Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 18 nr. 153
marzo 1988


Rivista Anarchica Online

Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

Chumbawamba

"Dai baby, facciamo la rivoluzione / Paga sei sterline per il disco, sette per la maglietta / Una foto del gruppo e un biglietto per la terra promessa / Il servizio d'ordine che picchia quelli che ballano al ritmo di una manciata di monetine / Ecco un gruppo con le carte in regola / Vota per il partito e tieni la bocca chiusa / Le stesse catene di comando / Tutto il potere portato via dalle nostre mani / I politici pagano il pifferaio nel Paese dell'industria discografica / Dai baby, facciamo la rivoluzione / Dicono che saremo tutti uguali quando riusciranno a prendere il controllo / Vota per il partito e sguazza nel rock'n'roll".
Chi si è perso, come il sottoscritto, la rara e fortunata occasione di assistere ad una delle recenti performance italiane dei CHUMBAWAMBA di Leeds, potrà trovare un po' di consolazione nei dischi del gruppo, specie nel recente "Never mind the ballots, here's the rest of your life".
Questo loro secondo (almeno credo) album è stato pubblicato l'estate scorsa, dopo la General Election inglese. Questa manciata di allegri sovversivi costituisce quella che è rimasta, a mio avviso, una delle ultime cult-band intelligenti al di là della Manica (dove sono finiti i Poison Girls? Sigh...).
Dopo un lungo periodo passato a vivacchiare nel brulicante sottobosco alternativo, organizzando economiche compilation su cassetta (economiche in senso di basso prezzo, non di scarsa qualità), pubblicando documentatissime fanzine anti-tutto e intrecciando rapporti di collaborazione, scambio e solidarietà con altri gruppi musicali e microscopici centri di produzione indipendente, un anno e mezzo fa i Chumbawamba hanno improvvisamente goduto dei favori del giornalista illuminato John Peel, che ha usato la BBC come trampolino di lancio del loro single "Revolution" (come a dire i Franti con Renzo Arbore in televisione...).
Grande parte della critica musicale, non solo inglese, si è quindi accorta ed innamorata di loro ed altrettanto presto si è stancata e li ha dimenticati, falliti tutti i tentativi di addomesticarli.
Musicalmente questi Chumbawamba possono essere considerati un collettivo di teatro comico impegnato più che una punk-band in senso stretto. Le musiche sono un accompagnamento semplice e anche divertente, fatto di strumenti "normali" e qualche volta "poveri": una pianola suonata con brio, le vecchie chitarre acustiche, ad esempio. Spumeggiante e salterino, il Chumbawamba-sound ha però le unghie affilate, così come i testi, del genere "dito nell'occhio" più che "pugnalata al cuore".
Con un sorriso beffardo eternamente dipinto sulla faccia, questi allegri agitatori sono riusciti ad essere ben più feroci e spietati di molte hardcore band d'assalto. Oltre a "Never mind the ballots..." è senz'altro da conoscere l'altro lp del gruppo "Pictures of starving children sell records" , dedicate ai retroscena del Live-Aid e all'assistenzialismo dell'industria discografica e delle sue rockstar.
Chumbawamba - c/o Box 4-46, The Calls - GB Leeds

Jello Biafra

Cambiamo aria e continente: dalla California arriva "No more cocoons", un album doppio realizzato dal cantante, fondatore e "leader" dei Dead Kennedys JELLO BIAFRA.
Quelli che non apprezzano il rumore punk della West Coast non hanno niente da temere: non una schitarrata, non una rullata spaccatimpani. Questo disco è interamente parlato. Sparse nelle quattro facciate ci sono dichiarazioni infuocate, poesie lette, recitate e singhiozzate, urlate e sputate in faccia ai benpensanti e ai perbenisti che vogliono chiudere la bocca al rock terrorista. Al solito, nessuno ha pensato a quelli che l'inglese non lo parlano: sarebbe stata un'idea eccezionale allegare all'album un libretto coi testi, che possiamo solo immaginare potenti, dissacranti, ricchi di purissima voglia di libertà e di vita. Alternative Tentacles - Box 11458 - San Francisco - California CA 94101 United States of America.

M.D.C.

Dal terzo album degli M.D.C., divenuti per L'occasione MILLIONS 0F DAMN CHRISTIANS, le uniche cose che mi sono piaciute sono la copertina, dove si vedono i quattro ex-mitici Dave, Franco, Al e Gordon in posa da ultima cena, e il disegnetto dell'etichetta, un cristo dall'espressione rapita in volo su uno skateboard.
"This blood's for You" purtroppo è il proseguimento logico di "Smoke signals": una strizzatina d'occhio alle nuove tendenze metallare, testi un po' annacquati, specialmente se confrontati con la lava bollente e la soda caustica degli esordi. I segni di rincoglionimento sono evidenti. Spero di cambiare idea a proposito del loro eventuale prossimo disco...
R Radical Records – 2440 16th Street Apt. 103 - San Francisco - California CA 94103 - United States of America.