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               lettere 
                    
                 
                   Sessualità 
                  e potere: emancipazione nella circolarità 
                   
                  L'attuale presente storico pone, nelle sue multiformi reti d'esistenza, 
                  l'esigenza di deteriorare positivamente, in senso critico, un 
                  rapporto consolidato tra l'esperienza del corpo e la sua astrazione 
                  concettuale. Siffatto legame si determina come reciproca esclusione, 
                  simultaneo disinnesco del polo concetto (ampliato in teoria, 
                  astrazione, pensiero) e del polo carne (materialità umana); 
                  parlo di esclusione e disinnesco non come semplici epiteti di 
                  privazione, ma raffinati ad inglobamento da parte di quella 
                  che negli anni '70 Foucault designava “società 
                  di controllo”. 
                  Ogni atto pensante riguardante la carne non si esaurisce mai 
                  nel suo desiderio oggettuale, giacché così avremmo 
                  una unidimensionalità dell'individuo umano, ma rimanda 
                  ad una costante aspirazione emotivo-intellettuale verso la sua 
                  realizzazione prospettica; in questa frattura si inserisce il 
                  dispositivo di esclusione-disinnesco tipico del meccanismo odierno 
                  di potere sulla corporeità. (...) 
                  Entrando nel dettaglio, una visione superficiale ci costringerebbe 
                  a porre una domanda: perche si parla di un controllo oppressivo 
                  sulla sessualità quando, al contrario, i costumi appaiono 
                  al limite del libertino se non oltre? 
                  Va precisato che non siamo più in una società 
                  apertamente autoritaria, ma in una struttura sociale che maschera 
                  il monopolio e la pianificazione sull'umano grazie ad un'articolazione 
                  ben definita di concessioni. Il cittadino perfettamente etico 
                  ed inserito nella programmazione sociale, di solito, si indigna 
                  della leggerezza dei costumi sessuali concependoli come trasgressivi; 
                  ma è in un'ottica simile che si realizza il controllo 
                  poiché la trasgressione è prevista a priori dalle 
                  norme vigenti. 
                  La trasgressione non va più oltre, non eccede ma, inversamente, 
                  si è adagiata a positività, si è fatta 
                  conformista. A ciò mirava il potere, ovvero ad un'assimilazione 
                  come diversità. Per questo Foucault criticava aspramente 
                  l'inevitabilità della suddivisione tra normalità 
                  e diversità nella misura in cui concetto e carne hanno 
                  subito una reificazione a componenti “da tollerare”, 
                  perdendo in tal modo il punto potenzialmente rivoluzionario 
                  ed utopistico dell'eccedenza, del nomadismo del desiderio (si 
                  ricordi Deleuze-Guattari) (...) 
                   
                  La società disciplinare (ancora Foucault) non può 
                  concepire mai carne e concetto come sapere, ma sempre come irregimentazione 
                  della voglia. Altro aspetto docile all'integrazione sociale 
                  è una concessione piacevole affiancata ad una concezione 
                  teleologica della sessualità; la prima si determina come 
                  fuoriprevisto (soprattutto nei giovani), la seconda come 
                  lato pastorale-evangelico della società, atta al “qualcosa” 
                  procreativo, definito per la morale di superficie come “vita”. 
                  La disdetta critica che deve investire queste istanze repressive 
                  fa perno sull'evento circolare della dimensione corporeo-emotivo-concettuale 
                  del sesso; essa non può rinunciare alla sua differenza, 
                  alla sua non come definitività finalistica, per 
                  consentire il passaggio, davvero umano, dal piacevole al piacere.
                
  Alberto Simonetti 
                  Perugia 
                  
                   
                    
