Rivista Anarchica Online
Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)
Tuxedomoon
Come loro stessi
affermarono in una vecchia intervista, "...Tuxedomoon è
innanzitutto il nome di un gruppo rock ma anche, nelle intenzioni che
ci hanno fatto unire, il nome di un collettivo di artisti interessati
a fare molto più che semplice musica...". I campi di azione
del gruppo, attivo dal primo 1977 dapprima a San Francisco,
California, e presto trasferitosi "... per motivi culturali
ed ideologici..." in Europa, a Bruxelles, sono infatti diversi
e numerosi: teatro, mimo, danza, cinema ed altre arti visuali che i
Tuxedomoon fondono in performance multimediali delle quali la musica
è solo un aspetto, magari non secondario. La formazione
musicale dei componenti del gruppo è di tipo universitario: Steven
Brown, Peter Principle e Blaine Reininger decisero di trovare la
connessione tra il loro background culturale ed il rock da strada
formando un open-group con la partecipazione di artisti di diverse
tendenze e discipline, primi fra tutti il poeta e mimo Winston Tong
ed il fotografo e film-maker Bruce Geduldig e, più recentemente, il
polistrumentista Luc Van Lieshout. Dalla precarietà
degli inizi, assieme ai compagni d'avventura Dead Kennedys, Chrome,
Residents, Mx-80 Sound, il gruppo ha collezionato un'invidiabile
serie di riconoscimenti, costruendo una carriera ed una reputazione
di tutto rispetto. La realizzazione di
colonne sonore per balletti (tra cui l'ormai celebre "Divine" di
Maurice Bejart ispirato alla figura di Greta Garbo), la
partecipazione a numerosi Festival internazionali di musica, teatro e
cinema tra cui Nancy, Roma, Linz, Rotterdam e Madrid, l'ambizioso
video-film "Ghost Sonata" (rivisitazione della "Sonata degli
spettri" di Henrik lbsen) sono soltanto alcuni dei loro "colpi"
fortunati. Gli orientamenti
musicali del gruppo sono sempre stati difficili da classificare. Non
si può certo dire che la loro sia una musica facile all'ascolto:
sono evidenti le strutture "seriosamente" classiche ed
elettroniche ed il gusto per una certa drammaticità ed oscurità
negli arrangiamenti, ma non mancano episodi leggibili come una specie
di intrattenimento intellettualmente elevato, innovativo, un passo
più avanti dei tempi. Le due facce di questa loro creatività sono
ben esemplificate nel recente album "Ship of fools": tensione
e rilassamento, intelligenza e divertimento. Ad esso si può
affiancare il disco da solista di Steven Brown "Me and you
and the licorice stick", contenente emozioni a sufficienza per
inondare d'inquietudine i vostri pomeriggi autunnali. Entrambi i
dischi sono reperibili tramite Ma. So. Distribution, via C.
Goldoni 42c, 30170 Mestre-Venezia.
Dagmar Krause
"...L'uomo
non vive solo con la sua testa, la sua testa non basta. Puoi fare la
prova: la sua testa non nutrirà che qualche pidocchio perché, per
questa esistenza, l'uomo non è abbastanza furbo!" (Canzone
dell'insufficienza degli sforzi umani", B. Brecht). Ricorderete
certamente la raccolta "Lost in the Stars" pubblicata lo
scorso anno, contenente alcune fra le più belle e famose canzoni di
Kurt Weill, interpretate da medie e grandi firme del pop/rock
contemporaneo tra cui Sting ed i Van Dyke Parks. A differenza di quel
disco, attorno al quale ci fu un grosso battage pubblicitario
improntato più sul valore culturale e celebrativo del progetto che
sui nomi dei partecipanti, "Supply and demand" di Dagmar
Krause esce quasi in punta di piedi, ad opera di una manciata di
musicisti coraggiosi e di una piccola indie-label londinese, la
Hannibal. L'accostamento di
questo secondo disco col fortunato "Lost in the Stars" è
naturale, essendo in esso contenute sedici canzoni scritte da Bertolt
Brecht in un arco di tempo che va dal 1927 al 1943 e messe in musica
da Hans Eisler e Kurt Weill. Se il primo disco era caratterizzato da
arrangiamenti ed interpretazioni "moderne", l'impostazione
generale di "Supply and demand" è piuttosto tradizionale, nel
senso buono del termine: l'atmosfera del palcoscenico (quasi tutte le
canzoni qui contenute sono inserite in commedie, tra cui le
celeberrime "Alabama Song" "Surabaya Johnny" e la
"Ballata di Meckie Messer") è sapientemente ricreata dalla
voce magica della Krause e dall'orchestra, viva, emozionante. Un
notevole passo in avanti per la cantante anglo/tedesca,
riconfermatasi con questo episodio interprete di talento, già noto
grazie alle prove discografiche di molte formazioni del giro
impegnato e "difficile" con le quali collabora, tra cui Slapp
Happy, Henry Cow, Art Bears e News from Babel. Un album semplice e
senza tempo, purtroppo ed inevitabilmente destinato a pochi visto che
è difficilmente reperibile nel nostro paese. Tra i musicisti
presenti in "Supply and demand" due vecchie conoscenze: il
chitarrista Richard Thompson ed il percussionista Joe Gallivan. Hannibal Records,
36 Berwick Street, London W1 , England.
Franti
Con "Acqua di
Luna" i Franti danno un assaggio gustoso del terzo album
"Il Giardino delle Quindici Pietre" la cui pubblicazione è
prevista entro breve tempo. L'Ep contiene la canzone omonima,
utilizzata dai videomakers torinesi di West Front Video come colonna
sonora del loro "Untreu'" e tre poesie (scritte da Stefano
Giaccone, Lalli e Vanni Picciuolo, rispettivamente sassofonista,
cantante e chitarrista del gruppo) tratte dalla cassetta/libretto
"Schizzi di sangue". Il lavoro dei
Franti è ben conosciuto: la loro attività prende spunto dall'arte
per arrivare alla vita, e viceversa. "Acqua di Luna" è
davvero una delle loro più belle canzoni, esempio chiaro di ciò che
essi intendono come "hardcore folk", espressione poetica
popolare spinta al massimo dell'energia e della tensione. Il disco si può
richiedere a P.E.A.C.E. / Rockgarage Records, Casella postale 3268,
30170 Mestre Centro (Venezia) oppure a Stefano Giaccone, c.so
Siracusa 66, 10136 Torino.
Negazione
Da segnalare infine
"Lo spirito continua" dei pure torinesi Negazione, un
album realizzato con enorme energia ed intelligenza in collaborazione
con l'etichetta alternativa olandese De Konkurrent. Molto migliorati
dal punto di vista tecnico, i Negazione hanno prodotto un disco
sinceramente buono e potente, nettamente al di sopra di quanto nel
settore hardcore/punk viene prodotto in questi tempi, e non solo in
Italia. Informazioni e
contatti: Roberto Farano, Casella Postale 395, 10100 Torino Centro.
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