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                 arte 
                  
                Anarchia Crocevia Ticino 
                  
                a cura di Chiara Besana 
                    
                È un progetto ideato nell'ambito dell'iniziativa «Viavai. Contrabbando culturale Svizzera-Lombardia» promossa dalla Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, ideato dal dicastero Museo e Cultura di Mendrisio: una serie di manifestazioni in diversi ambiti culturali – mostre d'arte, eventi di danza e conferenze, incontri musicali, laboratori e installazioni fotografiche – iniziate lo scorso settembre. Ecco il programma delle iniziative previste da aprile a Mendrisio, Luino e Lecco. 
                
  
                   
                Disegno e dinamite 
                  Le riviste illustrate tra satira e denuncia 
                1 marzo 2015 – 31 maggio 2015 
                  Lecco, Palazzo delle Paure 
                   
                  Il percorso espositivo nella sede di Lecco, curato da Simone 
                  Soldini e Chiara Gatti, con la collaborazione dello studioso 
                  e collezionista francese Michel Dixmier e il direttore di Palazzo 
                  delle Paure Barbara Cattaneo, approfondisce il tema dell'illustrazione 
                  satirica legate alle maggiori riviste anarchiche europee, a 
                  cavallo fra Otto e Novecento. 
                  Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, in tutta 
                  Europa si conobbe infatti una grandiosa fioritura di giornali 
                  e riviste, mezzi di diffusione per eccellenza delle idee anarchiche. 
                  Il disegno di denuncia e l'illustrazione satirica furono una 
                  formidabile arma di lotta nelle mani di grandi artisti come 
                  Daumier, Manet, Vallotton, Luce, Signac, Steinlen, Kupka, Jossot, 
                  Galantara, Masereel, Schrimpf, Scalarini e Grosz che pubblicarono 
                  i loro disegni su testate divenute leggendarie: Les Temps 
                  Nouveaux, l'Assiette au beurre, Le Père Peinard, La Feuille, 
                  L'Asino, Il Pasquino, Mother Earth, Aktion, Simplicissimus. 
                
                   
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                    |   Frantisek Kupka, L'argent, 1902, “L'Assiette  
                  au beurre” n°41, 11 gennaio 1902  | 
                   
                 
                
                  La mostra di Lecco, che affianca il capitolo allestito a Mendrisio, 
                  analizza il tema della rivista satirica e della storia dell'arte 
                  prestata alla critica sociale, allineando una settantina di 
                  esemplari d'epoca, fra testate e tavole originali di autori 
                  votati alla causa. Anticlericalismo, antimilitarismo e anticapitalismo 
                  sono i motori che animano immagini fortemente espressive, pagine 
                  cariche di ironia e disappunto, verso le istituzioni impietose 
                  e i soprusi esercitati a spese dei più deboli. 
                  Un periodo turbolento, di grandi disparità e ingiustizie 
                  sociali, dunque, che la mostra indaga per temi approdando agli 
                  anni della prima Guerra mondiale: giustizia, chiesa, esercito 
                  formano, in questo quadro articolato, quella “triade del 
                  male” contro la quale si scagliò il pensiero di 
                  straordinari artisti engagés. 
                  Gli artisti coinvolti in questo laboratorio di grafica, officina 
                  del pensiero eletto a forma d'arte, maturarono l'idea che la 
                  letteratura e la pittura potessero essere poste al servizio 
                  di una causa rivoluzionaria. Ecco allora il talento dei maggiori 
                  autori del tempo offerto a testate leggendarie, per capolavori 
                  di impaginazione dove il rapporto parole-immagine piega sempre 
                  a favore delle immagini, ampie e colorate, intervallate da pochi 
                  testi sintetici a fronte di messaggi espliciti affidati a fumetti 
                  e scene caustiche che strappano un sorriso e, allo stesso tempo, 
                  strizzano lo stomaco per la durezza dell'accusa, più 
                  potente di un botto di dinamite. 
                
                   
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                    |   Jules Grandjouan, senza titolo, 1906 ca.,  inchiostro di china 
                  su carta, collezione privata, Parigi  | 
                   
                 
                 
                   
                Addio Lugano bella 
                  Anarchia tra storia e arte da Bakunin al Monte Verità, da Courbet ai dada 
                22 marzo 2015 - 5 luglio 2015, 
                  Mendrisio, Museo d'arte Mendrisio 
                  a cura di Simone Soldini 
                  comitato scientifico: Aurora Scotti, Chiara Gatti, Gianluigi 
                  Bellei, Maurizio Antonioli, Maurizio Binaghi, Simone Soldini 
                   
                  Il percorso espositivo nella sede di Mendrisio prende avvio 
                  dal fitto intreccio di fatti e personaggi che diede vita nel 
                  Ticino di fine Ottocento e inizio Novecento a un importante 
                  capitolo della storia dell'anarchismo, e si articolerà 
                  in ben tredici sezioni: i simboli dell'anarchia, la Comune parigina, 
                  città e campagna, lavoro e miseria, la figura emblematica 
                  del vagabondo, sciopero rivolta e repressione, la lotta contro 
                  i poteri, satira e denuncia, il sogno di una nuova società, 
                  giusta e armoniosa. 
                