                  Grecia/Appello alla solidarietà internazionalista 
                   
                  Il 7 novembre, durante lo sciopero generale di 48 ore, sono 
                  avvenuti scontri tra dimostranti e polizia davanti al parlamento 
                  dove erano in corso le votazioni, con esito positivo, sulle 
                  pesanti misure di austerità che colpiscono i lavoratori 
                  e tutta la società. Il 14 novembre, durante lo sciopero 
                  in solidarietà con i paesi del sud Europa, in Spagna, 
                  Italia e Portogallo sono avvenuti altri scontro tra manifestanti 
                  e polizia. Si sta esasperando la contraddizione tra il mondo 
                  di chi si trova a lavorare sotto salario o è disoccupato 
                  e il mondo del capitalismo. E lo stato aumenta l'intensità 
                  della sua guerra contro la società. 
                  L'azione diretta, la lotta politica organizzata, la creazione 
                  e l'espansione di strutture di contro-potere sociale e la solidarietà 
                  internazionalista, il tutto basato su una organizzazione orizzontale 
                  e sulla negazione di stato e capitalismo, sono la nostra via 
                  e il nostro contributo all'antagonismo di classe e sociale, 
                  antagonismo che sta crescendo sempre di più. Le classi 
                  dominanti, pur di evitare delle incontrollabili rivolte sociali 
                  nei paesi del sud dell'Europa preferiscono, ancora una volta, 
                  diffondere nella società un misto di paura, panico, bigottismo, 
                  che aiuteranno svolte totalitarie e/o di stampo conservatore. 
                  Ovviamente preferiscono la guerra civile alla rivoluzione sociale, 
                  i massacri nazionalisti tra le nazioni alla distruzione del 
                  loro dominio di classe. Questa trappola esiste in tutta l'Europa 
                  mediterranea e nei fragili Balcani. 
                  In Grecia l'adesione allo sciopero da parte dei lavoratori non 
                  è stata quella aspettata. Le persone sanno che “qualcosa 
                  di grosso” deve accadere affinché le cose cambino 
                  drasticamente. Questo ovviamente non significa che queste persone 
                  oggi vogliano rischiare affinchè questo “qualcosa 
                  di grosso” accada. Quello che molti fanno è aspettare 
                  che la situazione migliori in qualche modo votando il partito 
                  di sinistra SYRIZA. Un'altra parte, numericamente significativa, 
                  esprime i peggiori elementi del sistema borghese votando per 
                  i nazisti di Xrisi Avgi [Alba Dorata, ndt]. Nel settore 
                  privato il concetto di sciopero non è minimamente concepibile. 
                  Ci sono veramenti pochi settori e ancora meno singoli lavoratore 
                  che hanno conquistato il diritto di sciopero tramite le loro 
                  lotte. 
                   
                  Tuttavia una parte, piccola ma discreta, della società 
                  greca mostra una particolare attitudine militante e una dinamica 
                  che al presente non sembra voglia cedere a nessuna pressione. 
                  Questi gruppi hanno creato diversi fronti di lotta nei dintorni 
                  di Atene, nelle grandi e nelle piccole città greche e 
                  nelle strade. In questa area politica gli anarchici hanno un 
                  ruolo fondamentale. L'azione diretta degli anarchici nell'ultimo 
                  periodo è rivolta alle assemblee locali basate sulla 
                  democrazia diretta e alla creazione di strutture sociali di 
                  contro-potere, nella lotta ai fascisti e alla solidarietà 
                  con i prigionieri anarchici. 
                   
                  La nostra posizione è che i greci non abbiano bisogno 
                  di una vaga e generica solidarietà ma che ne necessitino 
                  in base ad uno specifico ragionamento. Chi lotta in Grecia, 
                  come in qualunque altro paese Europeo o no, ha bisogno innanzi 
                  tutto di solidarietà perchè le strutture di contro-potere 
                  che permettono l'ampliarsi del mutuo appoggio e della solidarietà 
                  sono state create da chi è in lotta. Queste strutture 
                  sono la base per la creazione di rapporti non basati sulla filantropia 
                  o sulla ricerca di consenso elettorale ma bensì sulla 
                  dignità e sulla resistenza. 
                   
                  È vero che la situazione economica, che si sta deteriorando 
                  costantemente, ha limitato lo scopo di alcune specifiche forme 
                  di azione. Inoltre, le strutture di contro-potere (centri medici 
                  sociali, cooperatici, ecc...), che sono comparse o che sono 
                  in via di creazione, sono assillate costantemente dal problema 
                  della mancanza di denaro e di materiale infrastrutturale. Oggi 
                  in Grecia, e pensiamo ovunque, è evidente come siano 
                  importanti le intuizione pratiche di Proudhon e le suggestioni 
                  anarcomuniste di Kropotkin come prospettiva rivoluzionaria costante. 
                   
