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                  Il francobollo “Pinelli Rosa” 
                Riprendiamo dal sito www.grogro.org 
                  questa simpatica iniziativa. 
                 Miracolo anarchico: un ferroviere vale più di un presidente 
                  di repubblica.  
                  Alcuni esemplari del francobollo commemorativo dell’anarchico 
                  Pinelli hanno un’inspiegabile sfumatura rosa al posto 
                  del normale bianco e nero.  
                  
                 Il tipografo implicato, Andrea Salsedo, dichiara: "Ho 
                  visto uno strano colore rossastro sui francobolli che uscivano 
                  dalla rotativa. Ho subito fermato la stampa e ho esaminato la 
                  lastra che imprime le immagini sui fogli dentellati. C’erano 
                  delle gocce rosse in corrispondenza degli occhi, era come se 
                  Pinelli piangesse lacrime di sangue.".  
                  Pinelli darebbe un segno di sdegno per chi ha commemorato il 
                  Commissario presente all’atto della sua defenestrazione 
                  dalla Questura di Milano, il 16 dicembre 1969, durante ininterrotti 
                  interrogatori notturni sulla pista anarchica della strage di 
                  Piazza Fontana, acclaratasi poi bufala in giudizio. In effetti, 
                  le Poste Italiane hanno dedicato inspiegabilmente, un francobollo 
                  da € 0,44 a quello stesso Commissario di PS (Calabresi 
                  Luigi).  
                  Miracolo anarchico... o frode del tipografo, che sarebbe un 
                  remoto ed omonimo nipote di quell’Andrea Salsedo, anarchico 
                  emigrato a Chicago e precipitato, a sua volta, da una finestra 
                  del Dipartimento di Giustizia, il 3 maggio del 1920, alla vigila 
                  della persecuzione contro Sacco e Vanzetti: a loro volta imputati 
                  e morti innocenti, esattamente come Pinelli.  
                  Nonostante il loro discutibile valore politico e religioso, 
                  questi rarissimi francobolli "sbagliati" di Pinelli 
                  assumeranno un grande valore collezionistico, soprattutto se 
                  usati, cioè annullati da un regolare timbro postale. 
                  L’esperto filatelico Franco Bolaffi prevede: "Questo 
                  Pinelli farà impallidire il ‘Gronchi Rosa’, 
                  che è stato fino ad oggi il più prezioso e celebre 
                  francobollo sbagliato"  
                  Questo almeno, sarebbe davvero un miracolo anarchico: un ferroviere 
                  che vale più di un presidente di repubblica.  
                  
                  tratto dal sito: www.grogro.org/pinelli 
                 
                   
                  
                  L’agente “Orange” continua a uccidere 
                Giustamente preoccupati per le conseguenze ambientali e per 
                  i danni alla salute provocati dalle sostanze letali utilizzate 
                  nelle recenti guerre (bombardamenti della Serbia, Guerre del 
                  Golfo, Cecenia…), sembra strano risentir parlare, dopo 
                  quasi quaranta anni, dell’agente “Orange”, 
                  il defogliante usato massicciamente dagli Americani durante 
                  la guerra in Vietnam. Eppure gli effetti sono ancora palpabili 
                  e il numero delle vittime cresce inesorabilmente.  
                  Dal 1961 al 1971 l’esercito americano aveva scaricato 
                  circa 49 milioni di litri di questa micidiale sostanza, distruggendo 
                  la vegetazione per impedire ai Vietcong di nascondersi. Come 
                  “effetto collaterale” (ma sicuramente previsto) 
                  venivano distrutte anche le coltivazioni e questo contribuiva 
                  a peggiorare le condizioni alimentari della popolazione.  
                  L’agente “Orange” è a base di diossina, 
                  una sostanza particolarmente tossica, tanto che l’Unione 
                  europea aveva deciso nel 1998 di ridurne le emissioni del 90% 
                  entro il 2005.  
                  È stato accertato che ad essere ancora contaminato è 
                  almeno il 10% del territorio vietnamita, popolazione compresa 
                  naturalmente.  
                  Non furono solo le persone direttamente contaminate ad ammalarsi 
                  e morire; anche ai nostri giorni si contano migliaia di nascite 
                  di bambini malformati.  
                  Naturalmente i produttori (le multinazionali Monsanto e Dow 
                  Chemical) hanno sempre sostenuto che non esistono prove certe 
                  del fatto che malattie e malformazioni congenite siano una conseguenza 
                  del defogliante.  
                  A ben guardare si scopre invece che questo varrebbe solo per 
                  il Vietnam; infatti negli USA, per evitare i processi, i responsabili 
                  hanno preferito versare ben 180 milioni di dollari per indennizzare 
                  i 68.000 soldati americani contaminati dall’“Orange”. 
                   
                  Ma l’11 marzo di quest’anno i ricorsi delle vittime 
                  vietnamite, presentati ad un tribunale americano, sono stati 
                  respinti, forse per “non creare dei precedenti”… 
                   
                  Inoltre la legge americana tutela alquanto il governo per le 
                  azioni compiute nel corso di operazioni militari.  
                  Per le numerose vittime dell’imperialismo, sparse ormai 
                  in ogni angolo del pianeta, le speranze di un risarcimento sembrano 
                  destinate a svanire, proprio come il fogliame delle foreste 
                  irrorate dall’“Orange”. 
                   
                  Gianni Sartori 
                  Lega per i diritti e la liberazione dei popoli 
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