                   
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                    |   Félix Vallotton, L'anarchiste, 1892, xilografia 
                  Musée cantonal des Beaux-Arts, Losanna  | 
                   
                 
                
                  La mostra sarà racchiusa temporalmente tra gli ultimi 
                  trent'anni dell'Ottocento e il primo ventennio del Novecento, 
                  ovvero gli estremi cronologici della ricca vicenda ticinese: 
                  dal soggiorno di Bakunin a Locarno e Lugano (negli anni settanta 
                  dell'Ottocento) all'insediamento della Comunità naturista 
                  del Monte Verità nei primi anni del secolo, non dimenticando 
                  la continua presenza nel Ticino di grandi personalità 
                  dell'Anarchia, come Elisée Reclus, Carlo Cafiero, Andrea 
                  Costa, Errico Malatesta, Pietro Gori, Luigi Fabbri, Eric Mühsam, 
                  Raphael Friedeberg, Max Nettlau... 
                  Una serie di capolavori dell'arte, fra verismo e avanguardie 
                  storiche, accompagnerà il visitatore attraverso i temi 
                  scelti. Un centinaio le opere esposte – fra dipinti, sculture 
                  e grafiche - provenienti da istituti e collezionisti italiani, 
                  svizzeri e francesi. Fra i masterpiece: il Ritratto di Proudhon 
                  di Gustave Courbet del Musée d'Orsay di Parigi, Nocturne 
                  aux cyprès di Henri-Edmond Cross dal Petit Palais 
                  di Ginevra, i grandi studi preparatori di Giuseppe Pellizza 
                  da Volpedo per il Quarto Stato, il capolavoro di Angelo Morbelli, 
                  Per 80 centesimi!, dal Museo Borgogna di Vercelli, il 
                  celebre Bagno Penale a Portoferraio di Telemaco Signorini, 
                  dalle raccolte di Palazzo Pitti a Firenze. 
                  Il Museo d'arte Mendrisio ospiterà inoltre, a partire 
                  dall'11 aprile, l'installazione dell'artista visiva Ilaria Turba 
                  A come anarchia: un kit portatile di oggetti e immagini 
                  per raccontare l'anarchia dal punto di vista dei giovani che 
                  vivono nel territorio, risultato del laboratorio condotto dall'artista 
                  al Centro Giovani di Mendrisio. 
                
                   
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                    |   Félix Vallotton, La Manifestation, 1893, 
                  Musée cantonal des Beaux-Arts Lausanne  | 
                   
                 
                 
                   
                Gesti esplosi 
                  All'origine della performance 
                a cura di Tiziana Conte e Nunzia Tirelli 
 
16 aprile 2015, Mendrisio, ex-Filanda, ore 20.30 
17 aprile 2015, Luino, Centro Culturale Frontiera, ore 20.30 
 
Con questo appuntamento si intende declinare storicamente i fermenti che nei primi anni del ‘900 hanno profondamente segnato la storia della danza, una disciplina artistica che, anche in Ticino, più precisamente ad Ascona e al Monte Verità, ha vissuto un momento rivoluzionario, accogliendo alcune personalità che hanno marcato in modo radicale il linguaggio della danza e più in generale quello corporeo, come Rudolf Laban, Hugo Ball, Mary Wigman e altri. Attraverso la proiezione di documenti filmici, incontri con personalità interdisciplinari e momenti performativi, si vuole stimolare una riflessione sull'eredità di quest'esperienza, sul significato che ancora oggi possono avere le loro proposte artistiche e culturali, per immaginare visioni future. 
Tiziana Conte: operatrice e giornalista culturale, collabora con diverse testate, in particolare con la RSI-Rete2, e con istituzioni culturali cantonali e nazionali, tra le quali Reso-rete danza e il Museo Vincenzo Vela. Dal 2012 è membro della Giuria per i Premi Federali per la danza. Dal 2002 al 2010 ha curato la direzione artistica del Festival “Chiassodanza”, promosso e organizzato dal Comune di Chiasso, istituzione per la quale ha lavorato come responsabile dell'Ufficio cultura. 
Nunzia Tirelli: danzatrice, danzaterapeuta, analista del movimento, coreologa e formatrice, membro dell'International Dance Council (CID) riconosciuto dall'UNESCO. 
Nel 2013 ha ottenuto lo “Special Diploma in Choreological Studies” presso il Trinity Laban Conservatorio di Musica e Danza di Londra. Ha organizzato e promosso il primo evento LABAN al Monte Verità. Nel 2014 l'Ufficio Federale della Cultura assegna al progetto da lei presentato “The Dancing Drumstick e Ishtar's Journey into Hades” uno dei premi per il patrimonio della danza in Svizzera. 
                
