Appuntamenti 
                 
                 Castel Bolognese. Sono riprese le pubbliche conversazioni 
                  proposte e organizzate dalla Biblioteca Libertaria "Armando 
                  Borghi" di Castel Bolognese (Ra). Dopo le relazioni introduttive 
                  di Andrea Papi e Luciano Nicolini, di circa 30 minuti, segue 
                  il dibattito con i presenti. Le date e i temi degli ultimi due 
                  incontri del nuovo ciclo autunnale (tutti di sabato, ore 16.30) 
                  sono: 8 novembre: "I libertari, la sanità 
                  e la previdenza" e 6 dicembre: "I libertari, 
                  la giustizia e la sua amministrazione". Le conversazioni 
                  avranno luogo presso i locali della Biblioteca Borghi, in via 
                  Emilia 93/95 (saletta a piano terra, con ingresso diretto dal 
                  portico). 
                  Per contatti: 
                  biblioteca.borghi@racine.ra.it 
                   
                   
                  Modena. Conferenze/incontri alla Libera Officina. Sabato 
                  8 novembre, ore 17.30 chiacchierata con Paolo Finzi, redattore 
                  di "A" Rivista Anarchica di Milano, "Con lo sguardo 
                  rivolto all'aurora, le ragioni dell'anarchismo (da Malatesta 
                  a internet)", a seguire cena e serata reggae. A dicembre 
                  sono previste una presentazione/discussione sulla Comune Salentina 
                  Urupia con Agostino Manni ed una conferenza anticlericale con 
                  Pippo Gurrieri di Ragusa. 
                  Per contatti: 
                  Libera Officina 
                  via del Tirassegno 7, Modena 
                  libera.mo@libero.it 
                  - http://www.libera-unidea.org/home.htm 
                
  
                 Avvisi 
                 
                Spezzano Albanese.Continua la campagna di sottoscrizione 
                  "Recupero Spese Legali Pro Vincenzo" in favore del 
                  compagno Vincenzo Giordano della Federazione Anarchica "Spixana" 
                  di Spezzano Albanese; a causa di una sentenza "politica", 
                  Vincenzo è stato costretto a pagare dalla Corte d'Appello 
                  di Catanzaro un "risarcimento per danni morali" costatogli 
                  oltre e 10.000,00 ("A" 383, pag. 53). 
                  ccp 69 94 20 50  
                  intestato a Vincenzo Giordano, via Piave 2, 87040 
                  San Lorenzo del Vallo (Cs), causale “recupero spese  
                  legali pro-Vincenzo".  
                  Per ulteriori informazioni: 
                  Federazione Anarchica  Spixana (aderente alla Fai), 
                   
                  via U. Boccioni 13,  87019 Spezzano Albanese (Cs). 
                   
                  Volontà. Presso il sito della Fondazione Alfred 
                  Lewin www.bibliotecaginobianco.it, 
                  è disponibile in digitale la collezione della rivista 
                  anarchica Volontà (221 numeri dal 1947 al 1967). 
                  Per contatti: 
                  Giuseppe Galzerano 
                  tel. 0974.62028 
                    
                  Musica. Volevamo uccidere il re (2012, In the 
                  bottle records) è il secondo album dei Cranchi, band 
                  padana formata da Massimiliano Cranchi, (voce e chitarra acustica), 
                  Simone Castaldelli (basso e cori), Marco Degli Esposti (chitarra 
                  elettrica, fisarmonica, pianoforte e banjo) e Federico Maio 
                  (batteria, percussioni e cori). Registrato a due anni di distanza 
                  da Caramelle Cinesi (2011), Volevamo uccidere il re 
                  mantiene l'impronta folk rock, malinconica e con radici un po' 
                  americane e un po' italiane, del loro primo lavoro, ma si discosta 
                  per i temi trattati. Con Cecilia, la prima di otto tracce, 
                  il gruppo intreccia un filo che unisce il nuovo album al precedente, 
                  ma che allo stesso tempo gli permette di congedarsi da quest'ultimo. 
                  La prima canzone è una ripresa del discorso introspettivo 
                  presente in Caramelle Cinesi. Come a non voler lasciare 
                  niente in sospeso, con la prima traccia si chiude un cerchio, 
                  fatto di sentimenti privati e personali.  
                  A partire dal secondo brano, i Cranchi intraprendono un viaggio 
                  nuovo in cui si raccontano storie di personaggi alla ricerca 
                  della libertà. La primavera di Neda è dedicata 
                  alla ragazza, Neda Salehi Agha-Soltan, uccisa nel 2009 durante 
                  le proteste accesesi in Iran. Giovanni Passannante è 
                  il protagonista del brano Il cuoco anarchico, il cui 
                  ritornello "Morte al re, viva la repubblica universale!'' 
                  riporta puntualmente quanto Passannante gridò durante 
                  il tentativo di ferire a morte Umberto I. L'emozionante brano 
                  Gaetano ci racconta la storia dell'anarchico Bresci e 
                  della fine a cui andò incontro "vendicando" 
                  le vittime di Milano. Giuseppe Musolino viene raccontato ne 
                  Il brigante Robin Hood e, dopo Maddalena e Ho 
                  lasciato il tuo amore, il discorso si chiude con la canzone 
                  Anni di piombo: "Volevamo uccidere il re 
                  perché capissero che era solo il primo / volevamo combattere 
                  un concetto per vedere se moriva come un contadino''. Un re 
                  che, per i Cranchi, non è persona fisica ma un'idea, 
                  un dogma statico, un pensiero unico che va combattuto. Anche 
                  con le parole e con la musica. 
                   
