rivista anarchica
anno 29 n.256
estate 1999



a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

 

Stormy Six

In un recente messaggio spedito via e-mail, Tommaso Leddi mi descriveva Megafono con una frase emblematica: "Quando lo ascolterai, allora respirerai di nuovo l’aria dei quindici anni!".
Aveva ragione, e non tanto per la coincidenza storica delle due cose (tra il 1976 ed il 1982, periodo a cui risalgono le registrazioni originali di questo cd, ero un pochino più grande: avevo tra 19 e 25 anni), quanto piuttosto perché in questo lavoro è documentato un modo complessivo di fare musica che dell’adolescenza ha il sapore frizzante dell’innocenza e dell’incoscienza.
Accostare termini come "innocenza" e "incoscienza" all’opera degli Stormy Six non vuol essere una bestemmia, né una rilettura antistorica: il gruppo ha rappresentato con coerenza e fermezza (assieme agli Area, e per molti versi molto meglio di questi) il rumore della radicalità, dell’arrabbiatura e dell’irriducibilità ideologica degli anni Settanta, e ben prima che il signor Malcolm McLaren inventasse i Sex Pistols.
Non è cosa nuova: prima dei punk gli Stormy Six praticavano l’autogestione totale, e dai palchi e dai solchi dei loro dischi parlavano e cantavano di rivoluzione. Niente di meno, niente di diverso.
Ci si potrebbe ragionevolmente aspettare, assieme alla musica, un torrente di parole. Non è così: il libretto che accompagna questo cd è piuttosto scarno, anche se con tutte le informazioni essenziali (manca solo il contatto con il gruppo, ma forse è una decisione presa apposta).
In esso sono riportati i titoli dei pezzi e qualche nota informativa essenziale, ed un bell’intervento di Alessandro Achilli e Paolo Chang.
Per informazioni più complete e, anzi, dettagliatissime sull’attività degli Stormy Six vi rimando al numero loro dedicato dell’ottima rivista Musiche, curata appunto da Alessandro e Paolo: la loro è una ricerca amorevole e puntuale che si snoda per venti pagine fitte di informazioni, interviste, note e riferimenti preziosi. E, credetemi, venti pagine non sono un’esagerazione quando le storie da raccontare hanno questo colore e questo sapore.
Tommaso Leddi ha lavorato per diversi mesi alla raccolta, sistemazione ed al restauro di decine e decine di nastri, testimonianza di ore di registrazioni di concerti, happening e performance del gruppo di cui fa parte. Gli Stormy Six ci avevano lasciato con un pugno di album introvabili e nessuna testimonianza ufficiale dei loro spettacoli dal vivo. Nel giro di questi ultimi anni il gruppo si è fatto rivedere e riascoltare, i vecchi lavori sono stati ristampati e adesso, grazie a questo cd, finalmente è possibile riascoltarli dal vivo "com’erano" ai bei tempi.
Megafono, è un doppio cd a prezzo ridotto (lo si trova tra le pagine di qualche catalogo di vendita per corrispondenza illuminato, a un prezzo che oscilla tra le 30 e le 35mila lire) che raccoglie registrazioni sino ad oggi rimaste inedite, tratte da una serie di concerti che va dal maggio 1976 al settembre 1982. Il repertorio proposto abbraccia quasi tutta la storia del gruppo: dall’iniziale 8 Settembre (tratta da Un biglietto del tram, il loro album più apertamente militante e, forse, il più popolare), per proseguire con altri tredici pezzi tra cui L’apprendista e Al volo, che segnano due ulteriori tappe evolutive oltre che discografiche.
Il secondo cd contiene un collage sonoro di oltre un’ora, formato da frammenti di diversi concerti e di diverse cose musicali. Un "minestrone" (questo termine è da intendersi in senso del tutto positivo, sia chiaro) digitalmente ricostruito delle bizzarrie a cui i membri del gruppo si abbandonavano durante l’esecuzione di Arrivano gli americani: c’è dentro di tutto, dalla Mazurca di periferia a Stars and stripes forever, dalla disco music al boogie woogie (manca solo il rap, ma a quel tempo non era ancora uscito dai ghetti neri) in un disordine che è solo apparente ma che è una radiografia spietata della colonizzazione a stelle e strisce delle nostre orecchie e di quello che ci sta in mezzo.
Procuratevi questo disco, ascoltatelo e non dimenticate. E se avete qualche risparmio da investire, procuratevi anche - sempre degli Stormy Six- il cd registrato dal vivo al Teatro Orfeo di Milano nel 1993, pubblicato da Radio Popolare. E tutti i vecchi dischi.

Marco Pandin

 

Musica per A/Rivista Anarchica presenta: il debut CD di
Judas 2

Pete Wright - chitarra acustica, voce
Martin Wilson - percussioni

Ritroviamo Pete Wright, ex-ingegnere civile ed ex-insegnante, tra i fondatori dei Crass, la più rappresentativa formazione anarcopacifista inglese. È stato motore di decine di progetti, tra cui ricordiamo le registrazioni in studio con Alternative, Adrian Sherwood e Kishi Yamamoto, nonché la collaborazione alle performance di Annie Anxiety Bandez, G. E. Sus e Sugarcubes.
Martin Wilson era il batterista dei Flux of Pink Indians, formazione di punta - assieme ad altre come Conflict, Poison Girls, Omega Tribe, Chumbawamba etc.- del canto politico anarchico inglese durante tutti gli anni Ottanta.

Judas 2 ha appena pubblicato il debut CD omonimo, che contiene dieci dei pezzi presentati nel corso del loro tour italiano recentemente concluso.

Le musiche offerte in questa avventura sono imprevedibilmente lontane dai trascorsi storici dei due componenti (la strumentazione è essenzialmente acustica), ma il repertorio di Pete e Martin sa essere allo stesso tempo agile ed aggressivo: le loro canzoni sono caratterizzate da strutture ritmiche complesse e da testi particolarmente corrosivi, qua e là contaminati da parole italiane.
Il debutto discografico di Judas 2 si propone come la nuova tappa di un cammino mai interrotto, fatto stavolta di una vivace e coraggiosa mescolanza di musiche folk-punk e suoni trovati in giro, a cavallo tra memoria e sperimentazione.

Il debut cd di Judas 2 è distribuito in Italia tramite Musica per A/Rivista Anarchica: per ottenerne una copia è sufficiente versare sul c.c.p. n. 12552204 (intestato ad Editrice A, Milano) una sottoscrizione di 20.000 lire (la cifra è comprensiva delle spese postali).

I diffusori ed i gruppi e collettivi anarchici e libertari che desiderano utilizzare i materiali editi da Musica per A/Rivista Anarchica come raccolta di fondi per la propria attività, possono contare su particolari sconti ed agevolazioni.

informazioni e contatti:
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