                  Campagne anarchiche internazionaliste, coordinate dentro l'IFA 
                  e le realtà che le gravitano intorno nei vari paesi. 
                  Poster, volantini, interventi coordinati di grande importanza, 
                  che dimostrino come l'unità dell'azione internazionale 
                  possa aiutare a superare i problemi di una singola federazione 
                  o un singolo gruppo. Vogliamo evidenziare come queste azioni 
                  coordinate per noi costituiscano uno strumento di forte valore 
                  all'interno del nostro paese. Sappiamo quali sono le posizione 
                  dei partiti di estrema destra europei nei confronti della grecia: 
                  “i greci dovrebbero andarsene e affogare da soli”. 
                  Abbiamo l'opportunità di dimostrare che l'unico modo 
                  per le persone di vivere con dignità passa per la solidarietà 
                  e la cooperazione internazionale. 
                   
                  Supporto materiale a specifiche iniziative anarchiche o a strutture 
                  di contro-potere. Il supporto ad iniziative specifiche rafforza 
                  la lotta anarchica, il supporto alle strutture di contro-potere 
                  crea la possibilità di allargare “un'altra società 
                  all'interno della società” 
                   
                  Comunichiamo inoltre che ultimamente molti compagni in Grecia 
                  si stanno ponendo il problema di darsi un'organizzazione più 
                  efficiente e di massa su base federale. Ma perchè questo 
                  diventi realtà c'è ancora da percorrere una lunga 
                  strada.
                  
                  Gruppo dei comunisti libertari di Atene  
                  sostenuto dall'IFA (Internazionale di Federazioni Anarchiche) 
                  http://eleftheriakoi.blogspot.it/ 
                  (questo sito ha pagine anche in italiano e in inglese) 
                  (novembre 2012) 
                  
                   
                    
                  Riflessioni sull'Operazione Ardire 
                   
                  (Perugia e il resto del mondo dal 13 giugno 2012 a data da destinarsi) 
                   
                  In questi quattro mesi di carcerazione mi sono trovata spesso 
                  (e come no!) a ragionare in generale sulla situazione attuale, 
                  sulla nostra e sulle varie manovre repressive che negli ultimi 
                  mesi si sono susseguite. L'eco mediatico che hanno avuto non 
                  sorprende chi alle vaste operazioni punitive di giudici e militari 
                  c'è, in quanto antiautoritario, geneticamente abituato. 
                  Ma il copione di sempre ha, ogni volta che viene messo in scena, 
                  le sue peculiarità. 
                  Questa volta il pubblico a cui viene proposto è potenzialmente 
                  un pubblico irrequieto, va con ciò distratto dall'impoverimento 
                  generale che quotidianamente gli si aggrava sulle spalle e va 
                  quindi dissuaso dalla volontà (se mai ne coltivasse segretamente 
                  una...) di reagire come già sonoramente accade nelle 
                  strade di Spagna e Grecia. 
                  Il committente è stata la fretta di Ministero degli Interni 
                  di gridare al “gatto nel sacco” dopo la gambizzazione 
                  del manager di Ansaldo Nucleare. 
                  Gli attori attrici della procura di Perugia con tanto di prima 
                  donna hanno immaginato l'occasione per rifarsi dal costosissimo 
                  “flop ” del giallo sull'omicidio Meredith. 
                  La regia è stata affidata a Ganzer che così si 
                  è rilustrato le mostrine, opache per una condanna a 14 
                  anni (capita!) prima della chiusura della ultima stagione della 
                  sua onorata carriera. 
                  Qualche giornalista carognaro si sarà eccitato nel servizievole 
                  ruolo di cartellonista. Avrà speso tutto il proprio acume 
                  nell'elaborare ad hoc le fiammeggianti fregnacce dell'accusa 
                  in allarmanti titoli stile anni '70, per brillare in tutta la 
                  propria inanità critica. 
                  Non avevamo dubbi! Lo Spettacolo della repressione va in scena 
                  con una certa cadenza, necessaria alle logiche sicuritarie e 
                  preventive delle manifestazioni del dissenso. Spesso risponde 
                  alle dinamiche di massima della strategia del Terrore di cui 
                  è lo Stato ad essere storicamente un brillante ideatore 
                  e artefice. 
                  Per quello che mi riguarda, il mio ruolo coatto non mi piace, 
                  rimango in attesa di sceneggiature migliori e ho la certezza, 
                  assoluta, che alle “loro” non applaudirò 
                  mai. Non voglio fare mio il linguaggio dominante nè accordarmi 
                  al piano dialettico del potere giudiziario. 
                  Ogni volta che una guardia chiude il blindo della nostra cella 
                  penso che comunque non potrei mai cambiare la mia parte con 
                  la sua e se sono dalla mia è perchè dall'altra, 
                  da quella di chi si tiene insieme e in piedi con la forza dell'autorità, 
                  della coercizione e delle armi, non ci vorrei mai stare. 
                  Un abbraccio ai miei coindagati rinchiusi ad Alessandria, tutto 
                  il mio affetto a coloro che quotidianamente sperimentano nuove 
                  forme di libertà (degli spazi, del tempo, degli affetti, 
                  dei ruoli di genere, della riappropriazione). 
                  Un abbraccio e un sorriso a tutte quelle che in questi mesi 
                  hanno reso con la vicinanza più breve lo spazio tra dentro 
                  e fuori. 
                  Liberi tutti! 
                  Con Amore e Rabbia
                  Paola Francesca Iozzi 
                  Casa circondariale Rebibbia 
                  via Bartolo Longo 92 
                  00152 Roma 
                  