                  Solidarietà. La CUB Trasporti Sicilia lancia una 
                  sottoscrizione nazionale per le famiglie dei tre ferrovieri 
                  deceduti nel tragico incidente di Butera, sulla linea Gela-Licata, 
                  lo scorso 17 luglio. 
                  ccp10167971 intestato a Giuseppe Gurrieri - Ragusa, causale 
                  "per i ferrovieri  morti a Butera". 
                   
                  Prigionieri di guerra. Santa Maria la Longa, 16 luglio 
                  1917: ventotto soldati italiani vengono fucilati all'alba. È 
                  la pratica della decimazione, uno ogni dieci, estratti a sorte 
                  per dare l'esempio. Torniamo indietro di qualche giorno. 
                  Alla brigata Catanzaro arriva l'ordine di partire. Ma i soldati 
                  avevano avuto la promessa di qualche giorno di riposo. Si ribellano, 
                  anche perché è l'ennesimo inganno. 
                  Loro sono combattenti eroici, celebrati. E carichi di medaglie. 
                  Ma al primo reclamo diventano tutti facinorosi, pericolosi. 
                  Ufficialmente si parla di 28 ''passati per le armi'' 
                  e di 123 arrestati ma… all'appello mancano 80 persone. 
                  Dove son finite? 
                  Neppure i nomi dei 28 "decimati" sono sicuri perché, 
                  da decine e decine di anni, ''la documentazione risulta 
                  al momento irreperibile''. IrreperibileÅc strano 
                  vero? Tutto questo è stato recuperato alla memoria grazie 
                  alle ricerche di alcuni storici che Gianluca Costantini e Elettra 
                  Stamboulis hanno trasformato in un fumetto, uscito nel 2009. 
                  ''Creative Commons'' ha la licenza e dunque 
                  potete scaricarlo dalla rete, digitando Officina macello. 
                  Bisogna leggere la tragedia della brigata Catanzaro, una fra 
                  le tante, senza dimenticare che a comandare l'esercito è 
                  Luigi Cadorna. L'unico in Europa a praticare sistematicamente 
                  la decimazione, procedura non prevista dal diritto militare 
                  italiano. Ed è da qui, dalle infamie di Cadorna, che 
                  partono le storie raccolte in Ancora prigionieri di guerra: 
                  una lettura scenica a due voci di Daniele Barbieri e Francesca 
                  Negretti (della durata di circa 70 minuti) con immagini e suoni 
                  montati dal centro sociale ''Brigata 36'' di 
                  Imola. 
                  Si muove in cerca delle verità che scompaiono nelle commemorazioni 
                  di comodo: dai massacri alle rivolte, dai pescecani che si arricchivano 
                  alle "tregue spontanee", dalle pratiche di "decimazione" 
                  agli stupri di massa. Quante bugie ci dicono – ancora 
                  100 anni dopo – sul macello che fu chiamato prima guerra 
                  mondiale. Lo spettacolo è un esercizio di memoria 
                  contro il militarismo e i nazionalismi che, come avvoltoi, si 
                  riaffacciano ai giorni nostri. 
                  Per contatti: 
                  Daniele Barbieri 
                  pkdick@fastmail.it 
                   
                  Gaetano Bresci. Esistono tre tipi di fame. La fame dello 
                  stomaco, che cerca disperatamente di saziarsi; la fame di potere, 
                  che abusa i confini e le persone, pur di crescere; e la fame 
                  di giustizia che lotta per un mondo migliore. A volte queste 
                  si mischiano nei corpi delle persone. Attraverso la voce dei 
                  tre tipi di fame, si narra la storia di Gaetano Bresci, l'anarchico 
                  che venne dall'America per assassinare il re d'Italia 
                  Umberto I, colpevole di aver prima ordinato, e poi premiato, 
                  il bombardamento sulla folla che chiedeva il pane, a Milano, 
                  nel 1898. Accompagnato dal musicista Andrea Laino, Davide Dal 
                  Pra attraverso impersonificazioni di personaggi e apparizioni 
                  di marionette, vi racconterà un pezzo di storia d'Italia 
                  spesso dimenticato. La storia di un uomo solo, che uccise un 
                  re. Ho ucciso un principio è una storia di povertà 
                  e migrazione, potere e giustizia, anarchia e vendetta. Una storia 
                  lontana, che ci sembra quasi vera. 
                  Per contatti: 
                  davide.dalpra@gmail.com 
                  - dadara1981@libero.it 
                   
                   
                   
