rivista anarchica
anno 30 n.263
maggio 2000


L'artista Dark o Maver e il Vaticano
di Maria Mesch

E se il falso fosse un falso falso? Cioé se alla fine risultasse vero? Avete mai la sensazione di essere imbrogliati? Il caso Darko Maver

06.02.2000, COMUNICATO DI RIVENDICAZIONE
LA GRANDE TRUFFA DELL'ARTE
Avete mai la sensazione di essere imbrogliati?
Una rivendicazione di Luther Blissett e 0100101110101101.ORG""
"Il seguente comunicato rivendica e ricostruisce nei dettagli una beffa ai danni del mondo dell'arte contemporanea, protrattasi per oltre un anno, nella quale sono caduti quasi tutti i più grossi papponi della Critica, pseudo-esperti che di persona o dalle pagine delle loro riviste hanno millantato la conoscenza di un artista in realtà mai esistito."
"Dichiaro di aver inventato la vita e le opere dell'artista serbo Darko Maver, nato a Krupanj nel 1962 e morto nel Carcere di Podgorica il 13 gennaio 1999."
"Darko Maver, vero nome di un noto criminologo sloveno, é una creatura mediatica. Costruito nei dettagli per penetrare le difese immunitarie del sistema artistico, novello cavallo di Troia, Darko Maver non ha fallito."

Il progetto Darko Maver è un'opera collettiva, un'opera che critica il sistema dell'arte, ne utilizza i meccanismi per renderli evidenti. Ma è un peccato che l'approccio ingenuo da parte degli autori stia focalizzando tutta l'attenzione sui riconoscimenti ufficiali ottenuti da quest'artista inesistente. Il lavoro presentato, per quanto composto da immagini raccolte un po' dovunque e con il preciso intento da parte degli autori ad ingannare il pubblico, è stato capace di trovare riscontro utilizzando al meglio i parametri di comunicazione dell'arte e facendo leva sull'attualità della situazione in Ex-Yugoslavia. Da questo punto di vista è stato comunque in grado di far riflettere.

"Quest'ultimo atto della 'vita' di Maver ha trovato eco in un lucido e pungente articolo, "Manichini di guerra", apparso su "Modus Vivendi" (n. 6, luglio/agosto '99) che illustra puntualmente come Darko Maver, le sue opere e la sua storia, potessero essere lette come una critica alla realtà mediatica e alla strumentalizzazione delle immagini delle vittime del conflitto bellico."

Questa capacità di appropriarsi di codici di comunicazione altrui è evidente anche in un altro progetto di 0100101110101101.org, meno conosciuto: la pagina www.vaticano.org (mantenuta in rete da 0100101110101101.org per un anno, fino a quando il server non ha disdetto il contratto, cedendolo ad un'associazione non meglio identificata di Roma...) presenta un'ipotetica pagina del vaticano, con testi/immagini/suoni su sfondo color carta pergamena. Chi non è stato messo all'erta, o chi ha seguito la chiesa cattolica solo a distanza impiegherà non poco a rendersi conto dello scherzo. Ci sono sicuramente parecchi cattolici che non subito (o mai) si sono accorti di incoerenze rasenti il cabaret, disponibili nelle principali lingue oltre che in italiano prendendo i testi per comunicazioni vaticane.

"Questo numero di "Tertium Millennium ", che esce stranamente in coincidenza con il ventesimo anniversario dell'elezione di Giovanni Paolo II al Pontificato, vuol essere insieme un omaggio all'ansia del Santo Padre che incredibilmente guida la Chiesa verso la Porta Santa del 2000 o forse più, e una documentazione del magistero del Papa sul Giubileo. La parte più significativa del fascicolo è dunque costituita dalla catechesi cristologica di Giovanni Paolo II: i testi integrali delle milleseicentoquarantadue meditazioni che il Papa ha fatto incidere su lastre di granito per decorare l'interno della sua camera da letto, dedicato all'Anno di Cristo fra il novembre 1997 e il maggio 1998. Segue poi un'ampia scelta degli interventi pubblici del Papa sui temi giubilari, pronunciati negli incontri con il Comitato Centrale, nelle Udienze ai Vescovi e alle Conferenze episcopali, nei pellegrinaggi apostolici, negli Angelus e negli incontri con i fedeli di tutte le nazionalità nelle varie zone ricreative in montagna e al mare. Infine, pubblichiamo i testi delle preghiere composte da Giovanni Paolo II per i tre anni di immediata preparazione al Più grande Giubileo del 2000."

0100101110101101.org gioca con quest'inerzia ricettiva che porta persone a considerare informazioni, fatti o cose passivamente in base alla loro collocazione, al loro contesto, senza applicare uno spirito critico proprio. Il potenziale di sovversione è in questo punto, non tanto nella semplice (e scontata) accusa al sistema dell'arte, che anzi va troppo nella direzione della critica populista contro la supposta mancanza di serietà della stessa. Una serietà che rilegherebbe l'arte nuovamente alla creazione di capolavori generalmente riconoscibili come tali, con artisti/artigiani impiegati diligentemente nella produzione. Produzione rigorosamente propria, come se le opere collettive anonime di Luther Blissett non fossero mai esistite e come se le intenzioni dell'artista non potessero essere né ironiche né portatrici di dubbi.
"La presenza di Maver alla biennale veneziana rappresenta senz'altro il massimo obbiettivo perseguibile nel lungo processo dimostrativo della permeabilità di un sistema come quello dell'arte."

0100101110101101.org sbaglia a confondere il sistema dell'arte con altri sistemi di potere. Può avere senso cercare di dimostrare che si possa accedere alle banche dati della NASA, ma non è tanto il caso dell'arte contemporanea che almeno a parole è alla ricerca di novità. In fondo proprio Darko Maver dimostra come chi riesce ad incontrare interesse, a coinvolgere altri artisti e critici, possa riuscire a dare visibilità al proprio lavoro senza essere necessariamente legato ad una galleria, cosa che invece viene spesso portato in accusa ad istituzioni come la Biennale. È un peccato che letture superficiali abbiano limitato il tutto alla semplice dimostrazione di supposta incapacità di esperti senza considerare in alcun modo che proprio questa dimostrazione dell'evidente apertura del mondo dell'arte ne qualifica i rappresentanti.
Darko Maver ha riconfermato l'esistenza di un luogo di libertà dove per quanto esistano ingombranti strutture economiche e di potere è ancora possibile giocare e farsene gioco. E come dietro ad una risata si possono nascondere angosce profonde, anche questo gioco può essere serio.

Maria Mesch

 

Maria Mesch è un'artista che ha lo studio vicino alla nostra redazione.
Per il Bloom di Mezzago (MI) si occupa anche di progetti internazionali nell'ambito di TransEuropeHalles, network europeo di centri culturali indipendenti.

Tutto il materiale relativo al "Caso Darko Maver"
e all'ex-sito "www.vaticano.org" è reperibile all'indirizzo:
http://www.0100101110101101.ORG