                   
                    
                  Chiapas / Il coro chiede aiuto 
                   
                  Cari amici e amiche, 
                   
                  vi scriviamo dal Chiapas in Messico per dirvi che la nostra 
                  organizzazione della Società Civile Las Abejas 
                  compie il 22 dicembre 2012 vent'anni di resistenza pacifica 
                  e costruzione di autonomia e commemora il XV anniversario della 
                  strage di Acteal, (22 dicembre 1997). 
                   
                  Il coro di Acteal, “Voci Vive”, promuove la pace 
                  e la dignità per il nosotro popolo tstotsil e tutti i 
                  popoli del mondo. Dalle montagne del Chiapas ci saluta con le 
                  sue parole di speranza. 
                  Il coro è per noi uno strumento di espressione e di lotta 
                  con il quale continuiamo a dar voce alla memoria storica de 
                  Las Abejas. 
                   
                  Per questo motivo, il Coro, insieme al consiglio (mesa directiva) 
                  de Las Abejas, sta facendo un grande sforzo per poter fare uscire 
                  il nuovo disco del coro “Sk´eoj Ch'ul Balamil (Voces 
                  de la Tierra Sagrada - Voci dalla Terra Sacra) per il 22 di 
                  dicembre. 
                   
                  Grazie all'aiuto di compagni/e solidali/e, il disco è 
                  già stato registrato. Manca, tuttavia, la reproduzione 
                  e la produzione della custodia di 1000 copie. 
                  Per compiere quest'ultimo passo estendiamo la nostra chiamata 
                  alla solidarietà nazionale e internazionale. 
                   
                  Su questo sito http://www.indiegogo.com/SolidarityActeal, 
                  che è una piattaforma di finanziamento comunitario internazionale, 
                  troverete il progetto documentato e la traduzione in varie lingue. 
                   
                  Vi chiediamo di cuore il vostro aiuto per diffondere il più 
                  possibile questo messaggio, sappiamo che manca poco tempo, però 
                  siamo tanti e la solidarietà attraversa le frontiere. 
                   
                  No alla morte, no alla guerra, sí alla vita, alla Pace, 
                  alla Giustizia integrale e reale; Sí alla lotta Non-Violenta 
                  per la trasformazione sociale! 
                   
                  Viva i popoli organizzati! 
                  Viva la pace con giustizia e dignità! 
                  Viva la lotta, viva la memoria, viva “Las Abejas”! 
                   
                  Fraternamente
                  Victorio Sántiz Gómez 
                  Coordinatore e Direttore del. Coro de Acteal 
                  (Chiapas - Messico) 
                  
                   
                    
                  Un appello per l'Infoshop Sante Vincenzi 
                   
                  Da oltre 15 anni infoshop è un punto di riferimento della 
                  cultura alternativa a Reggio Emilia. Nonostante l'impegno della 
                  cooperativa Sante Vincenzi che la sostiene, oggi la libreria 
                  versa in una situazione finanziaria molto critica. Se chiude 
                  l'infoshop, è una sconfitta per tutti. Non vogliamo nemmeno 
                  immaginarlo. 
                    