                 Editoria 
                 
                Antipodi. È uscito il n° 0 di "Agli 
                  antipodi", pagine contro il potere". Scriviamo "Agli 
                  Antipodi" perché ciò che desideriamo è 
                  irrimediabilmente distante e contrapposto rispetto alla logica 
                  dominante. L'esistenza oggi è una sorta di labirinto 
                  in cui la forte spinta alla competizione, al profitto, all'affermazione 
                  vuota di un ruolo porta all'insoddisfazione e alla frustrazione. 
                  In questo continuo affannarsi a raggiungere un'inclusione 
                  nella società ci sentiamo esclusi a priori perché 
                  le regole di questo gioco non ci appartengono, dalle fondamenta. 
                  L'intenzione di queste pagine è di ragionare, interrogarsi, 
                  confrontarsi sulla base di un'altra concezione della vita e 
                  dello stare insieme. 
                  Per contatti: 
                  agliantipodi@canaglie.net 
                  - e.malatesta@inwind.it 
                    
                  Sullo scorso numero (''A''392 ottobre) abbiamo 
                  pubblicato un comunicato inerente all'uscita del libro di 
                  Angelo Gaccione dimenticando di segnalare il nome dell'autore. 
                  Ce ne scusiamo con lui e con i lettori. 
                    
                  Anarchismo. È uscito per Elèuthera Elogio 
                  dell'anarchismo. Saggi sulla disobbedienza, l'insubordinazione 
                  e l'autonomia di James C. Scott (pp. 176, € 14,00). 
                  Nelle sue opere Scott ha sempre guardato alla complessità 
                  sociale evitando di ricorrere allo sguardo istituzionale e alla 
                  sua ottica unidirezionale. Qui si spinge fino a proporre un 
                  radicale capovolgimento di prospettiva, adottando lo sguardo 
                  obliquo proprio dell'anarchismo che, partendo dal basso e non 
                  dall'alto, offre prospettive del tutto invisibili da qualsiasi 
                  altro punto di osservazione. Ed è da questa peculiare 
                  angolazione che Scott inizia a descrivere le dinamiche sociali 
                  che attraversano la società al di fuori degli ambiti 
                  istituzionali, spaziando dalla vita quotidiana alle interazioni 
                  politiche, anche quelle più turbolente. Si va così 
                  definendo una sensibilità libertaria che celebra il sapere 
                  locale, il senso comune, la creatività della gente qualunque: 
                  una sorta di manuale dell'anarchismo pratico capace di mettere 
                  sotto scacco la prevalente visione gerarchica e istituzionalizzata 
                  della vita sociale. 
                  Per contatti: 
                  elèuthera 
                  via rovetta 27 – 20127 milano 
                  tel. 0226143950 
                  fax 022846923 
                  eleuthera@eleuthera.it 
				   
				  
                 
                   
                    Bollettino 
                        dell'Archivio Pinelli / n. 43 
                         
                        È uscito il Bollettino n. 43 dell'Archivio G. Pinelli, 
                        di cui segnaliamo qui di seguito l'Indice. In questo numero 
                        un dossier speciale, a cura di Michele Abbiati e Davide 
                        Bernardini, sulla fine più che sospetta di uno 
                        dei due soldati morti durante l'eccidio di Milano del 
                        maggio 1898. Ucciso accidentalmente da un comignolo (come 
                        dice la versione ufficiale) o ucciso da un ufficiale che 
                        gli ha sparato perché si era rifiutato di sparare 
                        sulla folla (come dice la voce popolare)? La risposta 
                        nel dossier. 
                         
                         Cose 
                        nostre 
                        Tu sei maledetta! Uomini e donne contro la guerra: Italia, 
                        1914-1918 
                        • Il programma 
                        • La grafica 
                        • La rassegna 
                        • La mostra 
                        • Il concerto 
                        • RebAl: la rete delle biblioteche e archivi anarchici 
                        e libertari 
                        di Abi 
                        • Ricordo di Paolo Soldati 
                        di Rossella Di Leo 
                         
                        Tesi e ricerche 
                        • Il pensiero politico di Emma Goldman 
                        di Carlotta Pedrazzini 
                         
                        Memoria storica 
                        • Tra le pieghe degli eventi: la vicenda del soldato 
                        Tomasetti nel '98 milanese 
                        di Michele Abbiati e Davide Bernardini 
                        • I nomi dimenticati 
                        • Il Manifesto del Melbourne Anarchist Club (1886) 
                         
                        Informazioni editoriali 
                        • “Freedom“, 1886-2014: un necrologio 
                        di David Goodway 
                        • L'influenza anarchica nella letteratura cilena 
                        di Sebastián Allende 
                        • L'anarchia in libreria e non solo... 
                        di Lorenzo Pezzica 
                         
                        In archivio 
                        • Sui gruppi di affinità 
                        di Louis Mercier Vega 
                        • Il documento programmatico dei GAF 
                         
                        Anarchivi 
                        • Il dizionario biografico degli anarchici francofoni 
                        di Marianne Enckell 
                        • Circolo Carlo Vanza: nuova sede 
                        di Gianpiero e Peter 
                         
                        Cover story 
                        • Pietro Puccio 
                        di Gaia Raimondi.  | 
                   
                  
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