                   
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                    |   Lecco, Palazzo delle Paure - La mostra Disegno e dinamite 
                  aperta fino a fine maggio  | 
                   
                 
                 
                   
                Gli annunci pubblicitari 
                  di Dieter Roth 
                22 aprile – 4 luglio 2015 Mendrisio, Casa Croci 
 
Dieter Roth è stato tra i grandi protagonisti dell'arte contemporanea, dal dopoguerra fino ai primi anni '80. Il suo concetto d'arte mirava non tanto al risultato estetico, ma al processo creativo in sé, al crearsi e disgregarsi dell'opera. Individualista e utopista, è stato sovvertitore radicale del sistema dell'arte e della figura dell'artista. Grafico, pittore, poeta, artista multimediale: tutta la sua arte è basata sulla contaminazione, segnata dalla necessità di ripetizione, alienazione, accumulazione e caos. Nel suo percorso hanno preso corpo vari progetti protrattisi nel tempo, come la serie di annunci pubblicitari per la “Luzerner Anzeiger” pianificata con l'aiuto dell'amica Erica Ebinger. Inserti talmente astratti, poetici, in così netto contrasto con l'abituale pubblicità, da provocare la reazione allarmata del giornale, che dopo alcuni mesi li bandirà dalle proprie pagine. 
                
                   
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                    |   Prigione di Lugano (Svizzera), 1895 - Gli anarchici Pietro 
                  Gori, Ettore Croce, Giovanni Borghetti ed Eduardo Milano prima di essere espulsi dal paese  | 
                   
                 
                 
                   
                Ludwig van Beethoven 
                  un rivoluzionario? 
                Sonata n. 8 op. 13 in do minore “Pathétique” 
                  Sonata n. 32 op. 111 in do minore 
                  Giovanni Doria Miglietta, pianoforte 
                  10 maggio 2015, Mendrisio 
                  Sala Musica nel Mendrisiotto, ore 10.30 
                   
                  La libertà prima di tutto, si potrebbe dire di Beethoven. 
                  Libertà dell'umano, celebrata nello slancio mistico, 
                  religioso e fraterno della Nona Sinfonia, e libertà che 
                  trova spazio nel gioioso coro dei prigionieri alla fine del 
                  primo atto del Fidelio. Ma anche la musica strumentale 
                  fu per Beethoven un ambito privilegiato per l'esercizio della 
                  libertà di andare oltre le consuetudini, che pure conosceva 
                  benissimo. Il genio di Bonn diede uno dei primi strappi nella 
                  tredicesima Sonata per pianoforte, la Patetica e uno degli ultimi 
                  nella Sonata op. 111, l'ultima delle 32 scritte per pianoforte 
                  solo, tanto avanguardistica da essere giudicata incomprensibile 
                  e ineseguibile dai suoi contemporanei. 
                  Giovanni Doria Miglietta: inizia lo studio del pianoforte con 
                  il padre e successivamente si diploma al Conservatorio di Genova 
                  sotto la guida di Lidia Baldecchi Arcuri. Consegue la laurea 
                  di secondo livello ad indirizzo concertistico presso il Conservatorio 
                  G. Verdi di Torino. Ha tenuto concerti per prestigiosi festival. 
                  Sta incidendo per l'etichetta londinese Piano Classics l'integrale 
                  delle trascrizioni e composizioni per pianoforte solo del grande 
                  pianista americano Earl Wild. 
                 a cura di Chiara Besana 
                  
                
                   
                    Italia 
                        Centro Culturale Frontiera, via Turati 110/1, Luino, c/o 
                        I.M.F srl 
                        Palazzo delle Paure, piazza XX Settembre 22, Lecco 
                         
                        Svizzera 
                        Museo d'arte Mendrisio, Piazza San Giovanni, Mendrisio 
                        Sala Musica nel Mendrisiotto, Piazza San Giovanni, Mendrisio 
                        Centro Giovani Mendrisio, via Stefano Franscini 1, Mendrisio 
                        Ex-Filanda Mendrisio, Largo Mario Soldini, Mendrisio 
                        Casa Croci, Via Municipio, Mendrisio 
                         
                        Per info: 
                        http://www.viavai-cultura.net/progetto/7/Anarchia-Crocevia-Ticino  | 
                   
                 
                
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