                   
                  Care persone socie di mag 6, abbiamo deciso di scrivervi come 
                  consiglio di amministrazione della cooperativa, perciò 
                  attraverso la nostra mail “istituzionale”, per l'urgenza 
                  e la gravità della situazione nella quale si trova una 
                  nostra “antichissima” socia finanziata, la libreria 
                  Infoshop di Reggio Emilia, che ora è diventata Infoshop 
                  Sante Vincenzi, come l'omonima cooperativa sociale che si è 
                  recentemente costituita e di cui la libreria fa parte insieme 
                  a Pollicino Gnus e al Gruppo d'Acquisto Collettivo (Gac). 
                  Questa esperienza, nata come parte costitutiva dell'esperienza 
                  Mag6 e confluita poi, come le altre esperienze non finanziarie, 
                  nell'associazione Mag6, fa parte delle nostre origini, è 
                  un pezzettino della storia e dell'identità che ci hanno 
                  costruito e che poi hanno preso la propria strada di autogestione, 
                  rimanendo in una relazione strettissima con la cooperativa Mag6, 
                  dal punto di vista delle relazioni, delle collaborazioni, non 
                  ultimo, del diventare un soggetto finanziato. 
                  Le persone che fanno parte della cooperativa Sante Vincenzi, 
                  sono parte viva della nostra cooperativa Mag 6, si sono impegnate 
                  con coraggio e determinazione nell'esperienza della libreria 
                  Infoshop, colpita dalla crisi finanziaria e, in particolare, 
                  dell'editoria, così come da quell'ingiusto processo che 
                  ha visto molte piccole librerie indipendenti costrette a chiudere 
                  la propria attività prima ancora che commerciale, culturale. 
                  Perdere l'esperienza di questa piccola libreria indipendente, 
                  che sinora ha resistito a Reggio Emilia per tutti questi lunghi 
                  anni di difficoltà, proponendo un'offerta culturale indipendente 
                  e di qualità, fatta anche di incontri ed eventi che hanno 
                  intrecciato ai mondi letterari quelli musicali e teatrali, sarebbe 
                  davvero doloroso, sia dal punto di vista delle persone che la 
                  stanno sostenendo, sia dal punto di vista di un altro progetto 
                  culturale e di qualità che perderemmo. Come cooperativa 
                  Mag6 siamo orgogliose di aver sostenuto e di continuare a 
                  sostenere questo progetto con il prestito che abbiamo in corso, 
                  ma la situazione si è fatta talmente grave che abbiamo 
                  davvero bisogno di una mano da chiunque si senta in grado di 
                  darla, con le forme e i modi che ognuna sceglierà. 
                  Per questo vi rimandiamo direttamente a ciò che l'infoshop 
                  sta facendo girare per raccogliere energie e sostegno e farcela 
                  ancora una volta a continuare questa esperienza: 
                   
                  Anche tu puoi dare un contributo importante. 
                  Scopri come e perché su http://sechiudeinfoshop.wordpress.com 
                   
                  Se avete bisogno di chiarimenti potete scrivere a giovannapanigadi@alice.it 
                   
                  un caro saluto a tutte e tutti con l'augurio di un 2013 che 
                  regali respiro al cambiamento e voce a chi l'ha persa o rischia 
                  di perderla... 
                  Giovanna  
                  per il cda mag6 
                   
                  Infoshop Libreria 
                  Via Sante Vincenzi 13/a 
                  42122 Reggio Emilia 
                  telefono & fax 0522 430307 
                  e-mail: info@infoshopmagsei.191.it 
                  - www.infoshopmag6.it 
                   
                  apertura 
                  orario continuato 
                  LU - MA - ME - VE 
                  ore 9,15-18,45 
                  SABATO 
                  9,15-12,30; 15-18,45 
                  
                   
                   
                   
                   
                 
                  
                     
                      |    I 
                          nostri fondi neri 
                             | 
                     
                     
                        
