rivista anarchica
anno 45 n. 404
febbraio 2016





L’uomo scaricabile


Numeri. Non c’erano altro che numeri nella sua testa. Vorticavano a mulinello per fi nire nell’imbuto dello stesso pensiero. Era intrappolato in un pantano in discesa che lo stava facendo scivolare sotto il livello dello zero, in un’avvilente forma di esistenza algebrica.
Cinquantatré, come la sua età.
Tre, come gli amici rimasti.
Meno nove, come le amiche perdute negli ultimi anni.
Suonava come una lotteria beffarda: estrazioni sulla ruota del declino. Si sentiva sopraffatto da una sequenza numerica senza speranza, ma fu proprio a una strana combinazione di numeri che dovette la risalita. Stavano scritti nell’inserzione pubblicitaria di un quotidiano: Identità 3.0. Regalati una versione aggiornata di te stesso. Rivolgiti ai nostri rivenditori autorizzati.
Lì per lì fu colto da un accesso di rabbia. Troppo evidente la bugia di chi spacciava per regalo un acquisto che sarebbe stato sicuramente a caro prezzo.
Poi però rifl etté. Il download di se stesso nella versione più aggiornata… Il Marco Toniotti 3.0...
Un uomo scaricabile. Probabilmente un tipo meno stanco e lamentoso. Di lì al più vicino rivenditore il passo fu breve. Ci arrivò quello stesso pomeriggio. Lo accolse un giovane. Colpiva in lui la camicia a scacchi colorati su cui era stampato il logo della catena commerciale.
Sembrava un Arlecchino della promozione costretto a sorridere nonostante la catena.
<Vede> spiegò il commesso <Ogni versione scaricabile ha un prezzo diverso, lei capisce…>
No, non capiva.
<Pensi ai manager, alle donne e agli uomini di successo. Per loro è necessario disporre di aggiornamenti potenti e sofisticati, e più si sale più il costo aumenta… vediamo, mi dia solo un paio di minuti per consultare il suo stato in rete. Iscritto a qualche community o social?>
Purtroppo sì, pensò. Si limitò ad annuire. Avrebbe dovuto essere ansioso di conoscere il suo valore stimato, perfi no felice di pagare un prezzo alto, ma non gliene fregava più un cazzo. Non a quel punto, ormai.
<…ecco signor Torlotti, ci siamo>
<Toniotti>
<Toniotti, certo, mi scusi. Diciamo che nel suo caso possiamo fare 350 euro. Prezzo ivato, s’intende>
Odiava quel gergo da venditore incallito. Ivata o meno, era una somma impegnativa per un indebitato come lui. Ma all’improvviso si ritrovò addosso lo spirito febbrile degli anni migliori, quando una fiammata di entusiasmo bastava a risvegliarlo dal torpore.
<Grazie, ci penso sopra> disse al commesso.
Quello lo ricambiò con lo sguardo seccato di chi conosce a memoria le frasi fatte dei clienti per uscire da un negozio a mani vuote. Invece lui riprese a lavorare con impegno raddoppiato, accumulando ore di straordinario, domeniche e festivi compresi, risparmiando su tutto pur di arrivare a un nuovo appuntamento. Due mesi dopo, si sentì pronto e tornò nello stesso negozio.
<Buongiorno, ero venuto qui un paio di mesi fa e...>
<Ah, certo. Come sta?> chiese il commesso che non ricordava affatto chi avesse di fronte.
<Sono venuto per la mia versione scaricabile…>
<Ah, sì… mi ricorda solo il nome?>
<Toniotti. Marco Toniotti>
<Sì, ora ho presente. Ne è passato di tempo, però…>
<Volevo essere sicuro di una scelta così impegnativa>
<Capisco, certo, ma il fatto è che adesso esiste una sua versione ancora più aggiornata, la 3.3.1, e con un piccolo ritocco sul prezzo precedente, lei potrà avere il meglio di se stesso…. sarebbero 450 euro>
<Ivati o meno?> chiese per prendere tempo.
<Ivati, ivati..>
<Va bene, li ho!> disse con l’urgenza del giocatore che sta gettando le ultime fiche sul tavolo della roulette prima che il croupier dichiari chiuse le puntate. E quando passerà più un treno così? pensò. Era ormai pronto ad abbracciare il futuro. L’attesa forzata lo aveva ripagato con una più potente versione di se stesso: 3.3.1. Faceva pensare alla combinazione di una cassaforte. Dentro che cosa avrebbe trovato?
<Paga in contanti o con carta di credito?> domandò il commesso.
<Bancomat, grazie>
<Fattura o ricevuta?>
<Non so… fattura…>
Non faceva alcuna differenza. Era solo impaziente di cominciare.
<Si accomodi per il trattamento. Ci vorranno solo pochi minuti> spiegò il venditore a suggello dell’acquisto.
Venne portato in uno stanzino privo di fi nestre, umido, poco accogliente. Dovette aspettare venti minuti, ma il trattamento fu questione di poco. Gli spararono un microchip sottocutaneo all’altezza del collo e fu tutto.
Ho lasciato una fortuna in cambio di una minchiata da ciarlatani, pensò all’uscita del negozio in un rigurgito di pessimismo. Ma gli ci volle poco per ricredersi. Qualcosa in lui stava già cambiando. Ad esempio si sentiva pieno di energie, e con il passare delle ore le forze si moltiplicarono. Riacquistò il desiderio di vedere, ritrovando in se stesso un rinnovato interesse per cose che, troppo frettolosamente, aveva accantonato come inutili. I social, per esempio.
Nei giorni seguenti scrisse una quantità impressionante di post, su ogni genere di argomento, facendo incetta di Mi piace. In breve le richieste di amicizia ebbero un’impennata, tanto che poté perfino assaporare il sottile piacere di scartarne una ventina. Arrivò a quota mille, la oltrepassò, si avvicinò al raddoppio.
Finalmente era un uomo digitale compiuto. Ogni momento di ozio era buono per essere riempito con tweet e messaggi. La vita sociale, che si era impoverita fino a relegarlo nel bozzolo domestico, tornò a vibrare come il suo smartphone. Feste, flash mob, convegni e dibattiti. Divenne un seguace della banda larga, cominciò a ragionare per obiettivi, ammirò davanti allo schermo il profilo della sua rinascita: un essere multitasking. Tutto questo in sole due settimane.
Avrei dovuto pensarci prima, pensò, ma in capo ad altre due settimane i dubbi tornarono a galla. Aveva l’impressione che, giorno dopo giorno, il repentino cambiamento si stesse stabilizzando su una nuova routine, una normalità che lo riconsegnava per gradi allo stato di torpore da cui era partito. Le amicizie si rivelavano epidermiche, iniziavano a diradarsi, così come gli appuntamenti imperdibili. La sua ultima conquista lo lasciò senza dare spiegazioni. Rabbia e inquietudine tornarono a impadronirsi di lui. Un uomo scaricabile. Adesso quell’espressione suonava beffarda. Altri numeri si agitarono nella mente a nutrire lo spettro dell’esilio sociale. Che fare?
La risposta arrivò una sera sotto forma di messaggio e gli ricordò che nella vita tutto ha un prezzo.
Esiste una versione più aggiornata di te stesso. Vuoi scaricarla ora?

Paolo Pasi