Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 16 nr. 141
novembre 1986


Rivista Anarchica Online

Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)

Tuxedomoon

Come loro stessi affermarono in una vecchia intervista, "...Tuxedomoon è innanzitutto il nome di un gruppo rock ma anche, nelle intenzioni che ci hanno fatto unire, il nome di un collettivo di artisti interessati a fare molto più che semplice musica...".
I campi di azione del gruppo, attivo dal primo 1977 dapprima a San Francisco, California, e presto trasferitosi "... per motivi culturali ed ideologici..." in Europa, a Bruxelles, sono infatti diversi e numerosi: teatro, mimo, danza, cinema ed altre arti visuali che i Tuxedomoon fondono in performance multimediali delle quali la musica è solo un aspetto, magari non secondario.
La formazione musicale dei componenti del gruppo è di tipo universitario: Steven Brown, Peter Principle e Blaine Reininger decisero di trovare la connessione tra il loro background culturale ed il rock da strada formando un open-group con la partecipazione di artisti di diverse tendenze e discipline, primi fra tutti il poeta e mimo Winston Tong ed il fotografo e film-maker Bruce Geduldig e, più recentemente, il polistrumentista Luc Van Lieshout.
Dalla precarietà degli inizi, assieme ai compagni d'avventura Dead Kennedys, Chrome, Residents, Mx-80 Sound, il gruppo ha collezionato un'invidiabile serie di riconoscimenti, costruendo una carriera ed una reputazione di tutto rispetto.
La realizzazione di colonne sonore per balletti (tra cui l'ormai celebre "Divine" di Maurice Bejart ispirato alla figura di Greta Garbo), la partecipazione a numerosi Festival internazionali di musica, teatro e cinema tra cui Nancy, Roma, Linz, Rotterdam e Madrid, l'ambizioso video-film "Ghost Sonata" (rivisitazione della "Sonata degli spettri" di Henrik lbsen) sono soltanto alcuni dei loro "colpi" fortunati.
Gli orientamenti musicali del gruppo sono sempre stati difficili da classificare. Non si può certo dire che la loro sia una musica facile all'ascolto: sono evidenti le strutture "seriosamente" classiche ed elettroniche ed il gusto per una certa drammaticità ed oscurità negli arrangiamenti, ma non mancano episodi leggibili come una specie di intrattenimento intellettualmente elevato, innovativo, un passo più avanti dei tempi. Le due facce di questa loro creatività sono ben esemplificate nel recente album "Ship of fools": tensione e rilassamento, intelligenza e divertimento. Ad esso si può affiancare il disco da solista di Steven Brown "Me and you and the licorice stick", contenente emozioni a sufficienza per inondare d'inquietudine i vostri pomeriggi autunnali. Entrambi i dischi sono reperibili tramite Ma. So. Distribution, via C. Goldoni 42c, 30170 Mestre-Venezia.

Dagmar Krause

"...L'uomo non vive solo con la sua testa, la sua testa non basta. Puoi fare la prova: la sua testa non nutrirà che qualche pidocchio perché, per questa esistenza, l'uomo non è abbastanza furbo!"
(Canzone dell'insufficienza degli sforzi umani", B. Brecht).
Ricorderete certamente la raccolta "Lost in the Stars" pubblicata lo scorso anno, contenente alcune fra le più belle e famose canzoni di Kurt Weill, interpretate da medie e grandi firme del pop/rock contemporaneo tra cui Sting ed i Van Dyke Parks. A differenza di quel disco, attorno al quale ci fu un grosso battage pubblicitario improntato più sul valore culturale e celebrativo del progetto che sui nomi dei partecipanti, "Supply and demand" di Dagmar Krause esce quasi in punta di piedi, ad opera di una manciata di musicisti coraggiosi e di una piccola indie-label londinese, la Hannibal.
L'accostamento di questo secondo disco col fortunato "Lost in the Stars" è naturale, essendo in esso contenute sedici canzoni scritte da Bertolt Brecht in un arco di tempo che va dal 1927 al 1943 e messe in musica da Hans Eisler e Kurt Weill. Se il primo disco era caratterizzato da arrangiamenti ed interpretazioni "moderne", l'impostazione generale di "Supply and demand" è piuttosto tradizionale, nel senso buono del termine: l'atmosfera del palcoscenico (quasi tutte le canzoni qui contenute sono inserite in commedie, tra cui le celeberrime "Alabama Song" "Surabaya Johnny" e la "Ballata di Meckie Messer") è sapientemente ricreata dalla voce magica della Krause e dall'orchestra, viva, emozionante. Un notevole passo in avanti per la cantante anglo/tedesca, riconfermatasi con questo episodio interprete di talento, già noto grazie alle prove discografiche di molte formazioni del giro impegnato e "difficile" con le quali collabora, tra cui Slapp Happy, Henry Cow, Art Bears e News from Babel.
Un album semplice e senza tempo, purtroppo ed inevitabilmente destinato a pochi visto che è difficilmente reperibile nel nostro paese. Tra i musicisti presenti in "Supply and demand" due vecchie conoscenze: il chitarrista Richard Thompson ed il percussionista Joe Gallivan.
Hannibal Records, 36 Berwick Street, London W1 , England.

Franti

Con "Acqua di Luna" i Franti danno un assaggio gustoso del terzo album "Il Giardino delle Quindici Pietre" la cui pubblicazione è prevista entro breve tempo. L'Ep contiene la canzone omonima, utilizzata dai videomakers torinesi di West Front Video come colonna sonora del loro "Untreu'" e tre poesie (scritte da Stefano Giaccone, Lalli e Vanni Picciuolo, rispettivamente sassofonista, cantante e chitarrista del gruppo) tratte dalla cassetta/libretto "Schizzi di sangue".
Il lavoro dei Franti è ben conosciuto: la loro attività prende spunto dall'arte per arrivare alla vita, e viceversa. "Acqua di Luna" è davvero una delle loro più belle canzoni, esempio chiaro di ciò che essi intendono come "hardcore folk", espressione poetica popolare spinta al massimo dell'energia e della tensione.
Il disco si può richiedere a P.E.A.C.E. / Rockgarage Records, Casella postale 3268, 30170 Mestre Centro (Venezia) oppure a Stefano Giaccone, c.so Siracusa 66, 10136 Torino.

Negazione

Da segnalare infine "Lo spirito continua" dei pure torinesi Negazione, un album realizzato con enorme energia ed intelligenza in collaborazione con l'etichetta alternativa olandese De Konkurrent.
Molto migliorati dal punto di vista tecnico, i Negazione hanno prodotto un disco sinceramente buono e potente, nettamente al di sopra di quanto nel settore hardcore/punk viene prodotto in questi tempi, e non solo in Italia.
Informazioni e contatti: Roberto Farano, Casella Postale 395, 10100 Torino Centro.