                           Sottoscrizioni. Iara Meloni (Piacenza) 10,00; 
                            Antonio Ciano (Gaeta – Lt) “saluti a tutti 
                            e sempre avanti”, 10,00; i promotori di Cinelario 
                            (Menaggio - Co) in occasione della serata su Piazza 
                            Fontana il 15 novembre, 50,00; Giuseppe Anello (Roma) 
                            50,00; Alberto Bonassi (Bergamo) 20,00; Aurora e Paolo 
                            (Milano) ricordando Raffaella Ruberti, 500,00; Gianpaolo 
                            Pastore (Milano) 20,00; Massimiliano Bonacci (Bologna) 
                            50,00; Gino Perrone (Brindisi Casale) “ricordando 
                            il mio amico Paolo Fritz”, 20,00; Pietro Busalacchi 
                            (Napoli) 20,00; Rolando Paolicchi (Pisa) 10,00; Libreria 
                            San Benedetto (Genova) 4,00; Andrea Ferreri (Recco 
                            – Ge) 15,00; Rocco Tannoia (Settimo Milanese 
                            – Mi) 20,00; Ivano (Milano) 50,00; Angelo Tirrito 
                            (Palermo) 100,00; Cariddi Di Domenico (Livorno) 50,00; 
                            Eros Bonfiglioli (Bologna) 30,00; Simone Capula (Torrazza 
                            Piemonte – To) 20,00; Giovanni Maletta e Daniela 
                            Cirino (Cosenza) 50,00; Rino Fiorin (Venezia) “salute 
                            e saluti”, 5.00; Nicola Piemontese (Monte Sant'Angelo 
                            – Fg, 30,00; a/m Sid, le compagne e i compagni 
                            della libreria Jura Books (Sydney – Australia) 
                            200,00; Giacomo (Milano) 10,00; Francesco Barba (Villanuova 
                            sul Clisi – Bs) 50,00; Nicola Casciano (Novara) 
                            50,00; Angelo Zanni (Sovere – Bg) 50,00; Luigi 
                            Vivan (San Bonifacio – Vr) 20,00; Piero Cagnotti 
                            (Dogliani – Cn) 20,00; Gianni Pasqualotto (Crespano 
                            del Grappa – Tv) 150,00; Gianluigi Coretti (Bergamo) 
                            10,00; Giovanni Baccaro (Padova) 20,00; Simone Capula 
                            (Torrazza Piemonte – To) 20,00; Angelo Roveda 
                            (Milano) 20,00; Francesco Roveda (Milano) 20,00; Augusta 
                            (Marina di Carrara – Ms) 5,00; Domenico Argirò 
                            (Novara) 20,00; Paolo Facen (Feltre – Bl) 20,00; 
                            Vincenzo Argenio (San Nazzaro de' Burgondi (Bn), 20,00; 
                            Maria Teresa Giorgi Pierdiluca (Senigallia – 
                            An) 20,00; Fabrizio Giulietti (Napoli) 20,00; Mirko 
                            Piras (Nulvi – Ss) 10,00; Umberto Seletto (Torino) 
                            40,00; famiglia Ghirardi (Nave – Bs)170,00; 
                            Maria Teresa Giorgi Pierdiluca (Senigallia – 
                            An) 20,00. Totale € 2.139,00. 
                          Abbonamenti sostenitori. (quando non altrimenti 
                            specificato, trattasi di euro 100,00). Patrizio 
                            Guadagnucci (Bobbio – Pc); Angelo Tirrito (Palermo); 
                            Benedetto De Paola (Teggiano – Sa); Lucio Brunetti 
                            (Campobasso); Luciana Castorani (Cremona); Loredana 
                            Zorzan (Porto Garibaldi – Ferrara); Maurizio 
                            Frongia (Busachi – Or); Luigi Natali (Donnas 
                            – Ao); Gianlorenzo Tondelli (Castelnuovo ne' 
                            Monti – Re); Matteo Casali (Poppi – Ar); 
                            Luca Cartolari (Perosa Canavese – To); Loriano 
                            Zorzella (Verona); Antonella Trifoglio (Alassio – 
                            Sv); Mariangela Riva Raimondi (Milano) 150,00; Alberto 
                            Ramazzotti (Muggiò – Mb) 150,00; Francesco 
                            Barba (Villanuova sul Clisi – Bs); Aimone Fornaciari 
                            (Nattari – Finlandia); Giancarlo Baldassi (Sedegliano 
                            – Ud); Vladimiro Sarotto Bettola (Novara); Fabrizio 
                            Tognetti (Larderello – Pi); Gianni Pasqualotto 
                            (Crespano del Grappa – Tv); Mauro Pappagallo 
                            (Torino); Luigi Pogni (Segrate – Mi); Stefano 
                            Quinto (Maserada sul Piave – Tv); Ettore Valmassoi 
                            (Quero – Bl); Ermanno Battaglini (Oria – 
                            Br) 150,00; Fernando Ferretti (San Giovanni Valdarno 
                            – Ar) 150,00; Paola Mazzaroli (Trieste); Mario 
                            Perego (Carnate – Mb) 250,00; Gudo Bozak (Treviso) 
                            300,00; Claudio Stocco (Saonara – Pd); Gianluca 
                            Botteghi (Rimini). Totale € 3.750,00 
                          | 
                     
                   
                               
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