra luminosa nella mia stanza.
"Kurkuma" non è distribuito commercialmente ed è rintracciabile solo in situazioni autogestite. Se non lo trovate nel vostro giro rivolgetevi al Forte Guercio Occupato, via S. Giovanni Bosco 63, 15100 Alessandria. Alcune copie sono state offerte come sottoscrizione per la nostra rivista: date un'occhiata alla lista di "Musica per A".