Rivista Anarchica Online
Roma-Un altro crimine fascista
a cura della Redazione
Roma, 30 settembre: dalla sezione del MSI della Balduina esce una banda di squadristi che, pistole in
pugno, si mette a sparare contro un gruppo di giovani antifascisti, mobilitati per protestare contro le
continue violenze dei fascisti. Un giovane ventenne, Walter Rossi, militante di Lotta Continua, viene
colpito a morte. Il giorno prima la diciannovenne Elena Paccinelli, 19 anni, era stata ferita da un colpo
di pistola sparato da uno squadrista sportosi da un'auto in corsa.
Un altro crimine fascista, seguito dalla ormai scontata liturgia dei partiti della sinistra riformista: non
accettiamo provocazioni, no alla spirale della violenza, esigiamo l'intervento dello stato, chi risponde alla
violenza dei fascisti è un provocatore, bla bla bla.
Da parte nostra, non c'è molto da dire. Piuttosto, c'è da fare. Alla violenza fascista (come a qualsiasi
violenza di sopraffazione) è nostro diritto/dovere rispondere con la violenza. Nessuna fiducia allo stato,
alle sue istituzioni "democratiche", alle sue forze repressive "antifasciste".
L'unico tranello nel quale i rivoluzionari non devono cadere in questi casi è quello di ritenere il
neofascismo il nostro nemico principale. L'antifascismo è valido solo se inserito nella più generale lotta
contro lo stato.
Di fronte alla violenza e ai crimini fascisti, comunque, non bisogna avere incertezze di sorta: il senso di
giustizia che ci ispira esige una risposta puntuale, che metta gli squadristi sempre più nella condizione
di non nuocere
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