Rivista Anarchica Online
Uscita dal barattolo
Non ho mai avuto niente contro lo stato
e le varie istituzioni; è logico: vivevo in una campana di
vetro, protetta da tutte le varie ingiustizie. Non ero a conoscenza
di nulla o meglio, sapevo solo le cose positive.
Poi un giorno, non mi ricordo neanche
come, ho cominciato a cercare degli errori in tutto ciò che
vedevo... cioè, che mi facevano vedere! Non poteva essere
tutto così perfetto, così pulito. Se era così,
perché continuavo a vedere gente che soffriva, che parlava di
rivoluzione o di autogestione? Mi ripetevano che lo stato faceva il
possibile per migliorare la situazione, ma hanno dimenticato di
specificarmi di chi: la SUA o la NOSTRA? Beh, questo l'ho capito da
sola! Volevo un'ideale e dovevo cercarlo. Volevo sapere tutto (un po'
eccessivo eh?!)... partivo da un nome e lo approfondivo fino alla
fine. Odiavo l'ignoranza e tutti quelli che se ne fregavano di ciò
che ci circondava. Non doveva essere così.
Ma forse è meglio essere
IGNORANTI: facciamo contenti i capi (io fortunatamente problemi di
questo genere li ho incontrati solo nell'ambito scolastico e a volte
a casa!). È solo
questo che vogliono! Come possono manovrarci se abbiamo un minimo di
intelligenza. Ci vogliono far diventare MANICHINI, ma non si rendono
conto che è la loro stessa condizione.
"Ci chiudono dentro barattoli, ci
prendono a calci e siamo solo giocattoli" come diceva una
canzone di Renato Zero. Comunque, bando alle chiacchiere, io sono
uscita fuori da quel barattolo, contro la volontà di
tutti, genitori compresi. Sono anarchica o apolitica (come vi pare!)
e ne sono fiera. Una delle cose migliori che mi potevano capitare! Ma
a quanto pare sono l'unica ad esserne fiera. I miei si sono
addirittura offesi e vergognati. Mi hanno proibito di portare ancora
quelle spille e di pensarla in QUEL MODO.
"Meglio ignorante che delinquente"
- la loro ultima frase.
E così io sarei una DELINQUENTE?
Da questo io mi rendo conto che sono loro i veri IGNORANTI e tutti
quelli che la pensano così. Non hanno capito niente
dell'anarchia e degli anarchici. Il potere e la violenza sono le cose
che noi (non mi ci dovrei mettere anch'io visto che sono ancora
un'anarchica in fasce!) da anni "combattiamo". La vera anarchia non può
ammettere la violenza.
L'idea anarchica è la negazione
del potere. E il potere e la violenza sono tutt'uno.
Ma non sto a dirle a voi certe cose, le
sapete meglio di me. Sono 2 anni e mezzo che la penso così e
difficilmente cambierò idea, ma sono solo quattro mesi che
leggo riviste di movimenti anarchici, antimilitaristi ecc...Mi chiedo
spesso perché certe persone (molto spesso anche i tuoi
coetanei) ti impediscono o fanno il possibile per non farti vestire
in un certo modo e per "cambiarti la testa". Io la
cambierei a loro la testa!!!
Ma non basta, ci descrivono come dei
sognatori, dei nostalgici e a volte anche come delinquenti o violenti
(vedi sopra). È
chiaro: continuano a sbandierare al vento "CAZZATE"
(scusate il termine) sull'attentato al Diana o sulla strage di Piazza
Fontana. A nulla servono le tue spiegazioni, a
nulla serve cercare di fargli aprire gli occhi: non vieni neanche
considerato: e di NOI hanno quell'immagine così deleteria che
lo stato gli mostra.
Ma la cosa peggiore è quanto ti
ripetono o si illudono che prima o poi ti passerà: è
solo un momento di crisi. Già, poveri ragazzi senza regole!
Veniamo considerati ragazzi difficili e chissà quale
futuro si prospetta per loro se continuano a ribellarsi e a non
sottostare alle regole della società.
Questo non è vero: anch'io ho la
MIA REGOLA: io rispetto gli altri e loro devono fare lo stesso, ma al
momento che vengono infranti questi patti, non esiste più
nessuna regola. La cosa che più mi spaventa è il
sentirmi sola nel fare e nel pensare queste cose, ma so che non e
così: ci siete voi e tutti quelli che leggono questi giornali.
Chissà quanti siamo... ma DOVE siamo?... E perché non
ci conosciamo?
Non so se pubblicherete questo poema,
non dice nulla, ma è soprattutto uno sfogo... forse non solo
mio, ma anche di tutti quei ragazzi che la pensano come me.
A proposito, complimenti per il
giornale redatto e organizzato in modo perfetto...però...mi
chiedo perché nella corrispondenza non vedo mai lettere di
PICCOLI ANARCHICI. Non fraintendetemi, non vi sto
chiedendo di farlo diventare un giornale di posta, ma a volte anche
le NOSTRE lettere possono dare spunti per argomenti interessanti e
inoltre aiutano molti giovani a non sentirsi i soli anarchici in una
città grande come Roma. Ah, dimenticavo di dire che mi chiamo
Viviana, ho 16 anni e sono di una zona che, nonostante tutto, mi
piace molto: PRIMAVALLE.
Saluti anarchici a tutti da una
stirneriana.
PUNKS NOT DEAD!
Viviana T. (Roma)
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